Capitolo 24:

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MARCO POV'S:
Midori: «Uffa, siamo arrivati?»
«Quanta fretta.»
Rispondo un po' seccato, scruto la zona notando che sono presenti poche persone, perlopiù coppie...
-Meglio di quanto credessi...-
Midori: «Fretta? Ma se siamo andati lenti come lumache! E poi, iniziavo ad annoiarmi.»
«Pretendi troppo.»
Midori: «Senti chi parla...ananas.»
«Meringa alata.»
Ridiamo insieme dopo un brevissimo secondo di silenzio...
«Che ne pensi del posto?»
Midori: «È magnifico!»
Esclama meravigliata guardandosi attorno...
«Beh, un posto così romantico piace a tutte le donne.»
Mi guarda confusa...
Midori: «Non pensavo fossi un tipo così dolce.»
«Tutti lo siamo... almeno qualche volta nella vita, no?»
Annuisce titubante... la guardo stranito, ha lo sguardo fisso verso le coppiette di innamorati, sospira e torna a guardare la città...
«Cosa c'è?»
Prende il suo cellulare e seleziona una canzone a caso...
«Bella, mi piace il ritmo. Come si chiama?»
«I cantanti sono Rocco Hunt e Ana Mena. Titolo: A un passo dalla Luna.»
Poi si accende una sigaretta e me ne offre una...
Midori: «Questo... è un posto riservato alle coppie...»
«E che ti importa? Siamo amici no?»
Midori: «Si ma... intendevo...»
Abbassa il capo mentre fuma concentrandosi sulla musica...
«Stai ancora male per mio fratello?»
Non risponde... stringe la mano trattenendo le lacrime...
-So io come farglielo dimenticare.-
Sorrido beffardo e la stringo a me...
Midori: «E-ehy! Che fai?»
«Ascolta, quanto tempo ci hai messo per dimenticare Occhi di Falco?»
Midori: «C-cosa c'entra questo?»
«Lo dico perché così come hai messo volontà e pazienza nel dimenticarlo, puoi farlo anche con chiunque altro.»
Mi guarda per un po', poi fissa il cellulare e lo rimette in tasca subito...
Midori: «...più o meno un anno... ma è stato quasi facile, perché poi ho ripreso a viaggiare.»
«Allora ti sarà altrettanto facile dimenticare qualcuno che hai conosciuto da pochi giorni.»
Midori: «Non credo...»
«Io credo di sì, perché d'ora in avanti, ci sarà qualcuno che non vorrà vederti soffrire...»
Midori: «E chi sarebbe?»
Gli prendo la sigaretta di mano, la spengo e la butto via e poi gli prendo entrambe le mani nelle mie...
«Io.»
Sgrana gli occhi mentre la guardo...
Midori: «Cosa?»
«Non voglio vederti soffrire...»
Midori: «Sei impazzito?»
«Sì, pazzo di te...»
Si pietrifica sul posto, senza fatica, la tiro più vicina a me...
«Sai perché ti odio? Sono sempre stato geloso dei miei fratelli, perché ti ronzavano intorno in questi giorni. Non sono poi un tipo così romantico da dichiararmi subito. Sono molto orgoglioso... anzi, troppo. Midori, tu mi piaci molto... voglio davvero andare d'accordo con te... sei solare, dolce, gentile e meravigliosa...mi dispiace di averlo capito tardi, oppure non volevo ammetterlo...facevo di tutto per attirare la tua attenzione, anche se sono stato uno stronzo... con tutto il cuore ti chiedo scusa, per tutto quanto.»
Divento rosso come un pomodoro...
-Ma tutte queste smancerie dovevo dire?-
Midori: «Questo...è...è assurdo...»
«Allora... te lo faccio capire così...»
Le metto le mani sulle guance, chino il capo su di lei avvicinando di più le labbra.

