Capitolo 20:

29 2 0
                                    

MARCO POV'S:
È davanti a me, immobile, con lo sguardo fisso nei miei occhi, la guardo con disprezzo, gli darò una bella lezione, che difficilmente si dimenticherà...
«Ti farò abbassare la cresta.»
Midori: «A me dispiace che hai tutto questo odio nei miei confronti... devo proprio dare ragione a quella persona che mi ha detto di non aiutarti più, visto che tu rifiuti sempre l'aiuto altrui...»
«Zitta, donna, debole e inutile.»
Midori: «Maschilista? Devo proprio dirtelo...sei patetico.»
Pronuncia l'ultima parola con rammarico...
-Potrei sfruttare questa sua debolezza di non trattare male gli altri. Ma risulterei davvero patetico. Come abbattere un angelo immortale?-
Mi concentro bene e vedo la ragazza distratta e con la testa bassa...
-Ora!-
Le vado contro iniziando una serie di calci veloci per metterla in difficoltà, prima li attutisce e poi li schiva e si allontana un po' da me, non la mollo per un secondo e ricomincio la serie alternando calci e pugni.
Non contrattacca, si limita a difendersi e a schivare.
«Che fai? Dormi?»
Midori: «Stai zitto!»
Abbassa la guardia per un secondo e la colpisco nel punto giusto scaraventandola verso la prua della nave.
Sento le urla improvvise dei miei fratelli incitarla e di colpo me la ritrovo in aria sferrando un potente calcio, usando i suoi poteri dell'acqua e del fulmine, la sfera ibrida mi raggiunge a una velocità impressionante che a stento riesco a schivare....
«Merda...»
Midori: «Occhio dell'Aquila! »
Chiude gli occhi, e appena li riapre... sbianco in viso per quello che vedo, anche gli altri sobbalzano dallo shock, nostro padre è senza parole per quella vista...
-I suoi occhi! Sono come quelli di Mihawk?-
Midori: «Vuoi il gioco pesante? E allora giochiamo!»
Ribatte sorridendo beffarda...calcia nuovamente la sfera, ma stavolta a caso e mi ricompongo in fretta...
«Mi prendi in giro?»
Midori: «Sì. Come tu hai sempre fatto con me, ora io lo faccio con te.»
La "palla" rimbalza su tantissimi ostacoli: Botti di legno, assi, angoli delle pareti, sull'albero maestro, persino sulle corde accantonate chissà dove... acquista sempre di più velocità, è difficile tenerla d'occhio... Midori sparisce improvvisamente, mi guardo intorno freneticamente e...
Midori: «Sono qui.»
È dietro di me, calcia così velocemente da non avere il tempo di muovermi e vengo colpito in piena schiena scaraventandomi attraverso la porta finendo nella sala di sotto dove si consumano i pasti...
Midori: «1 a 0....palla al centro.»
-Ma che diavolo sta dicendo?-
Mi libero dei tavoli e delle panche su cui son finito e assumo la mia forma da Fenice e ritorno fuori trovandola a palleggiare con quella stupida palla...
«SMETTILA DI GIOCARE E COMBATTI SERIAMENTE!»
Scatto in volo verso di lei sferrando gli artigli, ma si piega indietro sulle sue ginocchia come se stesse facendo limbo e gli passo sopra a pelo d'acqua...
Midori: «Rovesciata!»
«Non ci provare!»
Torno indietro più velocemente che posso, ma si sostiene sulle sue mani sollevando il pallone azzurro e giallo con un solo piede, facendolo brillare di luce. Esegue la verticale contraria e calcia nuovamente e con molta più potenza, la luce è così forte che non riesco né a vedere, né a muovermi e il pallone mi becca in pieno stomaco trascinandomi con sé contro la parete sfondandola del tutto e mi lesiono gravemente il ventre.
Stavolta ci metto un po' a rimettermi in piedi, grazie alle mie fiamme curative, riacquisto le energie, prendo quel dannatissimo pallone e lo scoppio mentre esco nuovamente all'esterno, più infuriato di prima.

MIDORI POV'S:
-Ora è seriamente arrabbiato.-
Lo osservo uscire dal cumulo di macerie, il mio attacco a sorpresa con la sfera è andato....
Marco: «Questa me la paghi!»
Digrigna i denti e si scaglia contro di me, lo schivo e volo via dalla parte opposta e inizia a inseguirmi...
Marco: «Puoi scappare quanto vuoi, prima o poi finirai a terra, stanne certa!»
«Io credo che finiremo in parità.»
Marco: «TE LO SOGNI!»
-Come posso stendere una Fenice? Quando queste muoiono... risorgono dalle loro ceneri...ma lui può guarire all'infinito... cosa faccio?-
Mai distrarsi in battaglia...già, perché una minima perdita di velocità è bastata per farmi catturare da lui.
Usa le sue fiamme per ustionarmi gravemente le ali e la schiena, urlo come non mai, sembra che le mie ali mi vengono strappate via senza anestesia, ma Marco non si accontenta e con entrambi i piedi mi colpisce violentemente sul fianco sinistro spedendomi sul suolo e finendo dritta sottocoperta schiantandomi sui cannoni.
Cado sul pavimento respirando a fatica, il colpo è stato durissimo e per un attimo stavo perdendo i sensi... il Comandante non perde tempo e mi raggiunge in fretta piazzandomi un altro calcio violento alla pancia, sputo sangue e vengo buttata di schiena contro una parete e subito dopo vengo ustionata violentemente con le fiamme azzurre e gialle.
Non ho fiato per urlare... tutto questo mi fa pensare a quanto ero debole fisicamente all'Accademia di addestramento contro i Demoni...
-Sono una sciocca... forse...dovevo rifiutare questa stupida sfida...-
Marco: «Ora non fai più la smorfiosa, eh?»
Domanda sarcastico la Fenice azzurra...
«E tu... eh... non la smetti di essere... così... fastidioso?»
Ribatto ansimando, digrigna i denti e scaglia contro di me delle frecce azzurre infuocate, le evito usando il teletrasporto e finisco nella mia stanza...
-C'è mancato poco...pensa Midori, pensa!-
Mi viene in mente il trucco delle copie utilizzato in città, prima dell'arrivo di MIhawk... ma devo farne solo una, ho poco tempo per riacquistare le energie.
Creo una sfera di luce, fischio e essa prende la mia forma e gli chiedo di prendere il mio posto per un po', la copia corre fuori e sento i suoni della lotta... prendo una mela dal cassetto della scrivania e la mangio freneticamente...
-Una Fenice, maledizione, come posso indebolirla?-
Mi spremo le meningi per bene, finché...
-Ma certo! Se non può rigenerare le ferite... di conseguenza non può né avere energie, né risorgere!-
Conosco proprio la magia adatta, mi sento piena di energie e torno in campo senza farmi vedere.

MARCO POV'S:
-Non gli lascio tregua, gli sto col fiato sul collo, devo neutralizzarla in fretta se voglio guadagnarmi la vittoria.-
La raggiungo nuovamente in volo, cambia traiettoria improvvisamente dirigendosi verso l'acqua dell'oceano, si tuffa e mi fermo...
«Non sperare di ingannarmi così.»
Un calcio improvviso alla schiena mi scaraventa sul mare, riesco a salvarmi per un soffio grazie alla mia forma Fenice planando a pelo d'acqua...
Midori: «Guardati sempre le spalle.»
La ragazzina è in equilibrio sul parapetto del ponte a fissarmi seriamente, poi si ritira all'interno... la raggiungo e appena atterro sul ponte mi ritrovo due gemelle...
«Cosa?!»
È Midori, solo che ha una gemella accanto, uguale a lei...
«PER TUTTO QUESTO TEMPO, HO COMBATTUTO CONTRO UNA TUA GEMELLA?»
Midori: «Non esattamente.»
Risponde una delle due, entrambe tengono uno dei loro bracci opposti, tesi verso il basso, lo alzano lateralmente formando un mezzo arco di luce verde, poi lo spostano nel baricentro del loro corpo unendone le estremità, formando così un cerchio perfetto di magia verde, infine, la gemella di sinistra, viene assorbita dalla destra...la vera Midori tiene il cerchio sospeso su di sé...
-Allora era una copia!-
«Sei una dannatissima imbrogliona...»
Midori: «E tu un codardo riluttante.»
Sferro un attacco a distanza con le frecce infuocate, ma lei si gira di spalle spiegando le ali nere facendosi colpire, non sente dolore poiché devia la traiettoria di esse mandandole in due lati opposti...
«Cosa??Come hai fatto?»
Midori: «Quello che non puoi assorbire, lo puoi riflettere.»
Mentre è distratta, scatto contro di lei ricominciando la serie di attacchi corpo a corpo, li schiva prontamente.
Riempio il mio corpo di fiamme e ne aumento il calore così da poterla distrarre e sfinirla... avanzo lentamente continuando a colpirla e lei indietreggia sentendosi sopraffatta, alle sue spalle c'è un barile pieno di polvere da sparo... la spingo bruscamente contro di esso e gli do fuoco causando un'esplosione di cui ne rimango illeso, dato che il mio corpo, in forma di Fenice, non si può tastare con il tatto...
Alcuni dei miei compagni la incitano, la cosa mi disgusta e non poco...
-Idioti.-
Sento un suono minaccioso venire verso di me, dal fumo dell'esplosione, spunta il cerchio verde che mi trapassa velocemente e si disintegra alle mie spalle, non sento dolore, come se non avesse avuto effetto su di me...
-Ma che...?-
La ragazza sbuca all'improvviso dal pavimento afferrandomi dalle caviglie, la trascino in volo tentando di liberarmi, però lei manda scosse elettriche ultra potenti su tutto il mio corpo.
Urlo impazzito dal dolore, che mi penetra fin dentro il cervello e perdendo il controllo precipitiamo insieme sul ponte.
Mi dimeno mentre noto che la ragazza si rialza senza fatica, uso i miei poteri curativi per riprendermi in fretta, ma i dolori non accennano ad andarsene...
-Perché non riesco a guarire?-
«Maledizione! Cosa mi hai fatto?»
Non risponde, tende una mano verso di me, con lo sguardo serio, mi blocca con i suoi poteri e non riesco a fare un minimo movimento.
Mi solleva da terra mentre continuo ad urlare per le scosse di prima, con l'altra mano, avvolge il mio corpo in una bolla di acqua salata e il mio corpo comincia a indebolirsi, solo la testa resta di fuori...si avvicina al parapetto del ponte della Moby Dick, sale su, e mi tiene sospeso sull'oceano continuando a fissarmi negli occhi...
«Non ti azzardare a farlo!»
Midori: «....All'Alba Vincerò...»
La guardo pieno di odio mentre lei è calma e impassibile, poi abbassa la testa...
Midori: «Perdonami...»
Libera la presa da entrambe le mani e precipito nel mare... mi dimeno cercando di non affogare... la legge è questa: chiunque mangia i Frutti del Diavolo, il mare stesso li rifiuta e li uccide.
Prima di sparire fra le onde, la ragazza si tuffa in mezzo allo schiamazzare dei miei compagni che urlano i nostri nomi, affondo nel blu dell'oceano e prima di svenire, vedo Midori nelle sembianze di una donna-pesce...
Midori: «Non mollare, Marco la Fenice.»
Mi prende per le spalle e mi porta in superficie, nel frattempo, il buio mi avvolge definitivamente.

Legame IndissolubileWhere stories live. Discover now