Chapter Fifty-Two✔️

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⚠️Storia originale di Messermoon su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Capitolo Cinquantadue


⚠️TW: Uso di droghe/dipendenza (tramite pozioni)
TW: Alcol
TW: Attacco di panico
TW: ED (non so se è il caso di metterlo qui perché è un effetto collaterale delle pozioni più che un disturbo alimentare consapevole ma mi sembra che sia già stato menzionato abbastanza e voglio buttarlo lì)⚠️



PARTE I: REGULUS




La guerra è una cosa strana. Piega le regole della vita normale. Della normale moralità. Fa ruotare tutto intorno ad essa. A Regulus non era mai venuto in mente che un corpo potesse essere usato come arma. Aveva dato per scontato che, come società, fossero tutti d'accordo sul fatto che certe cose fossero sacre.

Si sbagliava.

Il Ministero si rifiuta di restituire i corpi dei Mangiamorte morti alle loro famiglie senza una lista completa di nomi che descriva tutti coloro che hanno partecipato al tentativo di colpo di stato. Nessuno, ovviamente, accetta di fornire tale lista e così decine di corpi rimangono senza nome. Non sepolti. Non pianti.

E Evan Rosier è uno di loro.

Sua madre aspetta una settimana prima di decidere di organizzare comunque un funerale. Decine di persone si vestono di nero e si recano a casa Rosier dove un grande ritratto di Evan è sospeso al centro del salotto, ammiccando e sorridendo a chiunque passi. Regulus fatica a respirare ogni volta che lo vede. Fa del suo meglio per evitarlo del tutto.

In qualche modo finisce sulle scale con Barty, passandosi una fiaschetta di Whisky Incendiario avanti e indietro. Non parlano. Non c'è niente da dire. Per tutto il giorno ci sono stati discorsi di familiari e amici. Né Regulus né Barty si alzano. Regulus non ha voglia di mostrare il suo dolore. Inoltre, riconosce a malapena l'Evan di cui tutti parlano—il figlio perfetto, lo studente perfetto, l'amico perfetto—Regulus voleva bene ad Evan. Gli voleva davvero bene. Ma 'perfetto' non è la parola che userebbe per descriverlo.

La signora Rosier aveva pregato Regulus di raccontarle gli ultimi momenti di suo figlio. E così aveva fatto, le mani che gli tremavano in grembo per tutto il tempo. Le aveva raccontato di quanto Evan avesse combattuto bene, di come avesse salvato Regulus, di quanto fosse stato coraggioso (non idiota, o delirante, o egoista) nell'affrontare Alastor Moody. Come aveva quasi vinto. Come era morto rapidamente e pacificamente—anche se non è del tutto sicuro che quest'ultima cosa sia vera. Nulla di quel momento era sembrato pacifico a Regulus.

Non le ha detto di aver tenuto Evan tra le braccia. Che lo aveva lasciato andare. Di averlo lasciato indietro.

La cosa che fa più male. Beh, a parte tutto. È che non crede che Evan lo avrebbe fatto. Lasciarlo indietro, cioè. Non l'aveva mai fatto prima.

Sta passando silenziosamente la fiaschetta a Barty quando appare Cerci. L'aveva persa qualche tempo dopo che erano riusciti a superare la fila di persone che gli facevano le condoglianze. Oggi ha detto 'mi dispiace per la vostra perdita' così tante volte che non è più sicuro di sapere cosa significhino quelle parole.

"Come ve la cavate?" Chiede lei, gli occhi dolci, scrutandoli. Non è sicuro di che aspetto abbiano. Probabilmente sono patetici. Si sente patetico.

Barty alza la mano, il palmo rivolto verso il basso, e la agita. Cerci gli fa un piccolo sorriso.

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