➥ novantaquattro {penultimo}

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"Lexi dai apri la porta." per la settima volta, Harry parla dall'esterno del mio appartamento mentre colpisce la porta ripetute volte.

Cammino fino all'entrata e provo a non far rumore quando arrivo.

"Lexi perché mi fai disperare tanto?" lo sento sospirare con pesantezza e sorrido.

"Lexi non è disponibile in questo momento, lasci un messaggio dopo del beep beeeeeeep." copro la mia bocca per evitare di ridere.

"Maledetta." mi maledice. "Per favore lasciami entrare, non può essere che parli appena con me in questi giorni, davvero ti ha dato così fastidio quello scherzo?" torna a colpire la porta. "Nemmeno Charlotte e Vincent stanno così!"

Ed è vero, Charlie e Vincent hanno già parlato e sistemato i loro problemi - o comunque hanno fatto del loro meglio. Vincent si arrabbiò con lei per non averglielo detto prima ma ha finito per perdonarla e entrambi stanno pensando a come continuare a stare insieme.

"Andiamo bellissima, per caso non ti manco?"

Un sorriso sulle mie labbra mentre il mio corpo si appoggia al legno.

"Per caso non ti manca il mio..?"

"Segreteria piena, mi dispiace, Lexi non ha bisogno di sentire queste parole." lo interrompo prima che finisca e lo sento ridacchiare.

"Che hai bisogno di sentire allora?"

Harry.

"Lei già sa quanto mi piace." dico con la schiena appoggiata sulla sua porta. "Sa anche quanto mi danno fastidio le sue idiozie ma in qualche strano modo mi piacciono." una risata soave si sente dall'altra parte e sorrido immediatamente. "Beh, forse può essere che non sappia quanto è bello il suo sorriso e quanto sto bene quando sento la sua risata, può essere che non le dica tutti i giorni quanto sia bella e incantevole ma penso che lei già lo sappia."

"Ovviamente amore." rido davanti al modo ovvio in cui parla.

"Può anche essere che non sappia quanto è tenera quando è arrabbiata, come quella volta dove le continuavo a inviare messaggi su messaggi e improvvisamente è apparsa in camera mia tutta spettinata e assonnata, sicuramente avrebbe voluto uccidermi e l'ha fatto con lo sguardo, ma era così tenera che l'unica cosa che volevo fare era abbracciarla tutta la notte." continuo a parlare anche se non mi apre, ma so perfettamente che mi sta ascoltando. "Ma non ho potuto farlo perché te ne sei andata."

"Lexi deve sapere più cose se vuoi che ti apra."

"La segreteria ha vita propria?"

"Sì."

Scuoto la mia testa e sorrido come un idiota.

"Lexi deve sapere che sono stato un idiota per averle fatto quello scherzo..."

"Ah! Non ho bisogno di sapere questo." torna a gridare. "È risaputo che sei un idiota."

"Bene.." ignoro quello che dice perché se le rispondo allo steso modo sicuramente si arrabbierà di nuovo. "Lexi deve sapere anche quanto desidero tenerla attorno a me ancora, non sa quanto abbia voglia di baciarla e abbracciarla, la cosa terribile è averla a due porte di distanza e che stiamo litigando per qualcosa di stupido, e a causa di questo stiamo sprecando tempo nel quale avremmo potuto stare insieme... la segreteria non era piena?"

"No no, ti avviso io, tu continua."

"D'accordo uhm..." mordo il mio labbro e penso alle mie parole seguenti. "Lexi deve sapere anche quanto sono pentito di averle fatto questo scherzo.." in verità non lo sono, ho riso abbastanza ma se avessi saputo che per questo Lexi si sarebbe allontanata da me... credo che l'avrei fatto comunque. "Deve sapere che diventa una persona sempre più speciale ogni giorno e con ogni cosa che fa e lei deve sapere che... che la amo."

E l'ho detto, dopo tante volte ripetute nella mia testa gliel'ho detto.

Le ho detto di amarla.

La porta si apre e vedo la mia bellissima ragazza sorridermi e non posso evitare di ricambiare.

"Cosa hai detto?" domanda, pochi passi lontano da me.

"Ho detto" la prendo per i fianchi e la guardo negli occhi. "Che la amo, ti amo Lexi." per il suo sorriso so bene che mi ha sentito anche prima ma non mi da fastidio ripeterlo.

"Davvero?" i suoi denti mordono la punta della sua lingua, i miei occhi vanno lì e immediatamente le sue braccia circondano il mio collo.

Annuisco e faccio un po' più di pressione per avvicinarla ancora di più a me anche se è impossibile, però dopo non averla toccata per tanto devo dire che mi vedo un po' disperato.

"Anche io ti amo Harry." lei mi guarda negli occhi quando confessa, il mio cuore batte il maniera rapida.

Non lascio passare più tempo e catturo le sue labbra nelle mie in un bacio lungo e soave.

Mi è mancata tanto.

(...)

"Ma guarda che bimba bellissima." dico in modo infantile quando vedo Becca tra le braccia di una Charlotte sorridente.

"Vero che è così?" Charlie stampa un bacio sulla guancia della bambina alla quale non interessa nient'altro se non il succo che sta bevendo. "Vincent dovrà prendere a calci qualche fondoschiena tra qualche anno." scherza.

Nell'uscire dall'università dovevo andare direttamente al mio edificio, più nello specifico nell'appartamento di Harry, in tutti i modi sarei rimasta da sola dato che lui ha lezione, ma una chiamata di Charlotte mi ha fatto mettere in pausa i miei piani e abbiamo deciso di riunirci un momento.

"Così che... tu e Vincent?"

Charlotte sorride e lascia la bambina accanto a sé sulla panchina del parco ma prima si assicura che sia ben coperta, aggiusta la sua sciarpa e sistema il suo cappellino rosa.

Sorrido davanti alla bellissima scena, chi avrebbe mai detto che la pazza della mia amica sarebbe stata la cosa più vicina ad una madre.

"Per fortuna sì, più che altro lo ha ferito il
fatto che ho pensato che lui non mi avrebbe appoggiato." la mia amica è veramente felice. "Quando me ne andrò, faremo videochiamate, in qualche occasione viaggeremo ma Vincent non vuole lasciarlo."

"Sono felice per te, davvero." le sorrido e respiro a fondo per contenere le mie lacrime. "Mi mancherai molto."

Al contrario di me, Charlotte piagnucola e mi abbraccia forte.

"Anche a me, non ne hai idea." sussurra.

"Guarda!" la voce acuta di Becca fa si che ci separiamo e ci voltiamo a vedere l'uomo vestito da pagliaccio che fa animali con i palloncini per i bambini che lo guardano adoranti.

"Oh andiamo.. guarda la vetrina dietro al signor pagliaccio piuttosto." Charlie rise in sorpresa e guardo.

Copro la mia bocca con il palmo della mia mano per nascondere il mio sorriso quando vedo me stessa, promuovendo la linea di lingerie che ho indossato nella mia sessione di foto.

Diavolo come sono sexy, Harry ha molta fortuna.

19B Where stories live. Discover now