Capitolo 26

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I giorni passavano.
La mia vita era un continuo e ripetuto loop.
Ogni giorno facevo la stessa cosa, non riuscivo più a ritravare la mia felicità, felicità che mi è stata rubata da quando lui non era più con me, ma un giorno qualcosa cambiò.
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Mi svegliai e controllai l'orario, erano le 13:00 e anche quel giorno saltai le lezioni. Quelle poche volte che riuscivo ad addormentarmi, dormivo tanto, forse troppo.
I giorni scorrevano così velocemente, siamo già arrivati a dicembre, non riuscivo a crederci. La me di qualche mese fa probabilmente sarebbe felice al sol pensiero che stia per arrivare il natale, ma la me di adesso continuerà a piangersi addosso per uno stronzo di cui è ancora innamorata.
Diciamo che negli ultimi giorni i miei amici cercano in tutti i modi di sollevarmi l'umore e magari ci riescono pure ma subito dopo vediamo passare mattheo con una ragazza nuova ogni giorno mano nella mano e il che non fa altro che distruggermi. Non sono mai stata così male per una persona, sono sempre stata definita da tutti "la stronza a cui non importa di nessuno" e invece eccomi qui a disperarmi per un ragazzo a cui avevo donato il mio intero cuore che evidentemente mi ha sostituita molto facilmente. Decisi di non andare in sala grande, non avevo fame, così presi un libro e andai in sala comune visto che erano tutti a pranzare. Mi sedetti un divanetto e cominciai a leggere fino a quando non sentì un commento poco garbato nei miei confronti. "vedi come la fa piangere riddle, se la scopassi io le lacrime le uscirebbero solo per il piacere" io alzai lo sguardo. "scusami? puoi ripetere?" gli domandai incredula. "hai sentito bene, evidentemente il tuo fidanzato non sapeva scoparti bene" disse una serpe ridendo assieme ad un suo gruppo di amici. "amore ma fammi un piacere che l'unica figa che hai visto è quella di tua madre quando sfortunatamente ti ha fatto nascere, non ci crede nessuno che tu abbia esperienza, vai a vedere e non duri nemmeno 2 minuti" gli dissi avvicinandomi a lui con uno sguardo fulminante, "mentre tu con i tuoi amici sogni di scoparmi, nonostante non succederà mai, io ammalapena so il tuo nome, fatti due domande" gli dissi avvicinandomi ancora di più per vedere a che punto sarebbe stato in grado di arrivare. Lui si gira tira un occhiata al suo gruppo di amici che stranamente se ne vanno e si avvicina al mio orecchio dicendomi "piacere, adrian pucey" disse ghignando avvicinandosi sempre di più a me "sicura che non succederà mai?" continuò mentre io ero ormai spalle al muro lo guardai con aria di sfida "è tutto quello che sai fare pucey?" gli domandai, "non provocarmi piccola" quella parola detta da lui mi fece rabbrividire, per un istante ho quasi immaginato che me lo avesse detto mattheo, ma mi resi conto che a dirmelo è stato una testa di cazzo. "non chiamarmi in quel modo coglione" sputai acida, "perché? altrimenti che fai?" mi disse, le sue mani iniziarono a vagare nel mio corpo ma io rimasi calma e gli diedi uno schiaffo in pieno volto che lo obbligò a girare la faccia. Lui sorrise e notai che la guancia era diventata rossa e la forma della mia mano era come stampata lì "no piccola questo non dovevi farlo" mi disse mentre cercava di avvicinarsi a me in modo aggressivo ed io ero pronta a tirargli un ulteriore schiaffo ma qualcuno mi precedette. Una figura alta e imponente fece arrivare un pugno dritto sul naso di adrian, era mattheo. Quasi non credevo ai miei occhi, non sapevo se arrabbiarmi con lui o scoppiare in lacrime. Il ragazzo finí a terra e mattheo si mise sopra di lui continuando a tirargli svariati punti, la faccia di adrian ormai sanguinava e ad un certo punto mattheo sfilò dalla sua tasca la bacchetta che puntò con rabbia sotto la gola di pucey. "non osare avvicinartici mai più, altrimenti potresti non rimanere più in vita, sono stato chiaro?" gli urlò contro ma lui non rispose, "sono stato chiaro cazzo?" urlò questa volta e adrian terrorizzato annuí.
Io osservai tutta la scena e non sapevo più che dire, mattheo mi guardò e mi trascinò via con sè tirandomi dal polso. Arrivammo alla torre di astronomia e solo a quel punto liberò la presa e senza nemmeno guardarmi in faccia si accese una sigaretta. "sapevo cavarmela da sola" gli dissi, "infatti si è visto" rispose. A quelle parole un sorriso mi illuminò il viso, mi fece ricordare di quella volta in cui mi salvò da quel coglione di malfoy. "perché sorridi ora?" mi domandò, "che dovrei fare? piangere?" gli chiesi sarcasticamente. "hai già pianto abbastanza" affermò senza ancora degnarmi di uno sguardo, "ed è colpa tua" gli dissi senza pensarci due volte e solo a quel punto mi guardò negli occhi. "scusami?" mi chiese incredulo, "hai sentito bene" gli risposi, "tu mi hai lasciato y/n, cosa ti saresti aspettata che facessi?" mi rinfacciò avvicinandosi cautamente a me, "mattheo cazzo ma sei davvero così ingenuo da capirlo? ti ho lasciato per te, per il tuo bene, per la tua felicità. se fossimo restati insieme tuo padre chissà cosa ti avrebbe fatto" dissi tutto d'un fiato mentre sentivo gli occhi pizzicarmi dalle lacrime. Lui mi guardò senza dire una parola. "non ho mai smesso di amarti cazzo. mentre tu stavi scopando con una qualsiasi ragazza io ero in camera mia con il cuscino bagnato e le lacrime che non smettevano di scendere. sei l'unica persona che io abbia mai amato in vita mia e pensi che io possa lasciarti senza alcun motivo? l'ho fatto per te cristo, l'ho fatto perché tengo più al tuo bene che al mio, l'ho fatto per proteggerti..." affermai, e cercai di trattenermi, ma stavo scoppiando e le lacrime cominciarono a scorrere lungo il mio viso. Lui si avvicinò ancora di più, eravamo a pochi centimetri di distanza. "il compito di proteggerti è sempre stato il mio, e se avessi saputo che è stata tutta colpa di mio padre credimi che non sarebbe andata così. quando ti vedevo così il mio cuore si frantumava e quando mi guardavo allo specchio vedevo un vero e proprio mostro. mi odio per quello che ti ho fatto passare, mi dispiace, non ne ero al corrente." mi disse guardandomi negli occhi, i suoi occhi profondi mi avevano completamente catturata. Con il suo pollice asciugò le mie lacrime e io mi sono lasciata avvolgere tra le sue braccia. Dopo quell'abbraccio ci guardammo nuovamente negli occhi per poi far unire le nostre labbra. Quanto mi erano mancati i suoi baci, i suoi abbracci, il suo tocco, quanto mi era mancato mattheo.
"ti prego piccola, promettimi che qualsiasi cosa accada me ne parlerai, d'accordo?" mi domandò e io mi limitai ad annuire.
La felicità che provavo in quel momento era indescrivibile, eravamo finalmente tornati io e lui, come una volta.
Lui fece incrociare le nostre mani e ci incamminammo verso la nostra sala comune e appena i nostri amici ci videro cominciarono ad esultare. "mattheo cazzo finalmente ci sei arrivato, non ne potevo più di vederla così" esclamò hardin e mattheo gli rispose con un gentilissimo "vaffanculo scott" mentre indossava il sorriso più falso che avesse.
"vabbè a sto punto festeggiamo no?" chiese blaise e tutti noi lo guardammo sorridendo. Non era proprio una festa, era praticamente un festino, c'eravamo solo io, mattheo, pansy, blaise, tom, hardin e sfortunatamente draco e astoria.
"che si fa?" domandai annoiata, "che ne dite di giocare a sette minuti in paradiso?" propose draco a quel punto accettammo anche se mattheo non aveva una faccia convintissima.
Inizialmente girammo la bottiglia che capitò su astoria e draco, trascorsi i 7 minuti tornarono e astoria aveva i capelli spettinati mentre draco la camicia con i primi bottoni mancanti. "patetici" borbottai appena li vidi, "scusami che hai detto?" esclamò astoria con la sua solita voce da gallina, "hai sentito bene mia cara" le risposi alzandomi a mia volta fissandola dritta negli occhi. "sei solo invidiosa!" disse la mora a sua volta, "invidiosa di una puttana e un puttaniere? ma fammi il piacere" dissi ridendo. "y/n smettila" esclamò draco, "o altrimenti che fai? cerchi di stuprarmi nei bagni dei tre manici di scopa come qualche mese fa, cugino" gli risposi sottolineando l'ultima parola. Tutti ci guardarono a bocca aperta e draco sembrava morire dalla vergogna, ma alla fine ben gli stava. "ok è meglio andare" disse mattheo prevedendo che se fossi rimasta lì anche un solo minuto in più sarei esplosa, iniziai a camminare assieme a mattheo fino a quando sentì astoria bisbigliare "si vai a scoparti mattheo, ma nessuno lo farà godere tanto quanto ha goduto con me" io tornai indietro e sentivo la rabbia ribollirmi nelle vene, la presi per i capelli e le feci sbattere la testa contro il tavolino, mi avvicinai a lei eravamo faccia a faccia e sbraitai "non osare mai più avere in quella bocca da succhiacazzi nè il mio nome nè quello di mattheo" per poi tirarle una sberla dritta sulla guancia. Subito dopo me ne andai con aria soddisfatta da mattheo che dopo aver assistito alla scena era alquanto sorpreso e mentre mi avvolgeva un braccio lungo i fianchi esclamò "questa si che è la mia ragazza" e a quelle parole milioni di farfalle si liberarono e iniziarono a svolazzare nel mio stomaco.

spazio autrice:
eii, come state? come sempre spero tutto bene. cosa ne pensate di questo riappacificamento fra y/n e mattheo? devo ammettere che mattheo è mancato anche a me, ma nei prossimi capitoli recupereranno tutto ciò che hanno perso in questi mesi. spero che la storia vi stia piacendo e se vi va lasciate una stellina, love y'all <33

one love,two mouths//mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora