➥ ventinove

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Vincent sospirò e si sedette su una delle sedie.

"L'ho fatto." Disse. "Credi che sia andato tutto bene?" Domandò mentre mi guardava.

Presi una delle sedie che si trovavano attorno alla pista da ballo e mi sedetti. Tolsi le mie scarpe e sospirai di sollievo.

"Penso di sì, tutte le persone si sono divertite, e il servizio è stato impeccabile."  Annuii. "Vuoi vedere le foto?" Gli chiesi passandogli la macchina fotografica.

"Le foto sono stupende." Mi ridiede la macchina fotografica. "In questi giorno farò un deposito sul tuo conto bancario, te lo meriti."

Siamo le uniche persone sedute mentre gli addetti alle pulizie iniziano a lavorare.

"Spero che tu possa ottenere la promozione." Parlai sinceramente.

"Grazie, spero veramente di ottenerlo, voglio poter dare il massimo e il meglio per Becca." Si tolse la cravatta.

Sorrisi nel ricordare sua figlia.

"Immagino che tutto quello che fai con tanto sforzo è per lei."

Vincent annuì.

"Lei è la mia motivazione per tutto, per voler ottenere qualcosa di meglio." E ancora quel sorriso orgoglioso apparve sul suo volto.

"Quanti anni ha?" Domandai interessata.

"Ha tre anni, è una bimba bellissima, la ragazza più bella che abbia mai vista." Rise. "Può sembrare scontato ma è la verità." Sistemò i suoi capelli.

"E lei dove è ora? Con sua madre?" Avrei dovuto smetterla di fare domande, ma la mia bocca non riusciva a stare chiusa.

Vincent sorrise senza mostrare i suoi denti e guardò le sue scarpe.

"Di fatto... io ho cresciuto Becca da quando è nata, sono sempre stato un padre single."

Le mie labbra si schiusero formando una 'o'.

Per queste cose avrei dovuto mantenere la bocca chiusa.

"Mi dispiace di aver toccato un tema delicato, non ne avevo idea." Mi pentii immediatamente.

Vincent negò con la sua testa.

"Non ti preoccupare, non è qualcosa di cui mi imbarazzo e non è nemmeno qualcosa che voglio tenere segreto." Mi guardò negli occhi. "Niente che ha a che fare con Becca mi fa vergognare, è il mio tesoro più prezioso ed è ciò che mi rende più orgoglioso."

Non potevo mentire, ammiravo Vincent, il modo in cui parlava di sua figlia era qualcosa di dolcissimo.

"Avevamo entrambi 19 anni. Sua madre non ha voluto farsi carico di lei." Disse guardando un punto fisso. "Dopo pochi giorni dalla nascita di Becca andava tutto bene, o questo credevo." Rise amaramente. "Io e la mia ex ragazza, si chiama Grace, stavamo insieme da quando avevamo 17 anni, quando Becca è nata vivevamo tutti è tre in un piccolo appartamento vicino alla casa di sua madre, non era molto quello che potevo permettermi, ero un semplice cameriere. Grace era abituata ad ottenere sempre quello che voleva, ma adesso il centro era Becca."

"Ho creduto per un momento che Grace avrebbe potuto accettare quello che potevo offrirle fino a che non avrei conseguito un nuovo lavoro." Vince rise di nuovo senza grazia. "Non potevo sbagliarmi di più." Sospirò e non potevo smettere di ascoltare la sua storia. "Un giorno, quando sono tornato dal mio lavoro, ho trovato Becca nella sua culla com un bigliettino" una lacrima cadde dalla sua guancia. "Era di Grace, diceva che lei non poteva essere madre così giovane e che era un peso troppo grande per lei." Asciugò le lacrime che cadevano. "Se n'è andata, si è trasferita in un altro stato con sua madre e mi ha lasciato Becca, non voglio mentirti, inizialmente ho pensato di darla in adozione, ero disperato, non avevo un soldo e la mia ragazza mi aveva lasciato. Per un momento ho pensato: che farò io con un bebè?"

Strinsi le mie labbra e continuai ad ascoltare attentamente.

"Avevo 19 anni ed ero un completo idiota, però è stato quando ho sentito Becca piangere, sono andato verso di lei e il mio cuore non mi ha permesso di abbandonarla." Negò con la sua testa. "Solo quando l'ho presa in braccio ho capito che sarei stato un codardo ad abbandonarla e che avrei dovuto essere responsabile per una volta in vita mia." E dopotutto, tornò a sorridere. "La mia famiglia mi voltò le spalle perché secondo loro mi sono rovinato la vita, sono stato un idiota, lo so, però non mi pentirò mai di essere il padre di Becca e sono orgoglioso di aver preso quella decisione." Lacrime di gioia iniziarono a cadere dai suoi occhi, lungo le sue guance. "Ringrazierò sempre Harry, è il mio migliore amico da quando abbiamo dieci anni e non mi ha mai abbandonato, può essere un idiota ma è una brava persona." Si alzò in piedi e lo imitai.

"Beh, vado a vedere se è tutto in ordine e poi andrò a cercare Harry. Grazie Lexi." Disse dandomi un abbraccio che accettai molto volentieri.

"E di cosa? Puoi contare su di me quando vuoi." Sorrisi sincera.

Con le mie scarpe in mano camminai verso l'uscita.

"Ciao Lexi." Una voce scherzosa mi salutò.

Sospirai stanca.

"Vai al diavolo Harry."

Sentii la sua risata e alzai gli occhi al cielo.

capitolo più lungo del normale, in esso c'è la storia di Vincent. che ne pensate di lui? e di Grace?

19B Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang