𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄

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𝐈l momento della puntata arrivò in fretta.
Cloe era in fibrillazione e a fatica riusciva a rimanere seduta al banco.

Dopo la consegna alla produzione delle felpe grigie, che sarebbero state sostituite da quelle oro del Serale, si iniziò con le classifiche di canto precedenti, e con la gara di cover di quel giorno giudicata da Gerry Scotti.

Dalla somma di quelle classifiche uscirono come ultimi classificati Albe, Crytical e Rea.
Mentre i due allievi della Pettinelli vennero da lei stessa salvati per continuare la corsa al Serale, Rudy non fece sconti a Rea e decise di eliminarla.
Fu un po' sconvolgente, soprattutto dopo l'eliminazione di Nicol della settimana precedente, ma i ragazzi dovettero fare i conti con la realtà e salutarla.

Per comodità Maria decise di continuare con la comparata tra Alex e Calma, un allievo entrato nella scuola pochi giorni prima, richiesta da Zerbi dopo alcuni malintesi e divergenze, che venne vinta dal suo allievo.

Quando finalmente arrivò il turno di Cloe, Maria lesse la lettera che Alessandra Celentano le aveva inviato, mentre lei dal banchetto in seconda fila prese i tacchi e scese gli scalini, dirigendosi verso Raimondo che le porse il pugno, mormorandole: «Confident!» e donandole un sorriso mentre lei faceva scontrare il suo pugno con il proprio, distendendo il viso e sentendo scivolare via un po' di ansia e pressione.

Ritornò al centro e si fece da parte dal momento che Francesca Tocca doveva dimostrare, ma prima che ella entrasse Maria chiese un parere a Todaro.

«Arriva questa lettera a Cloe, che vede la coreografia e ha uno scoppio emotivo perché 'non sono Francesca', come dice lei, e poi 'sono uno stecco, non riuscirò mai a fare quelle cose'. Tu l'hai seguita un po' a lezione e nelle prove, come ti sembra?»

«Guarda Maria, io sono davvero molto soddisfatto di lei a prescindere da come farà questa coreografia. - disse, fissando a braccia conserte la sua allieva che in quel momento accennò un sorriso imbarazzato - Si sta impegnando tanto, non è mai contenta, non esce dalla sala finchè non vede quello che vuole lei, e poi si sta mettendo tanto in gioco in stili che non sono nemmeno suoi. Di hip hop ne ha fatto poco, ha fatto più modern che anche se è un po' il suo stile, sappiamo bene che ci sono parecchi tipi di modern e non tutti lei li ha studiati. Questa prova è l'ennesima conferma che lei, se si mette di buona volontà e si lascia un po' andare, - marcò, guardando con fare paterno Cloe che si fece sfuggire una risatina nervosa - può davvero fare tutto. Quanto al compito, tecnicamente è affrontabile per lei, come atteggiamento non nascondo che abbia trovato difficoltà per i motivi che sappiamo, però sono curioso di vedere di che umore è oggi.»

Cloe sorrise, e Maria fece entrare Francesca.
Mentre la professionista dimostrò, si sistemò la maglia che indossava, a manica lunga ma attillata e che le arrivava sopra l'ombelico, nera come i leggings e le scarpe che iniziò ad indossare.

Sbirciò le movenze di Francesca, e sentì il cuore batterle rumorosamente nella cassa toracica: non sarebbe mai stata all'altezza.

Quando terminò e si ritirò, Cloe si mise in postazione al centro del palco.
«Visto, zuccona? - le fece il verso Maria - Riesci a camminarci. Che misura sono? - chiese a quel punto rivolgendosi ai maestri di danza - Saranno un tacco 10?»

«Sono 8 Maria. No, non 10, - aggiunse poi Raimondo, osservando i tacchi che la ragazza portava ai piedi - non volevamo azzopparla subito.»

Maria sorrise, e spostò lo sguardo sulla mora che pareva non aver nemmeno sentito che stessero parlando: era in posizione, immobile, con il volto impassibile e il cervello che già andava avanti a fare i passi della coreografia.
Mandò la base.

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora