Chapter Forty

938 47 70
                                    

⚠️Storia originale di MesseMoon su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
—-

Capitolo Quaranta

PARTE I: REGULUS

Dopo che Patroclo non riesce a convincere Achille a combattere per i Greci.

Dopo che Achille lascia che Patroclo affronti i Troiani senza di lui.

Il grande guerriero inclina la testa all'indietro e chiede agli dei di "concedergli di tornare illeso."

Riportatelo da me, li implora.

Riportatelo da me.

Riportatelo indietro.

Gli dei sono un'invenzione Babbana e da quello che Regulus può dire sono piuttosto inaffidabili quando si tratta di proteggere le persone. Ma d'altra parte, non è nemmeno lui sicuro che la magia abbia mai protetto davvero qualcuno che ama.

Fissa a lungo la porta dopo che James se ne è andato.

Riportalo da me.

Riportalo da me.

Riportalo indietro.

Ma i Maghi non sanno pregare. E Regulus dubita che gli dei lo ascolterebbero anche se lo facessero.


Alla fine riesce a tornare al dormitorio dei Serpeverde, anche se non sa bene come. I suoi pensieri sono radio statici. Niente è a fuoco. Niente di chiaro. Almeno fino al momento in cui entra nella sala comune. Per qualche motivo il rumore—o le persone—qualcosa lo fa sobbalzare. Le cose cominciano a diventare improvvisamente reali.

Quando arriva in fondo alle scale sta iperventilando e si aggrappa alla balaustra per sostenersi. Non può succedere qui. Non può. Non può avere un fottuto esaurimento nella sala comune dei Serpeverde. Implora le gambe di muoversi ma non lo fanno, cerca di rallentare i respiri e di sbattere le palpebre che si annebbiano. Ne ha passate di molto peggiori di questa. Non sa perché lo stia distruggendo.

"Come va partner," dice una voce familiare e allegra mentre Cerci scende le scale. Regulus riesce a vederla ma solo a malapena, in parte nascosta dal nero che ha iniziato a cancellare i bordi della sua vista. Se non riesce a controllare il respiro rischia di svenire.

"Regulus?" la sente dire, preoccupata.

Spera che nessun altro lo abbia notato. Non fa nulla—letteralmente non fa nulla—non piange e non grida e non si muove. Spera che tutti gli altri siano troppo occupati per vederlo congelato in fondo alle scale. Per notare i rumori affannosi che fa il suo respiro quando lo aspira troppo velocemente.

"Hey," Cerci è proprio di fronte a lui ora, a voce bassa, "stai bene?"

Allunga una mano per toccarlo e lui si ritrae immediatamente. Cerci spalanca gli occhi e vorrebbe spiegarle che non può sopportare di essere toccato in questo momento. Che è troppo crudo. Ma quando apre la bocca, con orrore, gli esce solo un singhiozzo. La richiude immediatamente.

"Okay," dice Cerci, facendo in qualche modo sembrare che tutto questo sia perfettamente normale. "Okay, va tutto bene. Stai cercando di andare in camera tua?"

Regulus chiude brevemente gli occhi, arrabbiato con se stesso, con il suo corpo, con la sua mente, per essere andato in pezzi in questo modo. Avrebbe dovuto essere più forte. Dovrebbe essere in grado di mettere questo dolore in una scatola e comportarsi come se nulla potesse toccarlo. Lascia che sia James Potter a essere troppo grande cazzo. Che faccia troppo male perché i nascondigli di Regulus possano reggere.

ChoicesWhere stories live. Discover now