CAPITOLO DICIASETTE

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Mia moglie ancora dorme e non sarò di certo io a svegliarla.
Siamo tornati molto tardi dalla cena di ieri sera e lei era ancora sconvolta dalla reazione dei suoi. Quindi ci ha messo davvero tanto per addormentarsi.
È riuscita a dormire solamente verso le cinque del mattino.
Io sono davvero tanto preoccupato!
Scrivo un piccolo post-it e glielo lascio sul cuscino per non farla spaventare.
Sono quasi le 09.00 e devo trovarmi alle porte della città.
Sono sicuro che è mio suocero!
<<Buongiorno signor Smith>> mi saluta il receptionist <<Buongiorno,mi chiama un taxi?>> <<all'istante signore>>

Arrivato alle porte della città come immaginavo c'è Francesco,il papà di Cocò. Colui che l'ha distrutta rendendola solamente l'ombra di quello che era fino a qualche giorno fa,prima che venissimo in Italia.
Tolgo gli occhiali da sole e con un sorriso beffardo  mi avvicino.
Deve capire che non mi fa paura!
<<Buongiorno>> lo saluto in lingua comune. Lui mi guarda e non mi risponde.
Agli occhi di quest'uomo io sono un appestato.
Sbuffo <<perchè mi hai chiamato, cosa vuoi da me?>> si avvicina a passo spedito vicino la mia figura. È alto,ma non quanto me. <<Semplice:lascia mia figlia>> sgrano gli occhi <<cos'hai detto?>> forse ho capito male! <<Ho detto che devi lasciare mia figlia>> ah,allora avevo capito bene! Sorrido ,lui davvero pensa che io lascerò mia moglie? Povero illuso!
<<Perchè mai lo dovrei fare?>> gli chiedo per curiosità <<Perchè mia figlia non sarà mai felice senza la sua famiglia>> stringo i pugni <<io sono la sua famiglia>> ringhio e questa volta a ridere e lui. <<Tu non sei nessuno. Prima capirai che è solamente una sbandata e meglio sarà per tutti.>> Alzo la mano sinistra e gli indico l'anulare dove c'è la fede <<e questa la chiameresti sbandata?>> <<i matrimoni finiscono. Noi non siamo religiosi e io stesso prima della mia attuale moglie ne ho avuta un'altra>> dice beffardo. Facendomi accapponare la pelle. <<Tu sarai così,ma i miei non mi hanno insegnato questo. Mi hanno sempre detto che al matrimonio si arriva quando sei sicuro di voler passare una vita intera  insieme al tuo partner con amore,rispetto e devozione uno per l'altro.>>non dice nulla è io continuo << e io sono sicurissimo. Cocò è spettacolare: è intelligente,bella ,elegante,dolce,
sincera  e io la amo profondamente.>> <<Lo so che mia figlia è tutto questo. Abbiamo fatto tanto per averla,ma il risultato è perfetto. Ed è proprio per questo che io non voglio un modello da strapazzo accanto a lei.>> strabuzza gli occhi <<allora è questo il problema? Lei vicino sua figlia voleva un dottore,un avvocato,un ingegnere.>> Questo uomo mi ripugna,non ci vedo più dalla rabbia e comincio a sbraitare come un forsennato <<Lei voleva che sua figlia fosse una una bambola di porcellana,ma i suoi piani sono andati in fumo quando è partita per Londra e pochi mesi dopo mi ha conosciuto... Sono così contento! Cocò ha scelto me e ne sono davvero tanto felice. Perchè io la faccio provare emozioni vere>> lui sbuffa <<niente di più di quelle che gli farebbero provare gli altri>> scrolla le spalle. La rabbia continua a ribollermi,ma invece di urlare a fare il suo gioco rido << Non penso che come urli Cocò con me, lo farebbe anche  con gli alri. Io sono l'unico per lei. La faccio impazzire. E si sa,una moglie soddisfatta rende un matrimonio e un marito estremamente  felice>> lui mi guarda a bocca aperta,ma bofonchia qualcosa in italiano e sono sicuro che non sono tante belle parole.
<<comunque te ne renderai conto da solo che ho ragione e se l' ami come dici tu la lascerei andare>> Contaci! Mi volto e vado via. Ritornando in albergo da mia moglie che ancora dorme.
Prendo il foglietto che le ho lasciato e lo butto nel cestino del bagno.

<<Josh,guarda:questo è il castello.>> Siamo finalmente usciti da quell'albergo e dato che stasera ci sarà una festa al suo paese siamo venuti qui. Mi ha spiegato che questa festa la fanno ogni anno e si tratta di ricordare l'assalto al Castello che fecero tanti anni fa.
Proviamo ad avvicinarci,ma ci sono davvero tante persone e tanti furgoncini con il cibo.
Lei mi prende la mano e si getta letteralmente su una panchina. <<Amore,qui così si deve fare>> scherza alzandosi all'impiedi sulla panca.
<<su,sali>> mi invita <<no,no. Io vedo.  Qui la nana sei tu!>>  Cocò quando dicono che è sposata nessuno ci crede.  Pensano che stia scherzando,solamente perchè non arriva a 1.63 e non dimostra 22 anni. Lei si imbroncia ogni volta e io come sempre rido.
<<Orso,sei il solito stupido>> fa il broncio e io sono costretto a salire sulla panchina per baciarla e stringerla <<scusa amore>> lei mi salta in braccio e scendiamo da quella panchina. Ora vede anche così. Adesso la vedo un pò meglio,ma fino a qualche ora fa era tristissima e io soffrivo insieme a lei.
Scoppiano i fuochi d'artificio. L'assalto al Castello è stato fatto.
Lei stringe di più il mio collo,per poi guardarmi negli occhi e dirmi <<Non pensavo che sarei mai venuta alla festa del paese con mio marito>> la bacio e le dico << e invece sei qui: con me,tuo marito>> che promette di renderti felice a qualunque costo!

Attrazione fataleWhere stories live. Discover now