𝐔𝐍𝐃𝐈𝐂𝐈

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𝐈l giorno della registrazione Cloe si domandò come avrebbe fatto a concentrarsi sulla puntata e non sul banco vuoto dell'ultima fila.
Lo vide quando entrarono per sedersi ai propri posti: l'occhio si posò sul davanti, laddove il nome 'Mattia' scritto in caratteri maiuscoli era stato tolto.
Si irrigidì e cercò di non farci caso; deglutì, abbassando il capo e passandovi davanti senza guardarlo.
La mano di Luigi si posò sulla sua spalla, nel tentativo di non farla sentire sola ad affrontare quella puntata che si sarebbe rivelata più complicata del previsto. Alzò la testa quando ormai era presso il suo banco, sorrise al ragazzo in segno di riconoscenza e si fece da parte per farlo passare e andare a sedere al suo posto.

Maria salutò calorosamente i ragazzi, i professori e il pubblico, che con la solita grande spinta fece sparire temporaneamente a Cloe il pensiero di quanto sarebbe stato difficile affrontare le telecamere, i commenti aspri di alcuni insegnanti o qualche filmato proposto dalla conduttrice.

Si partì immediatamente con una gara di canto, e dopo la riconferma della maglia a Alex e Luigi, ultimi nella classifica stilata da Emma, da parte dei rispettivi professori, si proseguì con Leonardo.

Vedendolo ballare latino strinse le labbra, cercando di non pensare al fatto che fino alla registrazione precedente a fare quel tipo di coreografie c'era Mattia.
Il macigno che le si era depositato sullo stomaco ad inizio esibizione, quasi impedendole di respirare, se ne andò non appena la Celentano gli restituì la maglia e lui ritornò a sedersi al proprio banco.
Dopo fu il turno di John Erik, e per la prima volta da dopo la sfida lo vide ballare: mosse il capo a tempo della musica di Enemy, osservando ogni suo movimento che sembrava essere perfetto in quella coreografia che, detto sinceramente, le sarebbe piaciuto fare.

Persa com'era nei suoi pensieri, si rese a malapena conto di essere stata interpellata da Maria:
«Oi? Mi hai sentita?»

Si riscosse e la guardò sbattendo le palpebre, cercando di non far notare di aver avuto la testa tra le nuvole mentre Veronica Peparini aveva parlato del suo allievo.
«Come?»

«Ti ho chiesto che ne pensi di come ha ballato. - ripetè la donna - Ti ho visto che lo guardavi in un modo strano.»

«Oh, no, l'ho guardato bene per vedere i movimenti, i passi, così. E in realtà perché dopo aver visto la dimostrazione ho pensato che mi sarebbe piaciuto ballarla io, quella coreografia.» la buttò sul ridere, suscitando le risatine tra il pubblico e tra gli insegnanti.

«Se vuoi ballare una coreografia di Veronica basta solo che lo chiedi Cloe, non credo che per lei ci siano problemi.» le fece notare Raimondo, al che l'insegnante sorrise e concordò.

«Esatto, quando vuoi.»

«Vorrei prendere l'occasione per farti scendere a ballare, - riprese Maria, facendo proseguire la puntata - ma mi tocca farti aspettare... devo far entrare un ospite speciale: direttamente da Sanremo, Irama.»

Tutto lo studio acclamò il cantante che varcò la soglia dello studio in quel momento, e anche tra i banchi dei ragazzi si scatenò il delirio: ci fu una standing ovation per lui, che meravigliato guardò i giovani occupare banchi a cui era stato seduto anche lui e il pubblico gridare il suo nome.

Si esibì con la canzone che aveva portato a Sanremo la settimana precedente, Ovunque Sarai, e Cloe la cantò tutta guardando uno dei suoi cantanti preferiti passeggiare a pochi metri da lei.
Saltò in piedi applaudendo con il sorriso stampato sul volto all'ultimo ritornello, quando poi l'artista terminò la canzone e ricevette ancora una volta l'affetto dei suoi fan.

Dopo che se ne fu andato, Maria annunciò che si sarebbe tenuta in quel momento la gara di versatilità, che comprendeva tecnica hip hop e classica. Prima ballarono Carola, Dario e Christian, mentre Cloe si esibì dopo di loro insieme a Serena e Alice.

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora