➥ settantadue

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Erano trascorsi tre giorni dall'episodio con Harry.

Tre giorni nei quali tentavo sempre di evitare Harry.

Dopo che l'ho lasciato completamente solo non sono riuscita a tornare a vederlo, ero sicura che fosse arrabbiato al massimo con me.

E non lo incolpo, anche io lo sarei.

Con Beckett le cose erano un po' tese, non mi sentivo bene con me stessa per nascondergli quello che era successo tra me e il mio vicino.

So di aver detto che lui ed io non siamo niente, ma ciò non toglie che stiamo uscendo insieme.

Lui non si merita questo tradimento da parte mia.

E nemmeno Harry, non cosa cosa diavolo stia succedendo tra di noi, ma ad ogni modo non lo merita.

Oggi avevo approfittato per andare in biblioteca.

Mi veniva sempre un po' di mal di pancia ogni volta che mi avvicinavo al mio edificio, non volevo trovarmi davanti un Harry incazzato.

Però la mia sfortuna mi disse ciao quando, dopo aver fatto solo pochi passi all'interno dell'edificio, incontrai Harry che stava uscendo dall'ascensore con fare apparentemente tranquillo.

Apparenza di tranquillità che sfumò non appena i nostri sguardi si connessero.

Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata quando lo vidi avvicinarsi a me con il suo viso contratto in una smorfia di confusione.

Mi aspettavo insulti da parte sua e il suo tipico comportamento freddo e distaccato nei miei confronti. Strinsi i libri al petto sperando che tutto passasse in un lampo mentre mi avvicinavo all'ascensore.

Fallii nel voler raggiungere l'ascensore perché Harry si mise di fronte a me, senza nessuna intenzione di muoversi.

Alzai lo sguardo nervosamente, guardai intorno a me sperando di vedere qualcuno, anche la receptionist che però non c'era.

Fantastico! La mia sfortuna si prende gioco di me oggi.

Mi schiarii la gola e parlai senza guardarlo negli occhi.

"I-io devo passare..." mormorai guardando il tappeto rosso.

Oh, ma che bello questo tappeto, mi piace.

Chiusi i miei occhi nel sentirlo respirare profondamente per dopo rilasciare l'aria e dirmi qualcosa come:

Maledetta puttana chi ti credi di essere per lasciarmi, già dovevo saperlo, stai con uno e ti baci con un altro, tipico di una cagna, io solo volevo provare che sei una facile e sono riuscito nel mio intento. Mi fai pena Lexi.

Harry fece uscire l'aria e mormorò per entrambi.

"Ho bisogno di parlare con te."

Aprii i miei occhi. Eh? Cosa? E gli insulti? Il suo sguardo pieno di disprezzo per me?

Mi azzardai a guardarlo negli occhi, gli stesso occhi verdi che occuparono i miei pensieri negli ultimi tre giorni.

"Non capisco, parlare di cosa?" domandai.

Parlare di come sei tanto stupida.

Per caso non è ovvio l'argomento che vuole trattare con te?

"Mi stai evitando." mi guardò, le sue sopracciglia aggrottate. Aveva un certo luccichio nei suoi occhi.

Sembrava essere ferito.

Per non lo era.

È Harry, voglio dire, non abbiamo avuto un buon rapporto fino ad alcuni giorni prima.

Vero?

Negai.

"Non è vero." mentii. "Sono stata occupata con l'università, già sai..."

"Lexi ieri ti ho vista correre nel corridoio, credo che tu l'abbia fatto capire molto bene." mise le sue mani nelle tasche posteriori dei suoi pantaloni. "Guarda io capisco che te ne sei andata per non arrivare a qualcosa un più, ma..." guardò il pavimento.

Il mio cuore poteva battere più di così?

"Ma cosa?" domandai irrequieta.

"Non dire che è stato un errore." mi guardò negli occhi. "Sai benissimo anche tu che non è stato."

"Io non credo che sia il posto più adatto per parlare di questo Harry." incrociai le braccia. "Forse un altro giorno."

"Bene, vieni sta sera nel mio appartamento.."

"Non credo che sia una buona idea." negai con la mia testa. "Inoltre mi sono organizzata con Beckett, mi dispiace..."

"Ti aspetto." parlò deciso.

E se ne andò.

19B Where stories live. Discover now