San Valentino

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M:come mi hai chiamato scusa?
A:mattheo fottuto coglione marvolo ce l'ho solo io riddle. Hai bisogno che te lo ripeta ancora?
M:non dovevi chiamarmi così.
A:cosa hai intenzione di farmi allora.
M:scoparti. Forte.
A:e se non volessi?
M:lo vuoi.

Non riuscii a ribattere perchè sentii le sue labbra sulle mie,mi strappò la camicia facendo saltare tutti i bottoni lasciandomi con solo il reggiseno,mi tolse anche la gonna e tocco la mia intimità ghigno e mi guardò sentendola bagnata.

M:come pensavo.

Infilò violentemente due dita dentro di me e le mosse. Si tolse da me,si tirò via maglietta e pantaloni con una velocità impressionante,si abbassò i boxer e prese in mano il suo cazzo.

Si mise nuovamente su di me e mi penetrò. Cacciai un'urlo e mattheo mi tappò la bocca.

M:zitta non ho messo nessun incantesimo.
A:che ti frega.
M:ti ho detto di stare zitta.

Iniziò a martellarmi troppo forte,mi stava facendo male non ero più abituata alle sue dimensioni,si quello di suo fratello era grande ma quello di mattheo è di un'altro livello.

M:dio quanto sei stretta.
A:mattheo piano mi fai male.

Iniziò a darmi spinte più lente ma comunque forti. Gemetti molto forte,lo guardai mordendomi il labbro a quel gesto iniziò a darmi spinte ancora più forti.

Mi prese e mi mise a 90 mi prese i capelli tirandomeli facendomi alzare la testa e emettere qualche gemito di dolore.

M:di chi sei.
A:...
M:rispondimi.
A:t-tua solo tua.
M:meglio.

Mi penetrò di nuovo tenendomi sempre i capelli e tirandomeli. Le spinte erano un misto tra il rude e il dolce. Stavo andando completamente in estasi.
Sentii le mie pareti stringersi e un calore improvviso mi invase.

Mattheo uscì da me e prese in mano in suo cazzo iniziando a fare su e giù con la mano. Io ero caduta sul letto con la faccia nel cuscino,rimasi così finchè mattheo mi girò e con una mano mi prese il mento.

M:apri la bocca da brava.

Aprii la bocca e subito dopo mi venne in bocca gemendo. Ci sdraiammo sul letto con il cuore che ci batteva a mille e con i respiri che erano irregolari.

A:io non posso tornare in camera in queste condizioni. E poi di dover raccontare a pansy cosa è successo non ne ho voglia e poi non so neanche io che cosa è successo.
M:è successo che entrambi avevamo voglia di scopare insieme.
A:va bene,allora mentre gli altri mangiano mi riporti in camera.
M:no.
A:ma perchè no.
M:ti porto a mangiare.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo.

M:smettila di alzare gli occhi al cielo.
A:non posso fare niente.
M:vestiti.
A:passami i vestiti.
M:prendi qualcosa di comodo dal mio armadio non rimetterti la divisa è rotta.
A:uff d'accordo. Le cose le prendi tu perchè se io mi alzo cado.

Andò verso l'armadio ridendo e tirò fuori una tuta e una felpa. Me li misi e poi mattheo mi prese a mo di sacco di patate e mi portò in sala grande.

A:dovevi per forza prendermi così.
M:certo.
A:muoviti a mettermi giù.

Quando scesi sentii gli occhi dei miei amici puntati addosso ma non guardai nessuno. Io e mattheo iniziammo a mangiare. Vidi mattheo avvicinarsi a me per baciarmi,quando si staccò mi leccò le labbra e subito dopo si leccò le sue. Lo guardai con sguardo interrogativo.

M:eri sporca.

Lo guardai e mi misi a ridere,stessa cosa fece lui.

M:ma che ridi scema.
A:mi ha fatto ridere il modo in cui lo hai detto.
M:che aveva di così tanto divertente.
A:niente niente torna a mangiare dai.

An intertwined story.                            -MATTHEO RIDDLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora