Capitolo 27:

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Dopo pranzo, nell'ora della solita pennichella...

MIDORI POV'S:
Guardo pensierosa la vastità dell'oceano intorno a noi mentre gli altri ronfano beati al riparo dei raggi solari... solo l'Imperatore è rimasto a dormire scomodamente sulla sedia, nella stanza dove, poco prima, c'è stata la solita baraonda del pranzo e della cena...
-Come farò? Non sono in grado di "guidare" una Divisione come questa...-
Rimugino sull'incarico che mi è stato affidato... mi sento piccola piccola nell'affrontare tutto questo...
Satch: «Perché non vai a riposarti?»
Domanda il mio cuoco preferito mettendomi una mano sulla spalla.
Mi giro guardando lui e Izo che ricambia sorridendo...
Izo: «Come vedi, l'ora del riposino è la più apprezzata.»
Ridono sotto i baffi, sorrido leggermente rivolgendo lo sguardo altrove ritornando sui miei pensieri...
«Non credo di farcela...»
Satch: «Stai ancora pensando alla tua nuova posizione?»
«Non è la mia posizione... è e resterà per sempre quella di Marco. Non sono adatta a questo...»
Izo: «Qualche volta ti sarà capitato di prendere il comando. A tutti capita prima o poi... in fondo, sapendo abbastanza la tua storia, hai dovuto affrontare qualcosa più grande anche di noi.»
«Si ma... quello è diverso... e ora è passato tanto tempo dall'ultima battaglia... avete visto come agisco. Da sola. Senza nessuno.»
Satch: «Si ma se quelle battaglie un giorno dovessero ritornare e tu devi guidare la tua squadra? Che farai?»
Non rispondo e abbasso la testa...
Satch: «Tu hai paura?»
«...si, ho paura. Sono insicura. Mi spavento anche fin troppo facilmente se ci penso. Mi sento inferiore a tutto. Mi vedete sempre così sicura. Signorina perfettina. Forte e spericolata.»
Stringo le mani sul parapetto mordendomi le labbra...
«Ma vaffanculo... sapete quant'è difficile tenere questa maschera sul viso per troppo tempo?»
Digrigno i denti per la vergogna e divento ancora più tesa nonostante Satch mi prende per una mano... di istinto sento il suono di chitarra in sottofondo, quello legato a Veronica, ovvero Vevè nel cartone della Compagnia dei Celestini...un suono di tensione e e brutti ricordi....lo associo facilmente allo stato d'animo di Marco in questo momento...
Hèlios: «Mamma! Mamma!»
Per un attimo mi manca il respiro, mi ricompongo e guardo il mio pulcino sorridendo al meglio
«Sì tesoro?»
Elio: «Giocare giocare!»
«E con cosa vuoi giocare?»
Hèlios: «Palla! Santos!»
Izo: «Santos? E chi è?»
Rido un po' mentre con la mia magia trovo uno di quei famosi palloni della SuperSantos...
«Tutti noi abbiamo passato l'infanzia correndo dietro a questo pallone...quante ginocchia sbucciate per giocare felici e spensierati. »
Lo porgo al mio piccolino...
«Non tirare in alto, altrimenti il vento lo porta via e devi andare a riprenderlo al Polo Nord!»
Tratteniamo le risate vedendo Elio tenere la palla stretta a sé per non farsela scappare mentre zampetta poco più in là per giocare...
Izo: «E tu dici di essere insicura?»
«Izo...era una cosa semplice...»
Izo: «È questo il punto. Per te era semplice perché lo fai sempre, di conseguenza hai preso sia pratica che esperienza.»
Satch: «È così per tutte le cose. Qualsiasi cosa che non si conosce fa paura. Ma nessuno nasce già preparato alla vita.»
-Per me doveva essere diverso...-
Satch: «Amore... non so quante differenze ci sono tra voi e noi umani... ma su una cosa sono sicuro: la paura è normale per tutti. Cosa credi? Che anche i vostri immortali nemici non abbiano paura? Errato. La paura è il contrario del coraggio. Coraggio vuol dire avere prima paura e poi superarla con la propria forza. A volte si deve agire da soli, ma non dimenticare mai che hai sempre qualcuno su cui contare, cioè noi.»
Mi abbraccia fortemente, per far passare tutte le mie insicurezze...mollo la presa e mi sciolgo tra le sue braccia.
«Avete ragione. Grazie.»
Chiacchieriamo ancora finché non arriva quel biondino a disturbarci per l'ennesima volta...
Marco: «Cos'hai intenzione di fare con me?»
Ecco il suono di chitarra...certo lo sento solo io nella mia mente...sostengo il suo sguardo seriamente, ma non voglio irritarmi inutilmente, non voglio sentirmi male...
«Visto che sei uno dei pochi sveglio, prego, pulisci il ponte... e che sia ben lucido. Ecco cosa voglio.»
Marco: «Voglio? Avevo ragione a dire che sei viziata.»
Risponde sarcasticamente...
«Ha parlato il cocco di papà.»
I suoi fratelli reagiscono come per dire "ahia, questa brucia?"...indico il secchio e mocio, Marco dal canto suo, li prende sbuffando e si allontana farfugliando chissà quali maledizioni.

Due ore dopo...
MARCO POV'S:
«Dì a questo mostriciattolo di levarsi dai piedi.»
Fissando infastidito quella palletta di piume nere...
Midori: «Non mettere in mezzo soggetti che non c'entrano nulla con te.»
-Che faccia tosta.-
«Mi irrita con quella dannata palla.»
Midori: «Sta giocando per affari suoi. Visto che non fai altro che lamentarti, pulirai anche tutti i bagni presenti qui e vedi di non imbrogliare.»
Alziamo leggermente la voce al punto da richiamare l'attenzione degli altri...
«Abbiamo già preso la mano nel comando eh?»
Midori: «Anche tu ti divertivi fin troppo a dare ordini. E adesso smettila.»
-Ti faccio vedere io chi è che la deve smettere...-
Sorrido, scaravento il secchio contro quel mostriciattolo colpendolo al becco e lancio via il mocio, nel frattempo qualcuno piange.
Guardo la ragazza inorridita dal gesto e gli rido beffardamente in faccia...
Midori: «MA CHE CAZZO FAI?»
Lo prende immediatamente in braccio cercando di guarire le ferite del becco...
«Te lo avevo detto di levarmelo di mezzo.»
Riesce a sistemare la situazione e in preda alle lacrime lascia Elio in custodia a Tate che in quel momento vide la scena... Midori mi guarda con orrore e istinto omicida...
Midori: «CHE TU SIA MALEDETTO!»
Si prepara ad attaccare, anche se viene trattenuta dagli altri...
«Su su, non c'è bisogno di scaldarsi tanto.»
Alla fine riesce a liberarsi e si scontra contro di me...
Midori: «ME LA PAGHERAI PER QUESTO!»
Iniziamo lo scontro corpo a corpo, mi sta col fiato sul collo... mi rendo conto che qualcosa non va...
-Perché non riesco ad attivare i miei poteri?-
Vengo preso alla sprovvista nella mia distrazione... lei mi blocca totalmente con i suoi poteri impedendomi di muovermi...
Midori: «Ti farò capire io cosa significa picchiare i figli altrui...»
Dal mio corpo fuoriesce una sfera blu, un'altra bianca invece, vola via dal suo, entrambe le luci svaniscono nel cielo...
«Che diavolo hai fatto?»
Mi viene contro a una velocità smisurata e a stento blocco un suo colpo...
Midori: «Ho privato entrambi dei nostri poteri.»
«COSA?»
Midori: «TI RIDURRO' IN BRANDELLI!»
Ricomincia la nostra lotta senza esclusione di colpi... bassi, alti, laterali.
È velocissima, a malapena riesco a prevedere le sue mosse, mi allontano per riprendere fiato studiandola per bene...
-Questa volta non mi lascerò mettere a terra facilmente.-
«Ti prenderai tante di quelle botte che non avrai il tempo nemmeno di pregare.»
Midori: «Fatti sotto.»
Sparisco andando dietro di lei mirando la schiena con i doppi calci, ma in qualche modo si da lo slancio in avanti rigirandosi e bloccando il colpo...
«Dopo passerò a quel piccolo pennuto, dannata mocciosa.»
Mi libero dalla presa e la stendo a terra facilmente...
Midori: «NON TOCCARE MIO FIGLIO!»
Urla con le lacrime agli occhi, afferra le mie gambe buttandomi in ginocchio e bloccandomi il torace con le braccia, con una ginocchiata sulla schiena mi scaraventa a qualche metro da lei... mi riprende successivamente per i capelli sollevandomi del tutto da terra e pronta per un altro colpo, la precedo rompendogli il mento con una ginocchiata e molla la presa.
La stendo con una gomitata sul viso e la blocco a terra stringendogli la gola...
«Stavolta non mi lascerò battere da una come te!»
Mette forza sulle mie mani per levarle dal collo, inutilmente...
Edward: «CHE DIAVOLO SUCCEDE QUI?»
Nostro padre sale sul ponte, sicuramente ha sentito tutto il frastuono causato dal nostro mini-scontro...
Ace: «MARCO SMETTILA!»
Satch: «LASCIALA SUBITO!»
I due corrono verso di noi scatenando i loro poteri distraendomi, Midori prende l'occasione per attirarmi a sé dandomi una testata per stordirmi, mollo la presa, lei si rialza mi prende di peso per poi lanciandomi in aria... afferra le mie braccia e gambe e spinge di forza verso il suo ginocchio che sbatte contro il mio ventre violentemente, sputo sangue dalla bocca senza emettere suono, alla fine perdo i sensi.

ACE POV'S:
«FERMATI!»
Midori: «NON HO ANCORA FINITO!»
Urla con le lacrime agli occhi...
Satch: «È FUORI GIOCO NON FARE COSE DI CUI TI POTRESTI PENTIRE!»
Senza pensarci, mio fratello gli assesta un colpo netto dietro il collo così da farla svenire, controllo velocemente Marco e ordino subito l'aiuto delle infermiere.
Ace: «Aiutatelo non ha i suoi poteri.»
Masked Deuce: «Portate anche la ragazza.»
Satch: «No! Evitate di farli stare vicini.»
Hikari: «Ci penso io a lei, portiamola nella sua stanza.»
Mentre entrambi vengono portati via per le ferite nostro Padre ci raggiunge visibilmente infuriato...
Edward: «Volete spiegarmi la situazione?»
Domanda mentre si sistema sul suo solito trono... lo guardiamo e sospiro...
«In breve: Marco "ha picchiato" il pulcino di Midori perché non lo sopportava.»
Satch: «E tu lo sai quanto lei e Elio sono uniti, quindi si è imbufalita, ha tolto i poteri di Marco, lei stessa si è privata dei suoi e hanno iniziato a lottare.»
«Abbiamo provato a fermarli, ma non c'è stato verso. Papà, sei sicuro sulla scelta dei ruoli di quei due? A parer mio, non mi sembra che la situazione migliorerà...»
Lo guardiamo insistentemente sperando che ci dica qualcosa...
Satch: «Papà...qual è il tuo piano?»
Non risponde, si limita a fissarci seriamente...
Edward: «Dite loro che...se la prossima volta, succede una cosa simile... li uccido con le mie stesse mani. E non mi importa se la ragazza è immortale.»
Rabbrividiamo a quelle parole, fisso ancora mio padre e poi ce la filiamo in fretta nelle nostre cabine...
Satch: «Non dirà sul serio?»
«No.»
Satch: «Come fai ad esserne sicuro?»
«L'ho visto bene... stava bluffando. Marco lo conosce come le sue tasche, Midori, d'altro canto, anche se è qui con noi da pochi giorni è come un libro aperto.»
Mi metto sulla mia amaca per dormire un po' e tiro giù il mio cappello sugli occhi...
Satch: «Se ne sei sicuro...»
«Fidati. Teniamoli d'occhio ed evitiamo qualsiasi tentativo di rissa.»
Sospira e varca la soglia...
Satch: «Vado a dare un'occhiata a Midori e poi vado a preparare qualcosa per stasera.»
«Vai. Ci vediamo dopo.»
Se ne va pensieroso, sorrido e mi lascio cullare dalle onde dell'oceano.
Ah l'Amore...quanti casini lascia laddove passa.

Legame IndissolubileOù les histoires vivent. Découvrez maintenant