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<<Cocò,dobbiamo andare>> dice Josh <<ho capito,ma a chi lasciamo
Noah?>> dico agitata e continuo <<sai che non possiamo portarlo con noi e per la baby sitter è troppo tardi.>> Lui mi guarda e avvicinandosi a noi mi sussurra <<l'unica possibilità è lasciarlo a casa con loro>> dice guardando di sottecchi i miei.
<<No,no e ancora no>> urlo <<Amore,neppure a me fa impazzire l'idea di lasciare mio figlio con i tuoi,ma dobbiamo>> annuisco non troppo convinta e mi giro verso mia madre. <<Noi dobbiamo andare a risolvere una questione importante>> le dico << e voi dovreste restare un pò con mio figlio>> <<certo tesoro. È pur sempre mio nipote>>dice lei sorridendo,ma io non cambio atteggiamento.
Porto  Noah sul divano e gli accendo la tv.<< Amore,la mamma e papà subito tornano. Tu devi restare un pò con...>> mi blocco per guardarli e dico  << con quei signori>> <<va bene mammina>> mi da un bacio e io sento la paura avanzare. Ho paura di lasciarlo e  scoprire che non ci abbiano accettato come suoi genitori.
<<Amore,andiamo>> metto la giacca e partiamo.

Mio marito ed io ci teniamo per mano e saliamo al secondo piano da mrs.  Lincoln. Sono terrorizzata!
Guardo Josh e lui mi dice <<busso?>> <<Buongiorno>>  ci saluta l'assistente sociale  alzandosi dalla sedia
<<Buongiorno,la prego ci dica perchè ci ha convocati qui>> le chiedo impaziente. <<Signora,si calmi. Non ho detto che sono cattive notizie>> <<ah,no?>> chiedo sbigottita <<No,anzi...ma vi prego, accomodatevi>> facciamo come ci dice e l'ascoltiamo attentamente fino a che <<sono riuscita ad avere prima le carte dell'adozione. Quindi>> la blocco urlando dalla gioia <<quindi ora siamo a tutti gli effetti i genitori di Noah?>> lei annuisce.
Guardo mio marito emozionata e lo stringo forte,cominciando a piangere come una fontana.
<<Cocò,calma. Ora è tutto finito>> mi accarezza i capelli e io mi tranquillizzo.
Mi alzo dal suo petto e mi asciugo le lacrime con il dorso della mano molto svogliatamente.
<<Torniamo a casa diamo la bella notizia a nostro figlio?>>
<<certo>>
<<Signori Smith,dovreste firmare prima le ultime carte>> interviene mrs. Lincoln <<tutto quello che vuole>>

Il ritorno a casa è asfissiante. Vorrei essere con Noah in questo momento,ma oggi c'è tantissimo traffico.
<<Uffi>> sbuffo <<perchè non prendiamo qualche scorciatoia?>> chiedo esasperata  e lui ride <<amore ,sei troppo impaziente>> <<orso>> lo ammonisco con lo sguardo <<ok,piccola. Hai ragione>> esce dal traffico e accellera.

Siamo finalmente arrivati a casa. Apriamo la porta di casa e la realtà mi colpisce in pieno.
I miei genitori!
Tolgo la giacca e chiamo mio figlio <<Noah>> <<mammina, papone siete  arrivati>> ridiamo per i nomignoli che ci ha dato.
A me chiama mammina perchè sono minuta, mentre chiama Josh papone perchè è grande.
Salta in braccio a mio marito e io mi appoggio sul suo braccio tatuato.
<<Mammina, ho imparato a dire nonna>> sgrano gli occhi e guardo mia madre.
<<Cocò,è  mio nipote>> dice con le lacrime agli occhi <<noi dobbiamo parlare. In lingua comune>> dico facendo capire che mio marito deve esserci. Mamma annuisce.
<<Noah,vuoi la merendina con il succo?>> <<si,mamma>> <<benissimo... Josh lo porti tu  in salone e gli metto i cartoni?>> <<si,amore. Però tu non affaticarti>> dice indicando la pancia.
Io sorrido <<non preoccuparti. Prima di tutto viene la salute dei miei figli>> lo rassicuro.

<<Allora,di cosa volete parlare?>> dice mio padre <<sai perfettamente di cosa dobbiamo parlare>> <<si,dobbiamo parlare del tuo strano  allontanamento da noi>> <<io non mi sono allontanata da voi di mia spontanea volontà>> mio padre  batte il pugno sul tavolo  <<è stata colpa sua>> mio marito è stato così tranquillo,è  ora  non voglio farlo innervosire. Gli stringo la mano da sotto il tavolo per cercare di rassicurarlo e parlo io al suo posto <<non è per colpa sua,ma per colpa tua>> urlo alla fine indicandolo.
<<Cocò,cos'ha fatto tuo padre?>> <<ho perso il mio bambino anche a causa tua. Tu hai minacciato mio marito,tu gli hai fatto credere che senza di lui sarei stata meglio>> mi alzo facendo cadere la sedia e mio marito mi segue per tranquillizzarmi. Si mette dietro di me e mi accarezza la pancia <<calmati,è inutile sentirti male per lui>>  <<Hai ragione,scusami>> riguardo l'ultima volta mio padre e gli porgo una domanda che mi frulla da tanto tempo in mente. <<come conosci
Chantal?>> lui si alza e va via.
Noi tre ci guardiamo e restiamo scioccati.
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Attrazione fataleTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang