➥ trentatré

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"Oh, ciao Lexi." Quando uscii dal mio appartamento trovai Vincent fermo di fronte alla porta di Harry.

"Hey." Sorrisi di rimando.

"Come stai?" Domandò senza togliere il suo sorriso radioso.

"Mmh, bene e tu?"

"Bene, un po' stanco per il lavoro, ma bene."

"Hai ottenuto la tua promozione?" Domandai ansiosa.

Vincent sospirò e rise.

"Sì, l'ho ottenuta!" Esclamò felice e orgoglioso.

"Congratulazioni Vincent!" Mi congratulai, mi sentivo veramente felice con lui. "Come sta tua figlia?" Mi allontanai dalla porta e mi avvicinai un po' di più a lui.

Vincent mi guardò sorpresi ma mi rispose comunque.

"Lei sta bene, ora Becca è con la sua babysitter." Quest'ultima parte la disse in modo strano. "Non so cosa fare, questa babysitter cura male Becca ultimamente, arriva tardi e le dà da mangiare a qualsiasi ora, sto iniziando a pensare che dovrei licenziarla però non ho un'altra persona in mente che possa prendere il suo posto mentre sono via." Grattò la sua nuca.

Probabilmente Charlotte mi avrebbe uccisa per quello che stavo per fare senza consultarla. Però andiamo, Vincent ha ottenuto la sua promozione e non può essere preoccupato per sua figlia a causa della babysitter.

"La mia amica Charlotte è una babysitter, puoi portare qui Becca se vuoi." Gli offrii.

In più a Charlotte interessava Vincent e questo avrebbe potuto avvicinarla a lui, mi ringrazierà prima o poi.

Sul suo viso apparve sollievo.

"Davvero? Oh Dio, grazie mille!" Gridò felice e mi abbracciò.

Non dissi niente ma ricambiai l'abbraccio.

"Grazie mille davvero." Disse vicino al mio orecchio. "Non sapevo veramente cosa fare con mia figlia."

"Non devi ringraziarmi." Sorrisi.

"Mh-mh." Sentimmo qualcuno schiarirsi la gola.

Guardai accanto a me e vidi Harry.

Vince ed io ci separammo rapidamente.

"Mi sono perso qualcosa?" Domandò aggrottando le sopracciglia guardando Vince e dopo me.

"La stavo raccontando della promozione." Vincent rispose mentre mi guardava sorridente.

"E l'abbraccio era necessario?" Harry mi guardò in modo fisso.

"E per caso ti importa?" Lo guardai male.

"Qualsiasi cosa. Che ci fai qui?" Harry mi domandò serio per poi sorridere. "Oh, già lo so. Vuoi sapere il significato delle mie rondini? Oppure mi hai portato la fattura dell'ospedale di Bruce?" Domandò scherzoso.

Adesso era il turno di Vincent per aggrottare le sopracciglia.

"Cosa?" Domandò confuso.

Alzai gli occhi al cielo e percorsi pochi metri.

"Sei un idiota." Sbuffai. "Ci vediamo Vincent e già sai che puoi portare Becca quando vuoi." Gli sorrisi e lo salutai.

"Sicuro, ci vediamo." Mi salutò e mi voltai.

"Inviami la fattura dell'ospedale per fax, non guardo molto la mail." Harry mi gridò mentre mi allontanavo.

Questo ragazzo mi sta così tanto sui coglioni.

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