Chapter Twenty-Four

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⚠️Storia originale di MesserMoon su Ao3⚠️

Questa è una traduzione italiana, potrete trovare la storia originale (in inglese) su Ao3, sul suo profilo.

Mi scuso per alcuni errori con i verbi, (passare da passato prossimo a passato remoto per esempio), ed eventuali ripetizioni ma mi attengo al testo originale dell'autore/ice.

Alcune parole di cui che non trovo una giusta traduzione verranno messe in fondo al capitolo.

Rispetto la punteggiatura, le parole in corsivo e gli spazi, senza modificare l'opera originale.

Nota: La traduzione è fatta interamente da me. @KookSpook
La copertina della storia pure.
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Capitolo Ventiquattro

PARTE I: REMUS

Il giorno del funerale di sua madre, Remus entra nel dormitorio e trova i suoi tre migliori amici vestiti di nero. Si ferma davanti alla porta e li fissa, mentre il suo stesso vestito gli pesa sulla pelle. Sono ormai in autunno, ma il tessuto in qualche modo riesce ancora a soffocare.

"Dove li avete presi?" chiede alla fine, dovendo schiarirsi la gola per riuscire a dire le parole.

"Abbi un po' di fiducia Moony," dice James. "Sappiamo come comprare vestiti Babbani."

"Ce li ha procurati Lily," dice Peter, guadagnandosi una gomitata sulle costole.

Remus inarca le sopracciglia. "Vi ha comprato tre abiti perfettamente su misura?" cerca di non far soffermare lo sguardo su Sirius, sul modo in cui i vestiti gli abbracciano il petto e le cosce.

"Ha usato la magia per la sartoria," ammette James. "Ma—uh—non siamo riusciti a capire quelle—uh—cose lunghe," si tira il colletto.

Remus sbatte le palpebre, e poi; "Vuoi dire le cravatte?" rendendosi conto all'improvviso che nessuno di loro indossa una cravatta, il che li fa assomigliare più a una specie di rock band che a degli invitati a un funerale. Quasi sorride.

"Lily non sapeva come fare il nodo e non siamo riusciti a trovare un incantesimo," e si muove con i piedi. "Va bene così? O dobbiamo—"

"No," gracchia Remus. "No, va bene. Ti sta bene," sbatte le palpebre un paio di volte, togliendo l'umidità dagli occhi. "Allora vieni anche tu?"

James sembra preso alla sprovvista dalla domanda, ma è Sirius a parlare per primo.

"Ci vuoi lì?"

Remus incontra i suoi occhi per la prima volta. I suoi bellissimi occhi, sul suo bellissimo viso, con indosso il suo bellissimo vestito. È davvero troppo.

"Sì," dice dolcemente.

"Allora ci saremo."

Pensa di baciarlo. Non lo fa. Ma non distoglie nemmeno lo sguardo, desideroso di succhiare la calma sicurezza dallo sguardo di Sirius, di rubarla per sé.

"Beh," dice James alla fine, "dovremmo andare, dobbiamo essere a Hogsmeade per le nove e mezza per la Passaporta."

Remus si scuote e si sveglia. "Giusto, sì, um—grazie... per... venire."

Il volto di James si addolcisce mentre avanza, stringendo la mano sulla spalla di Remus. "Non c'è bisogno che ci ringrazi. Siamo qui per questo."

Escono dalla stanza, James e Peter davanti, Sirius e Remus dietro, camminando abbastanza vicini da sfiorarsi le spalle.

Quando arrivano alla sala comune, Remus viene fermato per la seconda volta quella mattina, mentre Sirius atterra sulle scale proprio sotto di lui e guarda in alto.

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