➥ novantuno

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"Sono ancora incazzato con te." la voce di Harry suona infastidita dall'altra parte.

Stringo di più il cellulare contro il mio orecchio e sospiro.

"Mi dispiace, ma la mia amica aveva bisogno di me." anche se so che sono da sola nell'ascensore, aggrotto le sopracciglia infastidita.

"Lo so, però ti costava molto avvisarmi?" Harry suona abbastanza freddo mentre parla con me. "Sono rimasto ad aspettarti fino a tardi, ho bussato alla tua porta e nessuno ha risposto." si schiarisce la gola. "Ed è chiaro che il modo in cui mi hai lasciato ha aiutato molto il mio stato d'animo."

"Ho capito Harry, ti chiedo scusa. Ma nemmeno tu mi hai aperto la porta quando sono venuta stamattina." le porte dell'ascensore si aprono.

Mi addentro nel posto e ascolto il ticchettio delle persone che lavorano sui loro computer in maniera concentrata, una soave melodia suonava negli altoparlanti, mi avvicino alla stessa donna dai capelli rossi che mi ha contattata qualche settimana fa per concretizzare un colloquio.

Dire che sono rimasta a bocca aperta quando una delle imprese più grandi del paese mi ha contattata per fotografare le sue modelle è poco, l'opportunità di avere un lavoro fisso mi fa sospirare di sollievo senza preoccuparmi di avere un lavoro o un altro al momento.

Vedo il personale andare e venire con vestiti di alta moda molto costosi, incoscientemente guardo i miei jeans blu e dopo guardo ogni donna che lavora qui.

Avrei potuto vestirmi un pochino meglio.

"Devi sapere che questo tipo di cose mi infastidiscono, molto." per un secondo mi sono dimenticata che stavo parlando con Harry al telefono.

"Il fatto che ti ho lasciato con il pene alzato ti da fastidio?" dico senza moderare il tono di voce.

Una donna castana passa accanto a me guardandomi disgustata e continua a camminare con quelle scarpe con il tacco, se avessi provato io a camminare con quelle la mia faccia avrebbe presto avuto un incontro ravvicinato con il pavimento.

"Puoi essere seria per una volta, Lexi?"

"Non sto scherzando, non ho idea di cosa ti stia succedendo." considerando che la conversazione non finisce, mi allontano dalla segreteria che per il momento non si rende conto della mia presenza.

"Non mi succede niente, però avresti potuto avvisarmi che saresti rimasta con Charlotte, questo è tutto."

"Bene, supponiamo che credo a quello che mi dici, perché stamattina non mi hai aperto la porta?" sono incazzata, ovviamente lo sono. "Sei così infantile da lasciarmi bussare come un'idiota per venti minuti?"

Silenzio, è tutto quello che ricevo.

"Dio Harry, se realmente sei incazzato per questo e pretendi di pareggiare con me rimarrai con la voglia perché non continuerò a parlare con te finché il tuo umore non cambierà."

Non lo lascio rispondere e appendo immediatamente.

Stamattina, prima di andare a lezione, sono rimasta per circa venti minuti a bussare alla porta di Harry e sapevo che era in casa grazie ai rumore che si sentivano dietro alla porta.

"Salve, sono Alexandra Tacher, ho parlato con te alcuni giorni fa per il posto di fotografa." la ragazza con i capelli rossi alza la sua testa e sorride nel vedermi.

"Oh sì!" la donna che se ben ricordo si chiama Marie esce dalla sua scrivania e cammina verso di me. "Ti stavo aspettando." segnala un corridoio e mi fa camminare verso di lei. "Hai tutto quello che ti ho detto di portare?" domanda.

Le mostro la cartelletta rossa e gliela consegno con un mezzo sorriso.

Il fatto di avere Harry incazzato con me per qualcosa di stupido e Charlotte depressa fa in modo che la mia mente pensi a troppe cose e che il mio stomaco si capovolga.

"Molto bene, la signora Amelia ti aspetta, in bocca al lupo." arrivammo ad una porta di vetro che apre per me.

Vedo la donna che terrà il mio colloquio parlando con tre ragazze incredibilmente alte e molto belle.

Spero che dopo tanti problemi riuscirò ad avere un lavoro.

(...)

Io:
Mi rispondi?
17:32 p.m.

Io:
Harry ti sto chiamando, se puoi mandarmi un messaggio dicendo che stai bene mi aiuterebbe.
17:32 p.m.

Io:
Dove sei?
17:32 p.m.

Invio messaggi su messaggi e rimango a guardare lo schermo aspettando una risposta.

Dopo aprire e chiudere applicazioni per qualche minuto, decido di spegnere il mio cellulare.

Pago la tariffa che mi indica l'apparecchio e quando l'uomo mi da il resto, esco dal taxi.

Il mio umore è migliorato da quando ho lasciato l'ufficio di Amelia; il capo della compagni, è rimasta soddisfatta dal mio lavoro e mi ha lasciato grandi speranze di poter ottenere il posto.

Ho inviato costantemente messaggi ad Harry i quali non ottennero mai risposta, è tutto, non continuerò a inseguirlo.

Se lui vuole continuare ad essere incazzato, che lo faccia pure, io ho messo da parte abbastanza il mio orgoglio.

Entro correndo nell'edificio e il mio corpo ringrazia nel sentire il calore abbracciarmi con delicatezza, ogni volta fa sempre più freddo nella città e lo odio.

Affretto il mio passo per arrivare al mio appartamento, so che Charlotte non c'è dato che ha due lezioni fino a tardi e so che rimarrò sola.

Arrivo al mio piano e divento tesa quando le porte dell'ascensore si aprono.

Emily, la ex ragazza di Harry la quale pensavo che fosse lontana anni luce, esce dall'appartamento del mio ragazzo con un sorriso.

Un onda di sentimento mi colpisce quando Harry la abbraccia e lei ride felice.

Per caso mi ha ignorata per stare con lei?

Ovvio, Lexi.

Entrambi si separano e continuano a parlare allegramente.

Non riesco a sopportare questo, non posso, schiaccio un qualsiasi bottone che fa in modo che le porte si chiudano e l'ascensore si muove ma non presto attenzione a dove mi porta, la mia mandibola fa male quando la stringo con abbastanza forza.

Cazzo se sono incazzata!

E mi vendicherò per questo, non ci sono dubbi.

19B Where stories live. Discover now