MIDORI POV'S:
Mi sento ancorata a terra anche se ho il disperato bisogno di scappare via...
-No, no, no! Svegliati Midori!-
Ripeto a me stessa nel tentativo di reagire...
Le nostre labbra stanno per sfiorarsi, chiudo gli occhi tremando dalla paura...
-NO!-
«M-Marco, aspetta... io...»
Mi tiro indietro con la testa, proprio in quel momento, una sfera di fuoco sfreccia in mezzo a noi separandoci con forza e io cado a terra...
Satch: «TOGLILE LE MANI DI DOSSO!»
La voce di Satch mi risveglia da quello stato di trance, seguito da un pugno ben assestato sul viso della Fenice.
Avviene tutto con una tale velocità, da non rendermi conto di chi è stato a colpirlo... guardo bene di fronte a me, Ace mi protegge dal fratello biondo...
Satch: «Stai bene Midori?»
Il cuoco mi raggiunge di corsa, mi scuote leggermente, alla fine scendo dalle nuvole, come si suole dire...
«Io...uh, sì, sto bene...»
Satch: «L'importante è questo.»
Rispose lui, si schiera di fronte a me e accanto a suo fratello dai capelli corvini...
Marco: «Ma che diavolo fate? Siete impazziti?»
Tuona Marco...Ace e Satch attivano i loro poteri facendo scappare le persone lì presenti...
Satch: «Il pazzo sei tu... e fai davvero schifo.»
Marco: «Non fare il coglione, Satch.»
Ace: «Non solo fai schifo, sei pure un fottuto traditore... persino il Diavolo stesso ti prenderebbe a schiaffi per questo.»
Mi rialzo freneticamente e mi metto davanti ai due ragazzi che mi proteggono...
«Per favore non fate cavolate! Mi spiegate che sta succedendo?»
Mi guardano, sono più preoccupata per loro, non voglio assolutamente che si uccidano per mezzo dei Frutti del Diavolo...
Ace: «Marco... non è carino da parte tua mentire alla tua amica, solo per farla litigare con tutti noi per il gusto della vendetta. Perché non hai accettato la tua sconfitta?»
Mi blocco, lo guarda seriamente, Satch non è da meno...
Marco: «Che bella idiozia, sei un'esperto nel dirle, fratello. Non mentirei mai ad un'amica.»
Satch: «Bugiardo fino all'osso. Così ci deludi, Marco.»
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo...mi giro a guardare in faccia la Fenice...
«Marco...è vero ciò che ha detto Ace...? Se davvero hai detto di non volermi vedere soffrire, dimmi che è tutta una bugia...ti prego...»
Lo guardo implorante...
-Un amico serio e responsabile come lui... non può...-
Marco: «E' tutta una farsa, stanno mentendo. Non si fidano di me, io ti ho detto la verità fino ad adesso.»
Satch: «NON ancora per MOLTO...»
Ace prende qualcosa nella tasca... mette la sua mano accanto a me e all'altezza della mia spalla, spio con la coda dell'occhio e vedo che ha attivato un Tone-Dial... il ciondolo con il cubo nero, pende dalla mano...
-Cosa...?-
Dall'oggetto parte una registrazione...
Satch: «È di questa mattina...»
Sento il suo sorriso beffardo dietro di me, mentre fisso intensamente il 1° Comandante, ormai bianco in viso, peggio di un lenzuolo.
Ascolto le parole che escono dal Tone-Dial...
-No... non è vero...-
Rimango col fiato sospeso nel sentire la Fenice spifferare e sue intenzioni...
Satch: «Le bugie, le finte emozioni, gli inganni, le provocazioni... era ora.»
Tutte le cose che mi ha detto fino a pochi secondi fa...erano solo uno stratagemma per abbindolarmi, corteggiarmi...e innamorarmi di lui, per poi seminare guerre tra me e Satch.
Sento qualcosa rompersi dentro, non è il cuore, nemmeno l'anima...è la fiducia che avevo riposto nei suoi confronti.
Scoppio letteralmente in lacrime, peggio di un torrente in piena alluvione...
«Che...che... che pezzo di merda...io ti...io ti...TI ODIO!»
Mi scaglio dritta contro di lui, ma vengo trattenuta da Satch tramite i suoi poteri...
Ace: «NON LA PASSERAI LISCIA!»
Pugno di Fuoco attacca la Fenice Blu, inizia un violento scontro, Marco stesso si trasforma nell'animale mitologico e si allontana infuriato e inseguito da suo fratello...
«LASCIALO A ME, ACE!»
Urlo in preda alla rabbia per il torto subito...
Ace:«Satch, rimani con lei, mi occupo io di lui!»
I due ragazzi si allontanano andando a lottare in un posto isolato, mi dimeno dalla presa del cuoco, che cerca di tenermi buona e ferma...
«LO AMMAZZO,LASCIAMI!»
Satch: «CALMATI MIDORI, NON NE VALE LA PENA!»
Mi gira verso di lui, tenendomi stretta fra le sue braccia, mi lascio andare al pianto incontrollato...
«Che tu sia maledetto Marco! Bell'amico che sei stato!»
Batto i pugni fortemente sul petto del cuoco sfogando la frustrazione che ho.

