Capitolo 8:

35 4 0
                                    

MIDORI POVS':
Passo l'intero pomeriggio in infermeria appuntando sul foglio il materiale da ordinare...
«Ricapitoliamo: Bisturi, pinze, forbici, bende, disinfettanti, bombole di Ossigeno, cerotti, garze, guanti e contenitori sterilizzati e infine i nostri libri di testo sulla medicina... serve altro?»
Masked Deuce: «No va benissimo così è ora di buttare via molti oggetti rovinati e arrugginiti.»
«No aspetta, li utilizzeremo per il baratto. Le cose usate possono sistemarle nel mio mondo e darle via nuove di zecca a chi ne ha bisogno in altre dimensioni. A proposito, la medicina Celeste è tosta...»
Masked Deuce: «Non sarà un problema. Grazie Midori, non ci resta che aspettare.»
«Domani mattina farò la richiesta e a fine giornata saranno qui.»
Sorridendo fiduciosa all'equipe medica...
«Voglio farvi un regalo speciale... sono due defibrillatori, e credo che qui ne avete davvero bisogno. Uno è quello classico, il secondo ha gli elettrodi sottili che possono dare scariche elettriche a cuore aperto, vi può tornare utile in caso ci sia un arresto cardiaco durante un'operazione.»
Hikari: «Davvero avete una cosa simile?»
«Certo che sì e non vi "costerà" nulla, baratterò io la merce per i due defibrillatori, i libri e le bombole di Ossigeno. I defibrillatori e le bombole, si ricaricano con il sole in un'ora e hanno una durata massima di 4 giorni. Magari poi segnatele su qualche foglio per ricordarvi di ricaricarli.»
Masked Deuce: «A nome di tutti, ti ringrazio. Non vedo l'ora di vedere il nuovo materiale.»
Hikari: «E senza spendere un Berry!»
Ridiamo insieme ritirandoci per la cena...
Hikari: «Lo sai che questa notte dovrai fare la guardia insieme a Marco...vero?»
«Sì, avrò qualche difficoltà pratica...»
Hikari: «Andrai benissimo, ma soprattutto... fagli vedere chi sei anche da parte nostra. Non ci piace il fatto che ti tratti come uno straccio.»
Fisso le infermiere con gli sguardi determinati capendo di avere tutto il loro supporto...
«Grazie a tutte.»
Sorrido e scendiamo sottocoperta a cenare.
La serata passa come al solito: piatti volanti, urla e risate di divertimento, "litigi" scherzosi e ubriachi dappertutto.
E dopo cena, è arrivato il momento di prendere seriamente il mio incarico.
Halta: «Nervosa?»
«Troppo nervosa...»
Izo: «Ricordati di non cedere alle provocazioni, anche se Marco ha toccato un tasto dolente oggi, non agire di impulso. Peggiorereste la situazione.»
«Lo so... speriamo bene...»
Stringendo a me Hèlios che guarda intorno a se tutto curioso, il trambusto degli ordini medici lo aveva svegliato e non si è più addormentato...
Halta: «Ora vai, ci occuperemo noi di Elio.»
Mi incoraggia lui prendendo in braccio la piccola Fenice...
«Ti ricordo che si era svegliato da 1 ora prima della cena...è capace di farvi stare svegli tutta la notte...»
Aggiungo lasciandogli una bustina piena di macchinine per Hèlios...
Ace: «Ci siamo abituati a queste cose, vai serena.»
Cerco di fidarmi anche se li guardo preoccupata...
«Uh....ok...buonanotte ragazzi.»
Ricambiano il saluto e mi preparo a salire...
Satch: «Aspetta Midori...»
Mi afferra leggermente per una mano e lo guardo confusa...
Satch: «Se succede qualcosa... chiamami... verrò con piacere a sistemare quell'idiota di mio fratello.»
Afferma sottovoce guardandomi negli occhi... sento il viso prendere fuoco...
«C-certo.»
Arrossisce anche lui e se ne va.
-Ancora? Non devo affezionarmi!-
Cerco di non pensare a quello che è appena successo e salgo in volo sulla coffa dell'albero maestro della nave... l'atmosfera comincia a cullarsi tra le braccia di Morfeo, respiro profondamente e inizio il mio turno di guardia con il comandante più puntiglioso e pignolo di tutto l'equipaggio.
