𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐄

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𝐐uando furono tornati in casetta, ci fu inizialmente un po' di trambusto dovuto al fatto che Alice stava per diventare una nuova 'coinquilina'.
La aiutarono con i bagagli, e mentre cercavano di spezzare la fame accumulata durante la registrazione la ragazza ebbe modo di presentarsi e conoscere qualcuno.

Tra i tanti, Cloe si accomodò sul divanetto davanti al televisore con una confezione di mortadella, e mentre mangiava ascoltava distrattamente la conversazione tra Albe, Luca e Alice - anche se quest'ultima pareva molto di poche parole, ed erano più i due ragazzi a parlare.

Il posto al suo fianco sul divanetto si occupò con un suono ovattato. Voltando la testa e con una fetta di mortadella a mezz'aria, vide Luigi guardarla con un'espressione strana.
«Che c'è, non hai mai visto una persona mangiare la mortadella?» chiese lei confusa.

Il ragazzo proruppe in una risata che non era prevista.
«No, assolutamente, non è quello. - si ricompose e tornò serio, come voleva essere il suo intervento - Volevo solo dire una cosa seria.»

Cloe si accigliò.
«Luigi Strangis che dice una cosa seria? Domani nevica.»

«Smettila di fare la sarcastica. - replicò Luigi quasi scocciato - Evidentemente hai un problema, ci sei sempre stata male ma non mi hai mai detto niente.»

La ballerina aprì la bocca e poi la richiuse, senza dire nulla. Abbassò lo sguardo e mangiò silenziosamente la fetta di salume che ancora aveva in mano.

«Io in puntata non t'ho detto niente, perchè non mi sembrava appropriato, ma ora voglio capire. Cloe, io ti ho sempre detto che potevi contare su di me, eppure dopo tutti questi mesi ancora non ti sei fidata di me. E capisco che hai amicizie più intense di quella che hai con me, ma ti conosco da mesi e ancora non sono riuscito a guadagnarmi la tua fiducia. Di questo mi dispiace.»

Cloe sospirò e si alzò.
«No Cloe, non sfuggire ancora una volta dai problemi, per piacere!» esclamò Luigi, alzandosi e seguendola.

«Non scappo, lascio la mortadella in frigorifero.» ribattè lei, facendosi spazio tra i ragazzi al bancone e depositando la confezione di affettato.
Tornò quindi verso Luigi, e anzi lo superò dirigendosi verso la propria camera. Egli allora la seguì.

«Cloe, lo sai che non sopporto quando fai così. Sono il fratello che non hai mai avuto e...»

«Lo vedi? - esplose a quel punto la ballerina, quando furono nella stanza azzurra - Lo vedi come dici? Tu ti consideri parte della mia famiglia, citi la mia famiglia spezzatasi davanti ai miei occhi e io impazzisco. Impazzisco perchè mi fa male. Tutto mi fa male.» biascicò, crollando sul letto.

Il cantante sospirò e si sedette al suo fianco, circondandole le spalle con un braccio.
«Non è che non mi fido di te. - mise in chiaro lei dopo una pausa - Sono io che sono difficile. Lo sai come sono fatta, no? So che non dovrei, ma a volte mi chiudo nel mio guscio, ma credimi non è facile smettere di tenersi tutto dentro da un giorno all'altro. Anche Chri ha saputo in questa settimana, e nonostante la nostra amicizia non mi ero mai spinta così oltre.»

Luigi le accarezzò la spalla.
«Sei forte Clo. So che ti fa male parlare della tua famiglia, e proprio per questo voglio che siamo io, e Chri, Matti, Sissi, tutti noi qui dentro, la tua famiglia. Devi solo permettercelo. Ti vogliamo bene Cloe, tutti noi. Non mentire a te stessa credendo che a nessuno qui importi di te solo perchè hai avuto a che fare con persone che ti hanno considerato come spazzatura.»

Cloe sorrise.
«Siete speciali. Grazie.» disse sincera.

Luigi si alzò e la lasciò sola. Lei non sopportò di rimanerci, certa che sarebbe di nuovo sprofondata nei pensieri ed era l'unica cosa di cui non aveva bisogno.
Tornò in cucina e mangiò ancora qualcosa, accompagnata dalle chiacchiere, dalle risate e dalle lamentele dei compagni riguardo alla puntata.

𝐈𝐍 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐀 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐄𝐃𝐈 || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora