Capitolo 4:

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La mattina dopo...

MIDORI POV'S:

Mi sveglio sentendo bussare alla porta...strofino gli occhi e mi alzo per vedere chi è...Banshee non c'è, sicuramente si è alzata all'alba. Apro la porta sbadigliando e c'è Ace che mi aspetta fuori...
Ace: «Oh scusa...non volevo disturbarti...»
«Ma no figurati, ho dormito bene, stai tranquillo.»
Sorrido gentilmente e lui ricambia a 32 denti...
Ace: «Molti di noi sono impazienti di conoscerti. Siamo contenti che per adesso sei rimasta.»
«L'unico che ancora non ho conosciuto è tuo padre...giusto? O mi state nascondendo un'altra sorpresa? »
Ace: «Ma no stai tranquilla, manca solo papà.»
«Allora portami da lui.»
Ace: «Forse sta ancora dormendo. Ma andiamo ugualmente.»
Prima di uscire, controllo che la stanza sia in ordine e poi chiudo la porta seguendo il ragazzo di Fuoco. Arriviamo nella cabina del Capitano, Ace spia dentro ma non vede nessuno, quindi opta di scendere direttamente nel salone dove si riunisce la ciurma per i pasti...
«Aspetta...»
Ace: «Mh? Cosa c'è?»
Mi blocco con i piedi di piombo sul posto agitata...
«Ecco...mi sento un po' a disagio a presentarmi così...»
Ace: «Che vuoi dire?»
«Come posso spiegarmi...vedi...per questione di sicurezza, io sono stata abituata a passare inosservata, invisibile, senza nessun contatto diretto, capisci? E dato che ho una situazione alquanto particolare e pericolosa, non vorrei che si creassero problemi...»
Ace: «Quale situazione?»
Lo guardo timorosa...
-E chi glielo spiega?-
«Non posso...»
Ace: «Tranquilla, non mi immischio nei tuoi affari, certo anche io per te sono un estraneo, mi sembra giusto tenersi certe cose per sé, però capisco come ti senti, noi siamo continuamente braccati dalla Marina e dai cacciatori di taglie, ma qui sei al sicuro, non succederà nulla. Se avrai problemi dillo a me e li polverizzo!»
Ride sonoramente e mi contagia sentendomi sollevata, scendiamo giù nella sala e per tenermi distratta gli chiedo cosa intendeva l'altra sera con "hai preso i miei poteri del fuoco?"...anche se so benissimo come ha fatto ad averli...
Ace: «Quando avevo più o meno 17 anni ho mangiato il Frutto del Mare Foco-Foco e da allora ho avuto la capacità di trasformarmi e comandare il fuoco puro usandolo sia per attacco che per difesa.»
Dice mentre prendiamo posto in un tavolo a caso, mi siedo e metto Hèlios sul ripiano vicino a me...
«Allora tutte le persone che ho visto usare poteri strani sono dovuti a questi Frutti del Mare...»
Ace: «Dipende chi intendi, in questo mondo ci sono molti che hanno poteri simili ai miei o ai tuoi , ma non tutti derivano dai Frutti del Diavolo, sì, possono essere chiamati anche così.»
«Una volta ho visto 3 Marine, che penso siano Ammiragli, con i poteri del ghiaccio, della luce e del magma.»
Ace: «Hai beccato dei pezzi grossi! Sono Kizaru, Aokiji e Akainu. Fossi in te non li affronterei mai da sola tutti e tre insieme. Anche perché loro hanno il metodo efficace per neutralizzare i Frutti del Diavolo, ovvero, l'Algamatolite Marina.»
«E cosa sarebbe?»
Ace: «È un tipo di metallo che indebolisce gli utilizzatori dei Frutti Marini. Se ti becca quello sei finita.»
«Beh, a me serve ben altro per farmi fuori.»
Rido arruffando le piume di Elio...
Ace: «Ieri sera hai detto di essere nata con i tuoi poteri giusto?»
«Corretto.»
Ace: «E dimmi, oltre agli elementi naturali...cosa sai fare?»
Ci penso su...
«Mi presti il tuo cappello?»
Sfila il cappello dalla testa e me lo porge...
Ace: «Non lo rovinare!»
Ridiamo insieme, lo prendo con entrambe le mani e mi concentro cambiandogli il colore, da arancione diventa azzurro...
Ace: «Come hai fatto?»
Lo prende e controlla da cima a fondo...
«È un semplice trucco basilare che si impara a scuola. Ti piace così?»
Ace: «È troppo figo! Mostrami qualcos'altro!»
«Va bene. Crea delle fiammelle sulle tue dita.»
Lo fa senza problemi, soffio sulla mia mano e poi con le dita tocco le fiammelle racchiudendole in sfere di cristallo piccole, rotolano sul tavolo, le raccolgo e ci faccio un braccialetto...
«Questo è il mio regalo per te.»
Lo prende e lo esamina...
Ace: «Fantastico!»
«Si ma...guarda bene le fiamme...»
Avvicina l'oggetto agli occhi e...
Ace: «Aspetta...ma si stanno muovendo!?»
«Sì...non è un semplice bracciale, in realtà ti ho fatto un'arma, puoi usarla come attacco o difesa, basta che lo lanci a terra ed esplode.»
Ace: «Un regalo un po' particolare...ma lo adoro! Grazie!»
Satch: «Si si ma ora basta parlare, ecco la colazione.»
Salto leggermente dallo spavento...
«E tu potevi evitare di spaventarmi!»
Ace: «Beh in realtà io lo avevo visto...»
Lo guardo con gli occhi sgranati...
«Ok, ridammi il regalo.»
Ace: «No!»
Mi fa la linguaccia e non posso fare a meno di ridere...
Satch: «Eheh...spero sia di tuo gradimento.»
«Ti farò sapere...grazie.»
Gli sorrido mentre va via.
«In quanti siete su questa nave ad avere i Frutti del Diavolo?»
Ace: «Nostro Padre, Io, Marco, Satch e Jozu.»
«Più nello specifico?»
-Mi dispiace prenderli in giro così...ma credo sia meglio non dire la verità per ora, o almeno fin quando il pericolo non sarà scampato. O forse mai....-
Ace: «Nostro Padre può generare onde d'urto anche a mezz'aria da cui poi vengono scatenati maremoti e terremoti. Io beh, lo sai già che poteri ho. Marco si trasforma in Fenice, è praticamente immortale se così si può dire, può rigenerare le sue ferite all'infinito, anche quelle mortali e può curare anche altri esseri umani, solo che in quel caso i suoi poteri sono limitati. Satch invece possiede il Frutto oscuro, con la capacità di assorbire ogni cosa e distruggerla al suo interno, non solo, annulla tutti gli altri poteri non appena ha un contatto diretto con un altro possessore di un qualsiasi Frutto del Diavolo. Attira verso di sé ogni sorta di oggetto o persona senza lasciargli scampo. Infine Jozu, il suo Frutto lo trasforma interamente in Diamante puro, super resistente e praticamente impossibile da tagliare e rompere, in più la sua forza aumenta a dismisura grazie a questo potere.»
Ace racconta tutto con entusiasmo mentre divora tutta la colazione composta da deliziosi dolci mentre io lo ascolto con interesse buttando ogni tanto un occhio ad Hèlios per vedere se mangia a piccoli bocconi o no...
Marco: «La vuoi piantare di parlare?»
Ci giriamo sbigottiti a guardare la Fenice...
Ace: «Come scusami?»
Marco: «Stai parlando troppo.»
Ace: «E che c'è di male?»
Marco: «Stai rivelando troppe informazioni a un'estranea.»
Ace: «E capirai che informazioni, lo sanno tutti di cosa siamo capaci.»
Marco: «Lei è pur sempre una forestiera. Che ne sai se è una spia della Marina?»
«Si può sapere che problemi hai con me?»
Marco: «Nessuno.»
«E allora perché fai così?»
Marco: «Niente. Semplicemente non mi piace chi fa lo stupido di proposito.»
«Cosa?»
-Sono già stata sgamata?-
Ace: «Lo stupido qui sei tu. Gira a largo Marco.»
Vista: «Marco la ragazza resterà qui quanto vorrà, lo ha chiesto espressamente nostro Padre. Portagli il rispetto che merita.»
Marco: «Mi sta già dando fastidio.»
«Allora: non ti ho fatto niente di male. E se non puoi vedermi o ti stai zitto, o te ne vai e non rompi più i coglioni.»
La Fenice si avvicina con sguardo omicida e lo imito...
Marco: «Sei libera di andartene, perché non lo fai?»
«Non sei nessuno per dirmi cosa fare. Hai finito di rompere?»
Marco: «Perché? Altrimenti che fai?»
Un piatto pieno di dolci alla crema gli arriva direttamente sulla schiena... si gira a cercare chi è stato...quelli seduti dietro di lui si fanno piccoli piccoli dalla paura mentre altri ancora se la ridono di gusto... lo guardo sbigottita coprendomi la bocca ...
Marco: «Appena scopro chi è stato non la passa liscia.»
Se ne va infuriato tra le risate dei suoi compagni...lo seguo con gli occhi e solo ora noto finalmente l'Imperatore, che evidentemente, non ha capito cos'è successo. Lo saluto chinando la testa il più possibile...
«B-buongiorno...»
Mi rialzo e lo guardo dritto negli occhi un po' tremante...lui si limita a sorridere e mi fa cenno di riprendere i mio posto. Torno davanti a Pugno di Fuoco e vedo Elio con il muso appiccicato al piatto intento a mangiarsi tutti i dolcetti di crema...
«Hèlioooosss....»
Lo prendo pulendogli tutta la pastiera zuccherata dal muso....
Elio: «Dolci!»
Ace e qualcun altro per poco non si affogano...
Ace: «Lui parla?»
«Si. Maaaa...scusate quando piangeva ieri non ha spifferato mezza parola?»
Ace: «E se lo sapevamo secondo te avevamo queste facce?»
«...Giusto, mi ero dimenticata di avergli insegnato di comportarsi normalmente in mezzo agli sconosciuti. Ma fidati, vedrai che alla fine di questo mese, quando farà 3 anni, saprà anche leggere! E poi mi pare di ricordare che anche in questo mondo ci sono animali parlanti, no?»
Ace: «Si, quelli sono i Visoni. Ma sono umanoidi con le sembianze di animali.»
«Mi piacerebbe incontrarne uno...»
Sorrido accarezzando le piume del mio pulcino...
Ace: «Ehy! Kotatsu!»
Mi giro nella stessa direzione in cui guarda Ace e si avvicina di corsa un gatto grande dalla pelliccia gialla...
Ace: «Midori, lui è Kotatsu, una lince che faceva parte della mia ciurma, prima che ci unissimo a questa.»
-Lince? Sembra di più un gatto.-
«Che carino...ciao Kotatsu.»
Cerco di accarezzarlo ma si nasconde dietro il ragazzo...
Ace: «Eheh, non preoccuparti, fa sempre così con i nuovi arrivati.»
Un po' ci sono rimasta male, ma lo capisco, in fondo sono qui solo da ieri...
«Elio...»
Mi guarda e gli faccio un leggero segno di stare leggermente in allerta, lui capisce e scatena delle piccole scosse elettriche lungo il suo corpo e poi smette subito...
Ace: «Perché lo ha fatto?»
Sorrido e guardo la lince dietro di lui che trema dalla paura...
«Hèlios...»
Mi guarda nuovamente e io indico la lince per poi mimare il gesto della stretta di mano e poi delle scuse...pigola e si avvicina alle zampe di Kotatsu...
Elio: «Amico!»
Strofina il musetto sulla zampa e poi china la testa per scusarsi e alla fine la lince si addolcisce e inizia a fare delle specie di fusa...
Ace: «Ooook, mi spieghi che sta succedendo?»
Halta: «Anche a noi per favore, non stiamo capendo niente!»
Resto sorpresa mentre osservo i due animali fare amicizia...
«Semplicemente Kotatsu guardava famelico Elio. Quindi, per evitare una battuta di caccia, ho semplicemente avvisato Hèlios di mettersi sulla difensiva, così da far capire alla lince che non deve mangiarlo. Solo dopo ho visto la paura di Kotatsu, non lo sapevo e quindi il mio pulcino si è scusato da parte mia e sua, per poi fare amicizia.»
Ace: «Kotatsu mangia di rado altri animali, ma comunque ottima pensata.»
Sorrido mentre osservo i due animali comunicare tra di loro.
La sala comincia a svuotarsi lentamente...non c'è quasi più nessuno, a parte gli ubriaconi stesi a dormire sul pavimento...oltre loro, anche Hèlios schiaccia un pisolino fra le mie braccia...
Satch: «Perché sei qui? Vai tranquilla, ci pensiamo noi al resto.»
Mi giro notando il 4° comandante intento a pulire la cucina e la sala con i suoi colleghi...
«Vorrei restare per ora...non è un problema vero?»
Satch: «Nessun problema.»
La stessa risposta viene ripetuta dai suoi colleghi e mi rilasso....
Chiacchieriamo del più e del meno mentre vengono svolti i lavori, però non mi piace restare così con le mani in mano e alla fine li aiuto con un pizzico di magia...
«Quindi...la tua divisione è composta solo da cuochi combattenti?»
Domando curiosa a Satch... è uno dei pochi con la capigliatura strana...
Satch: «Molti di loro hanno perso il lavoro a causa della Marina o di altri pirati che hanno rubato di tutto. Ci sono anche cacciatori e pescatori. Sono contento che si siano uniti a noi, ci dividiamo i compiti, a volte andiamo a caccia, peschiamo e ci scambiamo ricette dei piatti tipici di molte isole...»
«E la guerra in cucina? Mai fatta?»
Ridiamo tutti insieme mentre finiamo di pulire.
Alla fine, anche i colleghi di Satch se ne vanno...io resto ad asciugare gli ultimi bicchieri rimasti.
«Ascolta, vorrei parlarti di una cosa...»
Satch: «Dimmi pure, ti ascolto.»
«Mi dispiace per l'incidente del piatto... quello che è finito sulla schiena di tuo fratello Marco.»
Satch: «Non sei stata tu a lanciarlo.»
«Lo so... però si sarà sentito...imbarazzato e umiliato per il gesto. Comprendo la sua rabbia...anche a me spesso succedeva una cosa simile.»
Satch: «Marco è un tipo tosto. Sicuramente ha già scoperto i colpevoli e li avrà massacrati di botte.»
Ammette ridendo...
«In tal proposito... è scontroso con tutti...è sempre stato così oppure ultimamente gli girano le scatole?»
Satch: «Ahahahah mi piace quando ti esprimi così. Beh non ti so dire, lui è sempre un tipo paziente e tranquillo. Solo oggi ha mostrato questo suo lato scortese.»
«Ancora non capisco perché vuole litigare con me.»
Satch: «Gli passerà, ma se succede, sono sicuro che lo metterai in riga.»
«Beh, però in fondo ha ragione, per voi sono una straniera.»
Satch: «Ma non sarai estranea per sempre. Personalmente per me sei già una nuova amica.»
Mi guarda sorridendo energicamente, ho le guance in fiamme...
«Davvero?»
Lo guardo fisso negli occhi, stranamente le gambe mi tremano...
Satch: «Certo che sì! E poi... sei arrivata qui dopo un certo grosso problema che sicuramente ti ha messo in grande pericolo...»
Lo guardo...
«Deuce ha parlato...vero?»
Satch: «Si ma solo per inquadrare la situazione. Non lo ha fatto con cattiveria. E comunque ammiro il tuo coraggio per viaggiare sola in questi mari pericolosi, sicuramente affrontando chissà quali nemici potenti...hai tutta la mia stima.»
Risponde lui arrossendo...restiamo così a guardarci negli occhi... anche io mi faccio nuovamente rossa in viso...
«Ti ringrazio...ah! Stavo per dimenticarlo! Tuo fratello Ace deve portarmi da vostro Padre...credo che voglia studiarmi a fondo...»
Satch: «Detto così sembri essere una cavia da laboratorio.»
«A volte non so come devo esprimermi...»
Satch: «Ahahah! Beh ti accompagno anche io allora...dopo di te mia cara.»
«G-grazie...»
Con galanteria mi fa passare per prima e mi segue a sua volta...
Saliamo su e altri uomini ci dicono che l'Imperatore è nella sua cabina insieme agli altri 15 Comandanti delle varie Divisioni.
Non perdiamo tempo e andiamo insieme per conoscere l'uomo più forte del Mondo.


Legame IndissolubileWhere stories live. Discover now