➥ trentuno

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Guardai l'ora sul mio cellulare e sbuffai nel vedere che Aaron stava chiamando per la terza volta alle tre e mezza della mattina.

Di nuovo, ignorai la sua chiamata e lasciai il mio cellulare sul comodino. Aaron mi aveva rovinato il sonno, non riuscivo più a dormire.

Non potevo disturbare Charlotte neanche se l'avessi voluto, i genitori di Brandon lo avevano lasciato qui dalle dieci del mattino fino a mezzanotte passata; questa volta davo ragione alla mia amica.

Questo bambino era un demonio. Ha fatto salire e scendere Charlotte, ed era stanca morta.

Per un momento mi sentii in colpa, insomma lei curava dei bambini e stava facendo entrare soldi nelle nostre tasche.

E indovinate chi era ancora senza lavoro? Esatto, questa ragazza.

Non ho ricevuto più offerte dopo l'evento di Vincent. D'altra parte l'estate stava per finire, io e Charlotte avremmo iniziato l'università entro poco tempo. Avevo bisogno subito di un impiego.

Ricordai di aver visto un cartello che richiedeva personale in un bar non molto lontano, al mattino sarei andata per ottenere il posto. In un modo o nell'altro dovevo guadagnare qualcosa.

Camminai silenziosamente per il corridoio anche se ero sicura al cento per cento che la mia amica non mi avrebbe sentito in ogni caso, ma non volevo disturbare il suo sonno.

Arrivai alla cucina e presi un po' d'acqua, avevo fame ma sapevo che se avessi mangiato a quell'ora poi mi sarei svegliata con mal di pancia.

Quando stavo per uscire dalla cucina sentii qualcosa pungermi il piede, morsi forte il mio labbro inferiore per non gridare.

Credo di non aver raccolto tutti i pezzi del piatto rotto prima.

Camminai a fatica verso la sala e cercai il kit di emergenza che si trovava dentro al mobile a destra, Charlie lo metteva sempre lì in caso di qualche emergenza durante la notte dato che il bagno era lontano. È una ragazza abbastanza strana.

Mi sedetti sulla poltrona e rimossi il piccolo pezzo di vetro incastrato nella mia pelle, al farlo un po' di sangue iniziò ad uscire.

Una volta terminato camminai verso la mia stanza.

Mi fermai quando sentii delle grida provenire fiori dall'appartamento. Curiosa, mi avvicinai alla porta e la aprii di poco per poter vedere e sentire meglio quello che stava succedendo.

Erano Harry e una ragazza bionda, stavano discutendo. La ragazza aveva il suo vestito mal posto, era spettinata e non indossava le sue scarpe. Dall'altra parte, Harry indossava solo i jeans senza camicia.

Harry aveva un bel corpo? Chi l'avrebbe mai detto, andava in palestra? Quanti pesi deve sollevare per ottenere un corpo così.. tonico?

Notai che aveva molti tatuaggi, perché ne ha così tanti? Mi piacevano quei due uccellini che potevo vedere, però non sapevo che tipo di uccellini fossero, non da qui almeno, avrei dovuto essere più vicina. Un giorno potrò vedere Harry così?

Che diavolo sto pensando?!

Smisi di pensare e notai che la ragazza bionda se n'era andata.

"Che fai?" Harry mi colse di sorpresa facendomi spaventare e aprì un po' di più la porta.

Mi aveva beccata.

"Io.. uhm..." che avrei detto ora?

Harry continuava a guardare verso di me, attendendo una risposta.

"Io... che uccellini sono questi?" Domani indicando con un cenno della testa il suo petto.

Harry guardò il suo petto e dopo guardò di nuovo me.

"Eh.. sono rondini." Rispose confuso.

"Oh, beh, buonanotte."

Non lasciai che dicesse niente dato che avevo già chiuso la porta.

Devo essere più discreta e attenta la prossima volta.

I'm back guys 🇮🇹

19B Where stories live. Discover now