➥ cinquantotto

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Era passata mezz'ora, sono rimasta al bancone tutto il tempo a prendere una bevanda senza alcol e ancora non avevo trovato Harry.

Questo mi fa pensare che adesso sembro una di quelle fidanzate gelose che perseguitano costantemente il loro ragazzo per assicurarsi che tutto sia in perfetto ordine, dopo vanno a casa con sentimento di soddisfazione.

"Lexi?" sentii qualcuno parlarmi sopra la musica forte del locale.

Mi girai e sentii il mio cuore battere con più rapidità.

"Harry?" domandai fingendo di essere sorpresa. Ovviamente non lo ero.

Harry rise guardando in alto e mi guardò.

"Così... mi stalkeri?" sorrise mostrando i suoi denti.

Inghiottii la saliva e intrecciai le dita.

"Scusami? Venire ad una festa per te è stalking?" riuscii a dissimulare il mio nervosismo in modo perfetto, aggrottai le sopracciglia. "Non crederti il centro del mondo, non sei così importante Harry."

"Lo sono." mi fece l'occhiolino. "Al meno per te." prese un lungo sorso dal suo drink, senza togliermi gli occhi di dosso. "Credo che dovresti andare a casa, non troverai niente qui." parlò, secco.

"E tu cosa ne sai? Non ti sto chiedendo il permesso di restare ad una festa." stavo iniziando ad incazzarmi.

Harry guardò il mio corpo dalla testa ai piedi e disse:

"C'è un motel qui accanto." disse alzando il suo dito. "Vedendo come sei conciata, credo che riuscirai a trovare qualsiasi cosa tu stia cercando in quel posto."

Per caso sta insinuando quello che penso?

Non ero nemmeno vestita in modo provocante.

Non avrei pianto, di questo ero sicura, anche se sentivo le lacrime che iniziavano a salire, non mostrai nessun segno di cedimento di fronte a lui. Tuttavia, non dissi niente ma girai la mia testa.

Sentii la voce di qualcuno gridare il nome di Harry e guardai con la coda dell'occhio.

Una ragazza si avvicinò a noi.

"Andiamo a ballare o no?" domandò mentre abbracciava Harry per la vita, ignorandomi completamente. "Ti stavo cercando come una pazza."

Harry annuì e guardò me.

"Ciao Lexi." parlò, non dissi niente e se ne andò con quella ragazza.

Mi sento veramente stupida e umiliata in questo preciso momento.

Dovrei essere a casa con Charlotte vedendo come lei cura Becca mentre ordino la pizza e guardo qualche film su Netflix, non qui, cercando il mio fastidioso vicino ad una festa.

Definitivamente non avrei dovuto essere qui, a cosa pensavo?

Sospirai, ero un po' arrabbiata con me stessa per aver preso questa decisione, rimasi come una completa idiota, pagai il barman e scesi dallo sgabello.

Persi l'equilibrio e fallii nel prendere il bordo de bancone, il mio piede si piegò in modo strano per il passo falso che feci. Come mia salvezza, qualcuno mi sostenne per le spalle per evitare che il mio volto colpisse il pavimento.

Ad ogni modo, l'avrei meritato.

Imbarazzata alzai la vista per vedere e con mia sorpresa c'era Beckett che mi guardava con un sorriso.

"Bene, che piacevole modo di rivedersi." parlò vocino al mio orecchio.

Sorrisi senza parlare per quello che disse, lui sorreggeva le mie braccia mentre io stringevo un po' -molto- la sua camicia.

"Mi dispiace." mi ricomposi e provai a sistemare la sua camicia.

"Smettila, non fa niente." tolse le mie mani dal suo petto con delicatezza. "Ero dall'altra parte della pista e ti ho vista." mi regalò un altro sorriso.

Assentì senza dire niente e camminai lontano da lui.

Volevo andarmene.

"Aspetta." Beckett prese il mio braccio. "Vai già via?"

"Sì, non mi sento bene." dissi sorridendo lievemente.

"Ti porto a casa, non lascerò che ritorni da sola." prese la mia piccola borsa. "Tieni, fa un po' freschino fuori." mi diede la sua giacca, non riuscii a prenderla così lui me la mise direttamente sulle spalle.

Perché Harry non poteva essere così?

Mi girai e vidi Harry mentre guardava nella nostra direzione con la ragazza bionda accanto a lui.

Guardai in avanti mentre camminavo con Beckett.

"Possiamo andare a mangiare qualcosa se vuoi." parlò quando eravamo nella sua macchina. "O ti porto a casa, come preferisci."

Dubitai all'inizio, volevo andare a casa ma non avevo voglia di spiegare a Charlotte che Harry mi aveva praticamente detto che cerco sesso -parola più, parola meno è lo stesso- e che mi ha fatto sentire come una completa idiota.

"Conosci posti buoni? Ancora non conosco bene il posto." guardai Beckett e lui mi sorrise.

Forse non sarebbe una cattiva idea provare con Beckett, dopotutto è ovvio che non vado a genio ad Harry.

19B Where stories live. Discover now