Capitolo 17

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Finalmente tra me e Chase le cose vanno bene, ora dobbiamo solo sistemarle con mio fratello. So che Riley ha dato la sua benedizione per questo matrimonio ma non penso che le cose vadano benissimo tra loro due.

Lo chiamai e decidemmo che lunedì saremmo usciti tutti insieme per pranzo, solamente noi due. Abbiamo bisogno di risolvere i nostri problemi prima che Riley e Chase riparino la loro amicizia. So che ancora si vogliono bene ma nessuno dei due vuole ammettere le proprie colpe.

E' doloroso ma il nostro bambino non c'è più, non può tornare e lo dobbiamo accettare. La colpa non è di nessuno ed io non li incolpo. Riley ha cercato di aiutare e sa benissimo che ha mandato tutto a puttane. Io e Chase ci siamo visti per un periodo alle sue spalle e gli abbiamo anche mentito. Anche noi abbiamo fatto un bel casino.

Tutti noi abbiamo delle ragioni per essere arrabbiati uno con l'altro ma tutto questo non ci porterà da nessuna parte renderà solo le cose peggiori, dobbiamo parlare di ciò che è successo e perdonarci a vicenda.

"Allora di che cosa vuoi parlare, sorellina?" Si sedette e chiese con un enorme sorriso come se questo fosse normale per noi quando non lo è più, tristemente.

Lui è il mio gemello quindi, ovviamente, so benissimo quando il suo sorriso è falso o vero.

"Piantala con queste stronzate." Incrociai le braccia e mi appoggiai allo schienale della sedia e lo stesso fece lui, ci fissammo fino a quando la cameriera venne per prendere i nostri ordini.

"Bene, cosa?" Mi chiese e il sorriso non c'era più ma tornò l'irritazione, questo è ciò che mi aspettavo da lui ma non lo incolpo, ero infastidita anch'io da lui.

"Come va con gli alcolisti anonimi?" Chiesi e la sua mascella si spalancò.

"Nessuno dei tuoi dannati affari, così come la relazione con il mio migliore amico non è dei miei interessi." Era davvero irritante.

"Piantala di comportarti come un bambino. La tua vita è di mio interesse così com'è la mia per te. Quindi smettila di fare il coglione e dimmi come stai andando." E' vero che anch'io mi sono comportata in modo infantile ma almeno ho cercato di ammettere i miei errori e ora le cose stavano migliorando.

Mi fissò per un minuto ma non mollai.

"Va bene, fa schifo. Voglio un drink e ora che parlo con te ne voglio due."

"Ouch." Dissi e scrollò le spalle.

"Ci sono tre persone di cui mi fido di più al mondo, e tu eri quella di cui mi fidavo di più."

"Lo so e ti ho mentito, te lo volevamo dire e so che non mi credi ma avevamo paura della tua reazione, non l'abbiamo nascosto per nessuna ragione in particolare perché non c'è niente di cui vergognarsi. So che sei incazzato ma non hai alcun diritto per controllare la mia vita."

"Non ho mai cercato di controllarla." Disse.

"Non sarebbe parte della tua intera riabilitazione non mentire?" Chiesi e Riley si accigliò.

"Ho cercato di proteggerti." Beh questo almeno è un passo verso la direzione giusta.

"Sono un'adulta e mi merito la mia propria vita con qualcuno che amo e che mi ama, non mi merito di sposarmi e di avere anche dei bambini?" Chiesi e si accigliò nuovamente.

"No, dovesti essere una suora." Lo guardai e Riley fece un piccolo sorriso.

"Davvero?" Chiesi.

"No, è solo che non voglio pensare a mia sorella che fa certe cose, fa schifo. E con il mio migliore amico, ugh." Si accigliò di nuovo.

Dominating Love [Book 2]- Italian translationWhere stories live. Discover now