Marco: «Sei in ritardo.»
«Tu sei salito 2 minuti fa. E poi ho avuto da fare.»
Marco: «A perdere tempo in chiacchiere?»
«Io almeno ho qualcuno con cui parlare.»
Non ribatte e mi ignora...
-Questo per dire che sei rimasto solo con il tuo comportamento di merda...-
Prendo in mano un pacchetto di sigarette e glielo passo...
«Prendine una se la vuoi.»
Marco: «Un angelo che fuma? Che assurdità.»
«Siamo immortali, le malattie gravi non ci toccano.»
Marco: «Si, certo.»
Ne prendo una e la accendo lasciando in disparte il pacchetto.
Subito dopo anche il comandante ne accende una e me le riprendo.
Marco: «Tieni gli occhi aperti e non perdere tempo a giocare.»
«Guarda che anche io ho avuto i miei turni notturni.»
Marco: «Anche su una nave come questa?»
«No ma...»
Marco: «Allora puoi scendere.»
«MA... anche se ho fatto cose diverse dalle vostre, so già come muovermi per un controllo più approfondito del tuo.»
Marco: «Presuntuosa.»
«Egoista.»
Marco: «Che hai detto?»
Alza il tono di voce afferrandomi saldamente le mani bruciandole un po' con i suoi poteri... lo zittisco con un sussurro a denti stretti, mi libero e mi rigiro controllando l'oceano massaggiando delicatamente i polsi.
-Certo che le sue fiamme bruciano sul serio.-
Nel cuore della notte, tutto tace e le ore passano...
-Saranno già le 2 del mattino. Il tempo è lento quando non si fa nulla.-
Marco: «Quindi... è vero quello che hai detto sulla tua famiglia?»
Lo guardo titubante e il cuore sprofonda di nuovo...
«E a te... cosa importa...?»
Rispondo quasi sussurrando con aria abbattuta...
Marco: «Mi importa... perché non ne sapevo nulla.»
«....io quando non so le cose mi sto zitta e mi faccio gli affari miei. E se offendo qualcuno anche per sbaglio chiedo scusa.»
Marco: «Non lo fai sempre.»
«Hai ragione, solo quando è per difesa nessuno avrà le mie scuse. Perché chi mi ferisce per primo non gliene importa se ci sto male, tanto meno gli importa di scusarsi.»
Marco: «E allora smettila di farti vedere perfettina.»
«Io mi faccio vedere per quella che sono, ancora non mi conosci fino in fondo. Ma chi sa tutto di me sa come e perché reagisco in un certo modo.»
Marco: «Quanta pazienza.»
«Per cosa?»
Marco: «Per sopportarti.»
«Io almeno non sono rimasta sola.»
Delle lacrime minacciano di scendere dagli occhi e le ricaccio indietro respirando profondamente...
«Tornando al discorso famiglia...anche qui a bordo, molti di voi, avete perso qualcosa di prezioso. Ma siete riusciti ad andare avanti e io voglio fare altrettanto, a piccoli passi.»
Marco: «...io conosco le storie di tutti i qui presenti. Se ti fa sentire meglio... allora parla. Ti ascolterò e cercherò di non fare battute.»
Lo guardo di sottecchi...
«Se ti racconto tutto, almeno la smetterai di offendermi davanti a tutti? Sto solo cercando di andare d'accordo con te. Non ti mangio mica.»
Marco: «Cercherò di tenere a freno la lingua. Mi irriti e non so bene il motivo.»
«Cazzo se non lo sai tu non posso farti da psicologa!»
Marco: «Cos'è una psicologa?»
«La psicologa o psicologo, sono delle persone che cercano di capire il perché fai determinati pensieri e come ti senti in determinate circostanze e loro per come possono ti offrono consigli anche per superare determinati problemi.»
Marco: «Cavolo ora capisco da chi hai preso metà delle tue stranezze.»
«Sono sempre stata strana. Allora...Posso raccontare?»
Lui annuisce, gli offro una sigaretta, ne prendo una anche io e le accendiamo.
«Non so da dove cominciare... ma cercherò di essere breve.»
-Meglio che non sappia il mio vero punto debole.-
Tiro un bel respiro e inizio a raccontare.

MARCO POV'S:

Midori: «Fin dagli albori di tutti i mondi e dimensioni conosciuti, esiste da sempre la lotta tra il Bene e il Male...noi Angeli contro i Demoni. Non sempre capita di avere lunghi periodi di Pace, sai com'è...quei dannati schifosi vogliono avere il controllo su tutto.»
Aspiro il fumo dalla sigaretta ascoltando la storia sorvegliando l'oceano...
Midori: «Quando raggiunsi l'età maggiore di 18 anni... fummo nuovamente sotto attacco dopo un periodo di tregua, quel giorno persi tutto quanto...»
La guardo in silenzio...
Midori: «Non riuscii a salvare nessuno della mia famiglia... i Demoni avevano progettato un'arma mai vista prima, capace di togliere l'immortalità e la magia a noi sempiterni...fu tardi per capire veramente di cosa si trattasse. Tentai invano di mettere in salvo tutta la mia famiglia, di aiutarci a vicenda... ma loro erano stremati... mi incitarono ad andare via, ma non potevo lasciarli lì...»
Noto delle lacrime che gli rigano il viso...si vede che si sta trattenendo...
Midori: «Venni trascinata via dai miei compagni prima che la forza di quella macchina mi travolgesse e sottraesse tutta la mia forza vitale. Sono stata costretta ad abbandonare la mia famiglia e guarda che fine hanno fatto...»
Butto via la sigaretta e mi appoggio sul parapetto della coffa, lei si asciuga le lacrime e respira profondamente...
Midori: «I demoni poi batterono ritirata... il giorno dopo, tornai nel punto esatto dove persi tutto quanto...ero circondata da corpi ricoperti di sangue che si trasformavano in cenere. Piansi per un anno intero... ero fuori di me... poi decisi di diventare una Guardian Angel, oltre ad essere tra i "migliori" soldati celesti...si, certo....solo per la mia forza fisica..... Per arrivare a quel titolo ho dovuto viaggiare per 99 mondi e dimensioni, per conoscere a fondo la vera natura e il perché di tutte le cose. Ed eccomi qui...»
Mi limito a fissarla senza dire nulla... finisce la sua sigaretta e incenerisce il mozzicone con le sue stesse mani...
- Ora mi spiego perché voleva sbranarmi vivo. Credevo che avessero avuto un litigio o roba simile.-
«...mi dispiace per te... ti chiedo scusa se oggi ho detto quelle cose, credevo che non parlassi con la tua famiglia per un litigio o per chissà quali danni avevi combinato.»
Midori: «Danni? Oh... ne facevo a milioni perché sono testarda e ribelle... ma mai ci fu una cosa simile come il non parlarsi più. O almeno non con mio cugino...»
«Scusa se cambio discorso...tecnicamente questo è il mondo numero 100 che visiti?»
Midori: «Si.»
Ammette lei con rammarico fissando il vasto oceano che si estende sotto di noi...
«Quindi...il tuo percorso ormai è al termine?»
Midori: «Si...quando sarò del grado Guardian Angel, niente più avventure, dovrò forse separarmi dai miei amici che mi sono fratelli e sorelle, non di sangue ovviamente. Forse per il resto della mia Eterna vita verrò assegnata a uno solo di questi mondi che ho esplorato. E non potrò cambiarlo.»
La guardo in silenzio sentendo una sensazione di sconforto riguardo all'ultima cosa che ha detto...
-Stare per l'Eternità negli stessi posti porterebbe alla pazzia...se non a dei malesseri piuttosto forti... -
«Questi mondi che hai visto non ti sono bastati eh?»
Midori: «No...forse perché io cerco una cosa che per me significa Casa.»
Marca l'ultima parola con sentimento e fermezza... non sapendo cosa dire guardo l'altro lato del mare...
Midori: «Quelle sono luci?»
«Dove?»
Indica con la mano l'orizzonte...
Midori: «Laggiù, a ore 2.»
Controllo meglio e vedo dei piccoli bagliori nella zona indicata... subito dopo iniziano ad apparire delle strisce colorate nel cielo...
«Fuochi d'artificio, sicuramente è in corso un festival d'estate o roba del genere.»
Midori: «Scendo ad avvisare. Chi c'è al timone?»
«Fossa, il 15° Comandante, ma è meglio se vado io. È piuttosto irritabile.»
Midori: «Sei sicuro?»
-Mhhhhhh troppe domande, che nervi.-
«Resta qui.»
Ci guardiamo nuovamente quasi in cagnesco e scendo velocemente giù.
Avviso il mio compagno di cambiare rotta dirigendoci verso l'isola mentre il cielo comincia a schiarirsi per lasciare posto al nuovo giorno.

Legame IndissolubileWhere stories live. Discover now