𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎 𝐃𝐔𝐄【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟐𝟎✔️】

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⚠️Storia originale di
MesserMoon
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Capitolo 20✔️】



⚠️Riferimento Attacco Sessuale⚠️



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𓅇     Fa troppo caldo per il maglione che indossa. Continua a tirarlo, il tessuto prude contro la sua pelle sudata, rendendo impossibile ignorarlo. Se lo toglierebbe ma ha bisogno di qualcosa con le maniche. C'è già una voce fastidiosa nella sua testa che dice che non è abbastanza, che in qualche modo la gente lo saprà. Che la manica si alzerà. Che sanguinerà attraverso il tessuto. Che gli scivolerà lungo il braccio.

"Accidenti sembri miserabile," Evan è appoggiato al pilastro accanto a lui, in attesa dell'arrivo del treno. Ha in mano un sacchetto di popcorn caramellati che si ostina a mangiare lanciando pezzi in aria e prendendoli con la bocca. Continua a guardare il gruppo di ragazze del quarto anno alla loro sinistra per vedere se stanno guardando—non lo fanno.

"Pensavo che fosse il mio ruolo," dice Regulus seccamente, scrutando pigramente la piattaforma. "Io sono quello miserabile, tu quello l'ottimista."

"Questo cosa fa di Barty?"

"Se capisci cos'è Barty fammelo sapere."

Evan ride. La sua risata è tutta nasale—e lo fa sembrare un eterno dodicenne.

"Sinceramente, non riesco a credere che tu sia tornato. Se fossi in te me ne andrei a gambe levate."

Sua madre aveva cercato di fermarlo, ma alla fine lui era riuscito a convincerla che la sua istruzione aveva ancora un valore, anche se solo perché lo teneva più vicino a Silente. Dietro le linee nemiche, a raccogliere informazioni, eccetera, eccetera.

"Sorprendentemente," dice alla fine. "Mi piace essere istruito."

Evan sbuffa. "Ecco perché sei così miserabile."

Regulus non può fare a meno di sorridere sulla sua bocca. "Probabilmente."

"Te lo dico io Reg, meno sai e meglio è la vita."

"Ah, il motto di vita di Evan Rosier. Nel dubbio, sii un fottuto idiota."

Ora ridono entrambi, attirando l'attenzione delle ragazze del quarto anno di cui sopra. Regulus immagina che sia a causa del rumore e non di un desiderio che si materializza all'improvviso, ma Evan sembra essere di parere diverso.

"Hey, terresti questo?" Sbatte i suoi popcorn in mezzo al petto di Regulus.

"Merlino Evan, lascia stare."

Ma è inutile, il suo amico si sta già allontanando, un passo esagerato. Regulus alza gli occhi al cielo, si appoggia alla colonna e abbassa lo sguardo sui popcorn che ha in mano. È di un colore blu sgradevole che Regulus non riesce a credere sia commestibile.

Il braccio gli fa male. È quasi certo che sia solo nella sua testa. O almeno è quello che dice a se stesso. Così come si dice che non c'è nulla d'intrappolato sotto la sua pelle. Niente si agita sotto la superficie. Che cerca di uscire. Per quanto possa sembrare. Arriccia e flette le dita come se questo potesse aiutarlo. Cerca di pensare a qualcos'altro.

"Hey."

La parola è morbida e silenziosa e fa comunque sobbalzare Regulus. Gli fa comunque cadere i disgustosi popcorn di Evan sul pavimento. Gli fa comunque battere il polso.

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