SATCH POV'S:
Comprendo benissimo la sua rabbia... la lascio scaricarsi su di me, per tutto il tempo che vuole.
Marco ci ha presi in giro, ha persino mentito a nostro Padre...tutto perché non ha accettato la sua sconfitta contro la ragazza.
Midori: «Idiota, idiota, idiota... come ho fatto a credergli? Marco ha un'ottima parlantina. Mi ha fregato... gli è stato facile, come rubare le caramelle a una bambina. Dovrei solo vergognarmi. Che stupida...stupida, stupida, stupida! E pensare che è riuscito a farmi credere per davvero di essere cambiato! Che vergogna per una come me...»
«Tu non sei affatto stupida e nemmeno idiota. Non incolpare te stessa per ciò che è successo, tu non lo sapevi. Quel bastardo, quando vuole, sa essere davvero subdolo. Ti assicuro che non sapevamo niente nemmeno noi, che siamo suoi fratelli e nemmeno nostro Padre...quando saprà tutta la faccenda, saranno guai per Marco.»
Alza il viso e mi guarda dritta negli occhi...
Midori: «Non valeva la pena sentirmi in colpa per uno come lui... potevo risparmiare pure il mio tempo, invece di andare in infermeria per aiutarlo a guarire dopo il nostro scontro... dovevo lasciarlo lì mezzo svenuto, come punizione. Me ne ha solo dette di tutte i colori e per non dargliela vinta ho forzato un dannato sorriso...e dentro, mi sentivo uno schifo. Dannazione a me!»
-Ma allora...non era andato da lui per...-
«Sai... Ace mi ha raccontato questa cosa... ma... anche io ti avevo vista andare da Marco...»
Mi guarda sconvolta negli occhi con le lacrime che bagnano le sue guance...
Midori: «Ace? Ha parlato? E perché non sei venuto a cercarmi dopo? Hai pensato a male vero?»
Distolgo lo sguardo sentendomi in colpa... poi mi arriva uno schiaffo in faccia...
Midori: «Idiota! Ho cercato in mille modi di parlarti e spiegarti la situazione! E tu mi evitavi! Complimenti! Non eri tu quello che diceva che per qualsiasi cosa bastava fare un fischio? Ti sei rimangiato le tue "promesse"?»
Si alza allontanandosi da me... ho ancora gli occhi chiusi per lo schiaffo...
-Me lo sono meritato...-
«Si...ti ho visto andare in infermeria quel giorno...e da lì in poi ho cominciato ad evitarti...mi avevi detto che volevi stare da sola, per una boccata d'aria...e invece sei corsa da Marco...mi sono sentito preso in giro...si, avevo pensato male...e sono stato stupido.»
Midori: «Non ti ho detto nulla perché avevo paura che tu non mi credessi e non volevo nemmeno che ricominciavate ad ammazzarvi di botte. Le mie intenzioni erano le scuse per lo scontro e l'aiutare quel dannato figlio di... ma figurati! Se rompo una cosa e cerco di aggiustarla non va quasi mai bene specialmente se sono io a combinarla grossa!»
Non finisce la frase e sento che mi volta le spalle...mi alzo, la guardo intensamente, scompiglio la mia solita capigliatura, rendo i capelli lisci e lunghi e faccio un codino dietro, lasciando il resto sciolto, come piacciono a lei.
Mi avvicino, il suo telefono cambia musica, una che non ho mai sentito prima...

"Impazzirò, impazzirai... Non dirmi che con me non ci verresti mai.
Soffia il vento del destino chissà dove porterà..."

La prendo delicatamente per le spalle, girandola verso di me.
La guardo senza dire nulla...il suo sguardo e il colore dei suoi occhi, perdono di bellezza quando piange...voglio vederla sorridere, voglio farla stare bene...voglio amarla come non ha mai fatto nessun'altro...le asciugo dolcemente le lacrime sorridendo amorevolmente...
«Lo so io perché hai avuto paura...»
Le sposto i ciuffi di capelli dietro le orecchie, guardo ogni lineamento del suo viso, le labbra...quelle fottute labbra che non smetterei mai di baciare...e infine i suoi bellissimi occhi che mi hanno stregato, sono molto più preziosi di qualsiasi gioiello di questo mondo, gli occhi della ragazza che amo.
Cingo i suoi fianchi con le mie mani e la avvicino nuovamente a me, mi avvicino al suo viso...
«Hai avuto paura di perdermi, perché sai bene quanto io tenga a te, e forse avevi capito tardi quanto tu mi amassi...io non mi allontanerò mai più, e se succederà... ti raggiungerò in tempo, come questa sera.
Perché dal primo momento che ti ho visto, dal momento in cui abbiamo riso insieme la prima volta, da quando i nostri sguardi si sono persi negli occhi dell'altro, per poi ritrovarsi nuovamente pochi istanti dopo... ho perso letteralmente la testa per te, mi tremano le gambe quando ti guardo e ti parlo, mi sento leggero in tua compagnia, con te si aggiusta sempre tutto...anche io ho avuto paura...paura di perderti e di non ritrovarti mai più...perché io ti amo, Midori.»
Alla fine non resisto, annullo la distanza tra di noi... e la bacio.

"Ti raggiungerò, oh, uh, oh, oh, uh, oh
Ti raggiungerò, oh, uh, oh, oh, uh, oh
Ti raggiungerò, oh, uh, oh, oh, uh, oh
Ti raggiungerò, per stare molto più vicini."

Non poteva esserci atmosfera migliore...le sue labbra sanno di ciliegia a contatto con le mie, ci guardiamo ancora negli occhi...e alla fine li chiudiamo, lasciandoci trasportare dai sentimenti.
È il bacio più puro che abbia mai dato, così caldo, dolce, sensibile e sincero... non desideravo altro, dalla sera del suo compleanno, e sono più che sicuro, che anche lei desiderava lo stesso.
Mette le sue mani sulla mia camicia, tirandomi più vicino a lei delicatamente... la spingo di spalle contro la ringhiera, tenendola stretta a me per i fianchi.
Mi lascio sopraffare dai sentimenti e la bacio con più foga, con l'altra mano,
le accarezzo quei capelli morbidi e profumati, che mi fanno impazzire il cervello ogni qualvolta ne sento il profumo...
Midori: «Calmati!»
Ammette lei ridendo...
«Non mi importa.»
La bacio nuovamente senza lasciargli fiato...
«Ho aspettato troppo a lungo per questo bacio. E ora voglio godermi ogni singolo istante con te. Non mi scappi, finalmente sei mia. Avrai da me il rispetto e l'amore che meriti.»
Poso le labbra su più punti del suo viso, sentendo finalmente la sua dolce risata, finisco il giro di semplici baci e ne lascio un altro più profondo sulle labbra di lei, accarezzandole le guance.
Ci separiamo e ci perdiamo nei nostri sguardi sorridendo...
Midori: «Ti amo, Satch. I miei sentimenti per te, si sono svegliati da quella volta della battaglia d'acqua... e poi ho capito di amarti davvero, quando hai lasciato il tuo stupendo mazzo di fiori nella mia stanza.»
Sorrido a pieni denti...
«Era questo, quello che volevo sentire da te.»
La bacio ancora e ancora, poi la prendo in braccio e restiamo in giro per la città tutta la notte, a raccontare storie, ascoltare musica e a riempire le strade con le nostre risate mischiate all'amore puro.


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