𝐓𝐑𝐄𝐃𝐈𝐂𝐈

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𝐂loe immaginò inizialmente fosse qualcosa di preoccupante, che avrebbe pericolosamente attentato alla sua dignità, o relativo a un provvedimento disciplinare che doveva toccare loro per qualche stramba ragione.

Invece, era una clip divertente, volta a far tornare il sorriso ad entrambi che in quegli ultimi giorni erano sempre piuttosto cupi.
Cloe e Christian sono due ballerini, ma hanno anche un grande talento per il canto...
Furono trasmesse tutte le volte in cui i due cantavano, che non erano affatto poche: ci fu un pezzettino di quella notte in cui Cloe, preparandosi la camomilla, cantava Shivers. Poi, ci fu il fallimentare tentativo di Christian di emulare gli acuti di Sissi; era seduto insieme a Cloe in sala relax, con Dario che faceva stretching sul materassino e Alice che ripassava una coreografia, e fece: 'Tu mi fai odiare le cose che amavo di teee', mentre Cloe si tappò le orecchie e Dario scoppiò a ridere.
Fu di nuovo il turno di Cloe, a lezione con Simone, che mentre si stava scusando ben sapendo che a lui desse fastidio si corresse improvvisando un verso della canzone di Luca: 'Scusaaa, per ciò che non ti ho mai saputo dare, scusaaa'. E sempre di Luca fu la canzone protagonista delle immagini dopo, raffiguranti Christian seduto sulle gradinate che, rivedendo le immagini dei pomeridiani trasmessi alla televisione, alzò una mano ad indicare Luca che uscì dalle camere in quel momento e intonò convinto: 'Lo sai volevo solo teee, ma se mi parli già lo sai'.
Un'altra ancora raffigurava Luca che si stava lamentando di un compito dicendo che non sarebbe riuscito, che avrebbe solo sprecato tempo.
«Sì mannaggia, perdo tempo a...»
«A trovare le parole! - finì la frase Christian, poi continuò Cloe - E non mi importa, sono fuori rotta ma non c'è una mappa che mi riporta da te!»
E per concludere in bellezza fu mostrata Cloe impegnata nel suo turno a lavare i piatti, e mentre con la spugna strofinava le pentole occupò il silenzio della casetta canticchiando: 'Traaaa sileeenziii, guardo un quadro che man mano cade a pezzi'.

Il filmato terminò ed entrambi i diretti interessati stavano ridendo.
«Potevi prenderne di migliori Marì, - la riprese divertita Cloe - in queste stono di maledetto.»

«Tu stoni sempre di maledetto.» la rimbeccò Luca, accorgendosi solo dopo di avere il microfono aperto e facendo spezzare in due dalle risate tutto lo studio.

Seguì una gara di cover, altre riconferme maglia per il ballo, poi ci fu la presentazione degli inediti di Albe, Luigi e Luca a tre rappresentanti delle radio.
Il primo a cantare fu il napoletano, che portò Io volevo solo te per la gioia di Christian e Cloe: i due guidarono i cori del pubblico, agitando le braccia e cantando a squarciagola la canzone di Luca, una delle loro preferite.
Albe si esibì per secondo portando un po' di allegria con la sua Giravolte, e per ultimo cantò Luigi uno dei suoi ultimi pezzi, scritto da Nigiotti, che Cloe adorava tanto per il messaggio che mandava: Tondo, uno schiaffo al bodyshaming e al bullismo, che l'aveva colpita da piccola, ma a differenza del protagonista della canzone non perchè fosse 'tonda', ma perchè fosse eccessivamente magra.
Tanto che una delle ultime strofe Luigi la cantò proprio voltandosi verso di lei, inclinando il capo e guardandola negli occhi assicurandosi che il messaggio delle sue parole giungesse alla sua amica più chiaro che mai:
«Per alcuni è così divertente scoprirti i difetti per renderti un gioco, e provare a levarsi la noia nel darti più noia aspettando un tuo sfogo.»

Cloe sorrise, grata che lui ci fosse e pensasse a come potesse essersi sentita, forse perchè lui stesso a causa del diabete si era sentito, magari, inadeguato, e mentre si rituffò nel ritornello ella continuò a sorridere canticchiando sottovoce.

Al termine della puntata i ragazzi si ritrovarono in sala relax prima di tornare in casetta.
E mentre si sistemava i capelli dopo essersi sciacquata il viso nei bagni delle ragazze, si espose riguardo il giudizio della Celentano.
«'Perchè non stendi', e 'perchè non giri', e 'come mai lo metti così', 'come mai fai cosà'... ma basta, oh, son qui per mettermi in gioco, non posso fare alla perfezione gli stili non miei. - si lamentò raccogliendosi i capelli tra le mani per cercare di farsi una coda alta - Nel senso, ci provò perchè se sto nel mio non va bene 'perchè fai sempre il solito', quindi esco dal mio sperando di accontentarla e invece 'no ma fai uno schifo'... boh

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora