Capitolo 30

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I mesi continuavano a trascorrere, il mio umore continuava a variare, ogni tanto io e mattheo litigavamo e il che mi portava a stare veramente tanto male, ma allo stesso tempo il mio amore per lui cresceva.
Era come se più mi trattasse male, più io mi innamoravo di lui, ed è una cosa tossica, lo so, ma infondo anche noi lo siamo, e amo la nostra relazione così com'è.
Eravamo a maggio e io potevo sentire l'odore primaverile farsi largo nei miei polmoni, io amo la primavera, con così tanti bei colori che spiccavano ovunque e amavo anche le giornate primaverili, soleggiate ma con un venticello fresco che ti faceva svolazzare i capelli.
Eravamo agli sgoccioli della fine della scuola, e anche se non lo dimostravo, mi mancheranno davvero tanto quelle teste di cazzo dei miei amici, è vero passeremo un'altro anno assieme ma non vederli per tre interi mesi mi rattrista un pochetto. Una cosa che mi rallegrava però era a breve si sarebbe tenuto il mio compleanno, proprio il 25 maggio, non vedevo l'ora, mancavano una ventina di giorni ma per me era come se ne mancassero la metà.
"ei piccola" mi disse mattheo risvegliandomi dai miei pensieri sedendosi accanto a me mentre facevo colazione. "ei theo" gli risposi sorridendo, "dopo ti va di fare un giro?" mi domandò e io annuì.
Ci recammo a lezione e alla prima ora avevamo pozioni, la me di inizio anno si sarebbe sicuramente lamentata, ma grazie a mattheo sono riuscita ad avere un'ottima media in pozioni e ora per me è così semplice da capire.
Piton fece la sua solita entrata sibilando con quella sua voce marcata "ripetete che oggi interrogo" e per la prima volta nessuna sensazione di ansia o terrore mi assalì, ero cambiata. Dopo qualche minuto il professore domandò alla classe intera "cominciamo, allora, chi sa dirmi la funzione della pozione polisucco?" molte mani si alzarono, compresa la mia, e il volto sorpreso del professore nel vedere la mia mano al cielo per la prima volta nella sua materia mi rese fiera di me. "oh black, mi dia lei la risposta" affermò e io con tono deciso risposi "la pozione polisucco serve a dare ad una persona l'aspetto di qualcun'altro ma solo per un'ora. Nonostante ciò, la pozione polisucco è molto complicata da creare, e il tempo medio di realizzazione è di circa un mese" dopo la mia spiegazione piton mi guarda stupito e subito dopo mi pone un'altro quesito "corretto, ma sai invece dirmi quali sono gli ingredienti per realizzarla?" voleva sicuramente mettermi in difficoltà, ma per sua sfortuna lo sapevo. "certo, gli ingredienti sono: mosche crisopa, sanguisughe, erba fondente raccolta con la luna piena, centinodia, polvere di corno di bicorno, pelle tritata di girilacco, capello della persona di cui si vuole prendere l'aspetto, formicaleoni, e infine, erba fondente"
piton mi rivolse un'ulteriore sguardo stupito e subito dopo affermò "corretto anche questo, 20 punti a serpeverde!" e mentre i miei amici si complimentavano con me io avevo un'aria soddisfatta in volto.

fine lezioni

Alla fine delle lezioni, mi recai in sala grande come sempre per pranzare con i miei amici, ma apparte qualche insulto quà e là non parlammo di niente di interessante, per questo dopo aver finito di pranzare presi un libro dalla mia libreria in camera e andai a leggerlo in sala comune sperando di rimanere in tranquillità, ma speravo male, infatti dopo qualche minuto un'imponente figura dai capelli corvini si sedette di fianco a me. "se hai intenzione di continuare a dirmi di stare lontana da mattheo per colpa di tuo padre puoi anche andartene" gli dico senza alzare lo sguardo dal libro. "in realtà volevo scusarmi" mi disse e a quel punto richiamò la mia attenzione, "tom riddle che si scusa? dovrò annotarlo sul calendario" dissi ghignando. "non fare la stronza e ascoltami, tutto quello che ti ho detto l'ho fatto per proteggerti, perché so di cosa può essere capace mio padre" disse tom, "mi dispiace per le tue aspettative nei confronti di tuo padre allora perché non so se mi vedi ma sono ancora tutta intera" gli risposi. "lasciami finire cazzo" disse nuovamente, "io tengo a te y/n, ti voglio tanto bene quasi come voglio bene a mia sorella, e se ti succedesse qualcosa non me lo
perdonerei mai, ma sei grande e vaccinata, vita tua scelte tue e mi dispiace per quello che ti ho detto" continuò. Ero stupita dalle sue parole, tom non è tipo da scuse, insomma, stiamo parlando di tom riddle. "sono felice che tu l'abbia capito, e per la cronaca, ti voglio tanto bene anch'io tom" gli risposi e lui mi accolse fra le sue braccia. "cos'è tutta questa vicinanza?" domandò una voce cupa proveniente da un angolo, io mi voltai e incrociai quei bellissimi occhi scuri del mio ragazzo. "oi amore, nulla stavamo chiarendo una cosa" affermai sorridendo e lui mentre fulminava con lo sguardo suo fratello disse "vabbè dai andiamo" e io salutai tom per poi andare verso mattheo che mi avvolse un braccio attorno alla vita e iniziammo a camminare difronte la direzione in cui si trovava tom e nel mentre mattheo mi tirò un improvvisa pacca sul culo e per via di questo gesto ottenne un'occhiataccia da parte mia. "dove andiamo?" domandai, "tu aspetta." si limitò a dirmi. Continuammo a camminare ma non riuscí a riconoscere il luogo in cui mi stesse portando fino a quando non mi disse, "chiudi gli occhi" e io guardandolo insicura gli dissi "cosa? no!" lui roteò gli occhi e disse "fidati di me e chiudi quei cazzo di occhi" a quel punto feci come mi disse e sentí due grandi mani che mi coprivano gli occhi e la delicatezza di quel gesto mi fece subito pensate che si trattasse di theo. Caminammo per un altra manciata di minuti e io alla cieca seguivo le indicazioni che mi diceva lui fino a quando non disse "al mio tre puoi aprire gli occhi, sei pronta?" e io annuí "uno...due...tre..." e i miei occhi si liberarono dalle sue mani lasciando una libera osservazione ai miei occhi che ricaddero sul lago nero, ma aveva qualcosa di differente, sull'erba c'era un telo a quadrettoni bianchi e rossi e un piccolo cesto un po' come quello per i picnic. "amore è bellissimo" esclamai continuando a scrutare con lo sguardo il luogo, "sono felice che ti piaccia" disse, "andiamoci a sedere ora" continuò indicandomi la strada con un braccio.
Ci sedemmo su quel telo e inizialmente ci fu un minuto di silenzio, in cui non facevamo altro che guardarci negli occhi e sorridere come due cretini, cazzo se amo il suo sorriso. "sai..." interruppe il silenzio per primo, "sono contento di averti nella mia vita, se sono cambiato è grazie a te" continuò e una lacrima di gioia rigò il mio viso. Gli saltai addosso avvolgendo le braccia attorno al suo collo e le gambe attorno al suo busto mentre lui mi teneva per le cosce. Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai "ti amo da morire" per poi guardarlo nuovamente in quei suoi bellissimi occhi dopodiché facemmo unire le nostre labbra in un bellissimo bacio caldo e sincero ma ad un certo punto un brontolio di pancia ci fece staccare. "questo non cambierà mai eh HAHAHA" disse mattheo ridendo e io un po' imbarazzata mi sedetti di fianco a lui.
Lo vidi aprire quella cesta e un profumo di dolci appena sfornati mi intasò le narici. Mi avvicinai meglio per vederli, ed erano dei dolcetti al cioccolato, proprio come piacciono a me. Lo guardo sorridendo per poi stampargli un bacio e mi fiondai sui dolci mentre lui prese una lattina di birra che iniziò a sorseggiare. "amore ti devo dire una cosa" disse fra un sorso e l'altro, richiamò immediatamente la mia attenzione e gli chiesi "si dimmi" cercando di nascondere la mia preoccupazione. "beh quest'estate io, mio padre e i miei fratelli avremmo da fare e ha detto che dovremmo passarla con lui, in ogni caso mi ha detto che se mi avesse fatto piacere avrei potuto invitarti. io non mi fido assolutamente di mio padre, ma se tu sarai sempre al mio fianco beh, perché no?" io gli saltai addosso per la seconda volta esclamando "siii" e lui ricambiò l'abbraccio, "quel pelatone senza naso di tuo padre non mi spaventa" dissi nuovamente a lui scoppiò a ridere tenendomi ancor più stretta a sè.
Passammo un'altro po' di tempo insieme fino a quando il vento non si fece sentire e io indossando già la divisa estiva stavo congelando, così rientrammo in sala comune per poi andare ognuno nella propria camera. Appena arrivata in camera mi fiondai in doccia con l'acqua bollente che scivolava sul mio corpo mentre pensavo a quanto fosse bella la mia vita in questo momento, ho degli ottimi voti a scuola, un gruppo di amici fantastici l'uomo della mia vita che mi sopporta tutti i giorni rimanendo sempre accanto a me.
Dopo una mezz'oretta uscì dalla doccia e anche se avevo i capelli bagnati decisi di farli asciugare senza utilizzare il phon e nel frattempo indossai un pigiama molto comodo e mi straiai sul letto a pancia in giù leggendo un libro. Improvvisamente la porta si aprì e pensando si trattasse di pansy non alzai lo sguardo dal mio libro che mi stava interessando parecchio. "vedo che ti sei accorta di me eh" disse una voce che riconoscerei in mezzo ad un'enorme folla, una voce che non una sola parola riesce a farmi venire le farfalle nello stomaco, la sua voce.
Mi voltai incontrando quei suoi occhi color nocciola e gli dissi "ei theo che ci fai qui?" gli domandai, "boh nulla mi mancavi" affermò scrutando la stanza in cui si trovava e io gli sorrisi indicando il mio letto "dai vieni qui" e lui senza farselo ripetere due volte si gettò su di me facendomi male "ahia mattheo" dissi e lui sorrise poi gettò un occhio sul libro che stessi leggendo è posò la testa sul mio fondoschiena. "è così morbidooo" affermò e io ormai conoscendolo rimasi indifferente e nel mentre continuai a leggere fino a quando non mi tirò una forte pacca sul culo e a quel punto urlai "cazzo mattheo il mio povero culo" lui mi guardò storto e disse "forse volevi dire, il nostro culo" a quel punto io ormai disperata dissi "sei sempre il solito" e lui si giustificò dicendo "amore hai un culo che farebbe invidia ad afrodite, che ci posso fare io?" e a quel punto accennai un sorriso, questo è il suo modo per fare complimenti, bisogna comprenderlo. Subito dopo posai il libro e liberai un po' di spazio a mattheo accanto a me in modo tale da sdraiarci uno di fianco all'altro. Io posai la testa sul suo petto mentre lui avvolse un braccio attorno alla vita tirandomi sempre più vicino a lui con una mano mi accarezzava la nuca lasciandomi ogni tanto dei delicati baci fino a quando i miei occhi non si chiusero in un sonno profondo.

spazio autrice:
eii, come state? sono veramente mortificata di non aver pubblicato per un po' ma purtroppo il blocco dello scrittore aveva fatto il suo ritorno. vi chiedo scusa, mi impegnerò per pubblicare il più possibile, vi prego di capirmi. ricordatevi che vi voglio bene e che vi ringrazio immensamente per tutte le letture<33

one love,two mouths//mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora