𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈

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𝐂loe sentiva lo stomaco in subbuglio mentre si sedeva sullo sgabello rosso di fronte a Gio Montana, ed era chiaramente la stessa sensazione che stava provando anche lui.

«Gio, come va?» chiese Maria per fare conversazione mentre veniva sistemato il palco per accoglierlo a cantare e il dietro le quinte per la successiva coreografia di Cloe.

Lui annuì non troppo convinto.
«Potrebbe andare meglio, diciamo.»

A quel punto la donna si rivolse alla persona seduta sull'altro sgabello, facendole un cenno del capo.
«E tu?»

Cloe si strinse nelle spalle.
«É un po' brutto trovarsi qui già alla prima sera.» mormorò, trovando il silenzioso assenso di Gio che le guardava con uno strano sguardo che avrebbe catalogato solo dopo: seppur avesse fatto un disco d'oro da solo, fuori da lì, appena con le sue forze, in quel momento la temeva.
Temeva una ragazzina che faceva balli di strada, uno stile discutibile che non essendo classico avrebbe potuto benissimo non essere capito e rischiare di mandarla a casa a calci.

«Se non volete aggiungere altro, direi che possiamo iniziare. Gio, parti tu e canti il tuo inedito.»

Il ragazzo si mise al centro del palco e iniziò a cantare non appena attaccò la musica. Mentre muoveva la testa a ritmo non conoscendo le parole, Cloe lo guardò muoversi sul palco un po' più sciolto della prima volta in cui aveva cantato di fronte a tutti; era svantaggiato rispetto agli altri, ma nonostante questo la ragazza lo temeva ugualmente: non lo sottovalutava affatto solo perché era arrivato un mese prima del Serale, era accaduto lo stesso anche a Tancredi l'anno prima eppure era giunto fino in semifinale. Non c'era assolutamente nulla di scontato.

Quando ebbe terminato, si alzò dopo aver legato ben strette le stringhe delle scarpe ed essersi posizionata il cappello sulla testa, si mise al centro del palco e guardò Maria, facendo un leggero cenno del capo.

«Base.»

(video sopra, ragazza al centro dal minuto 1:20 a 2:29)

Cloe ballò come non aveva mai ballato.
Sorrise, si sfogò, lasciò che la musica la trasportasse, non pensava più ad azzeccare il passo giusto ma a divertirsi.
A ballare come fosse l'ultima volta che l'avrebbe fatto.
Fece divertire anche il pubblico evidentemente, che lei non poté vedere ma muoveva il capo a ritmo di musica e canticchiava la canzone di Bruno Mars, acclamandola e applaudendola; anche i suoi compagni, lassù sulle gradinate, si gasavano per la canzone e la coreografia, trovandola divina nell'hip-hop come mai lo era stata prima.
L'essere stata messa alle strette le aveva permesso di tirar fuori il meglio di sé, la voglia di rimanere l'aveva spinta a mostrare tutto ciò che era in grado di fare e terminata la coreografia, mentre riprendeva fiato, andò a scambiarsi un cinque e un rapido abbraccio con Gio, alzatosi per raggiungere il centro del palco aspettando che i giudici votassero chi sarebbe rimasto e chi sarebbe tornato a casa.

A quel punto scesero anche tutti gli altri raggiungendo i due a rischio eliminazione, circondandoli e non facendo mancare loro il supporto e l'affetto di cui avevano bisogno in quel delicato momento, e solo quando Maria li congedò si incamminarono verso la casetta, dove alla fine della rielaborazione dei voti avrebbe loro annunciato l'eliminato o l'eliminata finale.

Il tragitto fino a casa fu silenzioso per Cloe che, seppur affiancata da Christian e Sissi, non trovò il coraggio di dire una parola, e nemmeno loro evidentemente.
Mentre alcuni fecero tappa in cucina per sfamarsi, Cloe filò dritta nel giardino sul retro, chiudendosi la porta alle spalle e rimanendo sola.
Sospirò, e mentre cercava di placare il cuore che le pareva stesse per uscirgli dalla cassa toracica, prese finalmente coscienza di una cosa che aveva ignorato fino a quel momento: c'era il cinquanta per cento di probabilità che nel giro di un quarto d'ora dovesse fare le valigie, salutare tutti e abbandonare quel sogno, quella casa, quelle persone.

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora