Capitolo 34

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I primi fasci di luce che provenivano degli spifferi della finestra mi accecarono, mi resi conto che era molto presto, ma Mattheo già non c'era. Notai un biglietto posato sul mio comodino con su scritto

<<Io sto andando via, tornerò
per cena, ti amo tantissimo piccola
M. M. R.>>

Dopo averlo letto baciai il bigliettino, rivolsi un pensiero al mio ricciolino, per poi posare nuovamente il biglietto sul comodino affianco a me.
Presi dei vestiti sicuramente più decenti del mio pigiama e andai nel bagno che si trovava in camera per farmi una veloce doccia rinfrescante. Mi vestì e asciugai i capelli poi con lo stomaco che mi brontolava scesi le scale raggiungendo la cucina e vidi che Tom era già in piedi da un bel po' a fare colazione così esclamai "buongiorno cognatoo" ridendo, lui alzò lo sguardo verso di me e disse a sua volta "giornoo". Presi posto affianco a lui e mi saltò all'occhio un'enorme croissant ricoperto di cioccolata così lo addentai immediatamente, nel mentre domandai al corvino seduto accanto a me "sai dov'è andato Theo di preciso?" e lui continuando a mangiare mi rispose dicendo "in realtà no, mio padre non mi ha detto nulla se non che sarebbero tornati entro ora di cena" io annuì e terminai di mangiare poi tornai in camera mia e mi sedetti sul davanzale della finestra fissando il cielo. "Chissà cosa staranno facendo i miei amici ora, è normale che mi manchino così tanto? non ci vediamo da nemmeno un giorno e ho un innato bisogno di abbracciarli uno ad uno" penso tra me e me, poi il mio sguardo finì su un cassetto mezzo aperto zeppo di cartine e tabacco così decisi di farmi una sigaretta e ritornai sul mio davanzale fumando quella sigaretta che sapeva di lui.
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Avevo passato tutta la giornata chiusa in camera mia a leggere un libro che trovai nella liberia di Villa Riddle e nonostante non avessi pranzato, stranamente non percepì alcun senso di fame. Ero però molto annoiata di stare in camera così presi il libro e indossai una felpa di Mattheo che trovai in camera sua, poi uscì in giardino e con il vento che mi soffiava tra i capelli mi sedetti in un angolo pieno di rose appassite che mi fece riportare i pensieri al mio amato ricciolino.
Annusai la felpa che avevo indosso e il mio olfatto nel sentire il suo odore fece svolazzare un'intero sciame di farfalle nel mio stomaco.
Presi il libro e continuai a leggere mentre il mio udito veniva cullato da un dolce canto di cicale.
Continuai a leggere per un po' fino a quando un imponente ombra apparì alle mie spalle. "Che piacevole sorpresa che ho ricevuto nel trovarti qui mia cara" borbottò con voce cupa, "cercavo proprio te" continuò. Sapevo già a chi appartenesse quella voce ma in ogni caso mi voltai e borbottai "oh salve signor Riddle, mi dica pure" cercando di sembrare il meno turbata possibile.
"Beh io non sono un uomo di tante parole, preferisco passare ai fatti" disse con quella sua voce che farebbe intimorire anche un sordo per poi sfoderare la sua bacchetta. "Certe volte però il dialogo è la scelta migliore, non crede?" gli domandai sarcasticamente alzandomi in piedi senza distogliere lo sguardo da lui, "stai forse cercando di prendermi in giro?"  io con una faccia falsissima gli risposi "oh no mio signore, non mi permetterei mai, assolutamente" sfoderando la mia bacchetta proprio come aveva fatto lui qualche minuto prima. "Ora mi hai veramente stancato ragazzina" disse puntando la sua bacchetta verso di me, "nessuno.mi.manca.di.rispetto" continuò e io puntandogli a mia volta la bacchetta contro esclamai "a questo punto beh, piacere mi chiamo nessuno" lui ormai furioso si avvicinò a me cautamente ed affermò "sei solo un incosciente se credi che resterai a lungo nella vita di mio figlio, non farai altro che indebolirlo e io non lo permetterò" a quel punto ero alquanto scioccata dalle sue parole.  "Suo figlio mi ama e io gli ho dato molto più amore in quasi un'anno di quanto gliene abbia dato lei in tutta la sua vita. Non lo lascerò mai, nemmeno a costo di morire, perché lui è l'unica cosa che mi fa stare bene veramente" gli urlai contro cambiando totalmente espressione con gli occhi che pizzicavano. L'uomo dinanzi a me scoppiò in una risata isterica per poi urlare "EXPELLIARMUS" e la mia bacchetta venne scaraventata dall'altra parte del giardino.
"Che sciocca che sei" disse "L'AMORE.NON.ESISTE" sibilò.
Io urlai con le poche forze che mi rimanevano nel mio corpo ormai esausto di quella discussione "l'amore invece esiste, ed è proprio suo figlio ad avermelo fatto capire, se lei non riesce a comprenderlo evidentemente è troppo avido e concentrato sul potere per rendersi conto che l'amore è la cosa più bella che possa capitare ad un essere umano".
Lui scoppiò a ridere, di nuovo.
"Beh se sei pronta a morire per Mattheo a questo punto...AVADA KEDAVRA!" urlò a sua volta e un'accecante luce verde proveniente dalla sua bacchetta mi colpì in pieno e subito dopo le mie palpebre videro il nulla, il buio.

Spazio autrice:
Eii, come state? vorrei solo avvisarvi che il prossimo capitolo sarà scritto in terza persona, poi capirete meglio, vi ringrazio per le letture, love y'all <33

one love,two mouths//mattheo riddleWhere stories live. Discover now