𝐃𝐈𝐂𝐈𝐀𝐒𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄

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𝐀veva molto apprezzato il modo in cui Elena, su istruzione di Raimondo, le aveva mostrato una coreografia nuova chiedendole se potesse interessarle, come se davvero fossero già certi e fiduciosi del fatto che al Serale ci sarebbe andata.

Dunque, in sala con la professionista aveva avuto anche modo di mostrarle daccapo due delle coreografie che doveva portare - le due che aveva preparato con Elena ovviamente - per avere la certezza di farle bene e un ulteriore riscontro positivo che potesse servirle a far passare un po' l'ansia.

Tornata in casetta si era fatta una doccia e aveva aiutato a preparare la tavola e la cena, sperando di eludere gli occhi super attenti di Alice e di evitare un'imbarazzante conversazione riguardo ciò che era accaduto nel pomeriggio.
Invece, visto che il patto con la sfiga l'aveva firmato lei, non appena aveva fatto il suo ingresso in camera sperando di rimanere per un attimo sola, almeno il tempo di cambiarsi e indossare il pigiama, la porta che lei aveva lasciato aperta si era richiusa di colpo, facendola sobbalzare.

«No Ali, ti prego.» la ammonì voltandosi, già sapendo che era lei. Iniziò a pensare che le avesse teso un agguato.

L'amica sorrise.
«Lo sai che non sono la persona che va in giro a spifferare i fatti degli altri. Solo, ti ho visto a meno di due centimetri dalla bocca di Alex e credo quindi che sia logico che necessiti di qualche spiegazione.» commentò.

Cloe sbuffò, gettandosi all'indietro sul proprio letto.
«È complicato.» mormorò, appoggiandosi le mani sull'addome.

Alice inclinò il capo divertita.
«Credi davvero di cavartela con un 'è complicato?'»

«Lui mi piace. - fece senza mezzi termini - E dopo oggi... boh, non so se anche io piaccio a lui o se gli facessi solo pena.»

Iniziò a raccontarle tutte le interazioni che aveva avuto con Alex degli ultimi giorni, da quando cercava Christian e lui l'aveva fermata nella sua stanza, o quella notte in cui lei piangeva e lui l'aveva raggiunta in salone, fino a ciò che era successo quel pomeriggio.
Le spiegò anche che solo Luigi e Christian erano a conoscenza della sua 'cotta' - si faceva ridere da sola a reputare il sentimento per Alex come solo una cotta - e che non era sicura di ciò che provava invece il ragazzo che da sempre gli era parso distaccato.
Aggiunse poi i dettagli che avevano sentito lei e Luigi di ciò che era accaduto tra il cantante e Cosmary, e del fatto che in mezzo potesse esserci lei.

«Io sono solo molto confusa, voglio andare al Serale e voglio concentrarmi solo su quello ma poi quando lui è anche solo nella mia stessa stanza mi sento le ginocchia diventare come il budino! - esclamò mantenendo però un tono di voce basso - Lui mi piace tanto, mi intriga, ha dei modi di fare che sono dolcissimi. E poi è bello.»

Alice l'aveva ascoltata senza dire nulla, intenta a posizionare i pezzi del puzzle per giungere a darle un parere esterno che fosse il più corretto possibile in relazione a quanto le aveva raccontato.
Alle sue parole, quel punto, sorrise.
«Te lo sei scelto proprio bene. - ridacchiò - Ascolta, già che ha detto di no a Cosmary la dice lunga. Lui sta cercando dialogo con te, come non ha mai fatto, perché anche con Cosmary alla fine era lei che ci provava di più, e lui pareva assecondare un po': qui, è lui che sta prendendo l'iniziativa, e quindi mentirei se ti dicessi che non è interessato. Lo è, bisogna capire a che livello, ma quando vi ho visti oggi... uno non è che bacia qualcuno per gioco.»

«Non ci siamo baciati.» rettificò Cloe.

«Stava per succedere, non dire di no.» ribattè l'altra.

«Chi stava per baciare chi?»

La figura di Luigi irruppe dalla porta che collegava la stanza gialla alla blu, lasciata socchiusa.
Si presentò con gli occhiali addosso e scrutò le due ragazze; vedendo il panico negli occhi di Cloe, e il suo viso diventare pallido, tolse gli occhiali e spalancò la bocca.

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora