𝐐𝐔𝐀𝐓𝐓𝐑𝐎

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𝐈l giorno tanto atteso era giunto.
Stava per cominciare la registrazione della puntata e mentre si dirigeva al proprio banco Cloe fu accolta, come d'altra parte tutti i suoi compagni, da un caloroso saluto del pubblico.

Dopo i soliti convenevoli di Maria, la gara entrò nel vivo.
Cloe non vedeva l'ora di ballare: aveva un'adrenalina assurda nelle vene e dopo aver fatto prove su prove insieme a Christian - che ormai, era risaputo, si volevano bene e ci sarebbero stati sempre l'uno per l'altra - era pronta a dare il meglio di sè.

Dopo un paio di sfide, fece il suo ingresso una giovane ballerina, Alice, per concorrere ad un banco all'interno della scuola.
Mentre ballava sulle note di Arcade, Cloe la fissava con la testa sostenuta da entrambe le mani: era brava, non c'era che dire.
Tutti e tre gli insegnanti votarono per un banco, e automaticamente la ragazza diventò una nuova allieva.

Vedendo il modo in cui aveva ballato e in cui era rimasta in piedi durante il giudizio, oltre che le sue espressioni, Cloe poteva giurare che si sarebbero capite.
C'era qualcosa, nei suoi occhi chiari, che le fece pensare che anche lei avesse avuto un passato che l'aveva cambiata.

Dopo di lei, si proseguì con la riconferma delle felpe, e solo in seguito a Serena, Dario e Cosmary, Maria si decise a fare il suo nome.

Arraffò la felpa e scese i gradini, superando Alex alla sua destra e Serena alla sua sinistra, che le sussurrò uno 'spacca!' e si posizionò al centro dello studio dopo aver lasciato la felpa grigia al suo insegnante, che le aveva sorriso incoraggiante.

«Dunque, - iniziò Maria - se non erro dovevi preparare un compito per la maestra Celentano. - disse, lanciando un'occhiata alla donna, che annuì - Tuttavia, mi risulta che la coreografia che lei ti ha detto di preparare sia da eseguire su sua eventuale richiesta dopo la tua normale esibizione, sbaglio?»

«È proprio così, Maria.» concordò la maestra Celentano.

Maria spiegò brevemente al pubblico la situazione creatasi con la busta che la Celentano le aveva mandato, e nel mentre la ragazza si sistemò la camicia larga beige che aveva abbinato ai pantaloni neri larghi.

«Ora, Cloe, ballerai la coreografia che hai preparato in settimana, la prima scelta di Raimondo. - fece il punto, guardando ancora la cartolina che teneva in mano - Allora devo chiamare giù anche Christian.»

Alla notizia, lo studio esplose in un applauso soddisfatto.
Cloe sorrise osservando il suo amico allontanarsi dal proprio banco per raggiungere il centro della sala accanto a lei.

«Portami la felpa Chri, - stava dicendo l'insegnante - perchè questa esibizione serve per la riconferma della maglia di entrambi.»

Il ragazzo lasciò la felpa grigia sopra a quella di Cloe già depositata nel contenitore davanti al suo professore, quindi si avvicinò alla ballerina facendole un sorriso sghembo.

Maria li guardò, quindi chiese a Raimondo se volesse dire qualcosa sulla coreografia.
«Solo di non fermarci in superficie. Tutti la riterranno famigliare, ma io voglio mettere in luce la sintonia e la complicità tra Cloe e Christian, su un pezzo che è abbastanza nel loro standard: Jerusalema.»

Il pubblico applaudì, ansioso di vedere la rivisitazione della coreografia ballata l'anno precedente da Giulia, vincitrice dell'edizione.

I due si posizionarono a circa tre metri di distanza l'uno dall'altra, e quando la base partì iniziarono a ballare coordinati: ogni movimento di Cloe era in contemporanea ad un medesimo di Christian, e mentre il pubblico si fece travolgere dal ritmo della famosissima canzone, i ragazzi indossarono espressioni gioiose, e sfoderavano sorrisi d'intesa nei momenti in cui si voltavano l'una verso l'altro.
In certi momenti si prendevano per mano per cambiar piede d'appoggio, si davano di gomito o interagivano tra loro, per tornare poi sull'esecuzione in contemporanea della coreografia.

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora