La pioggia sul cuore

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Gennaio, 2012

- È finita. -

Il vento fischia forte nelle mie orecchie e mi scompiglia i capelli. Lo sto guardando negli occhi, scuri e seri, quasi incredula di quello che mi ha appena detto.

- È uno scherzo? - rido nervosamente, perché altro non riesco a fare - Stai scherzando, vero? - gli chiedo conferma, poiché il suo sguardo continua a rimanere serio, quasi impassibile.

- Tra noi è finita Key, non farmi altre domande - il tono in cui pronuncia quelle parole è tagliente, deciso.

Non ho mai visto Seo così deciso. Continua a guardarmi con occhi quasi vuoti, nel suo volto non c'è un minimo di espressione, è come se non avesse mai provato nulla per me, come se non fossimo stati insieme per quasi due anni, come se tutto quello fosse un gioco da ragazzi.

- E tu credi che questo possa bastarmi?- sento crescere dentro di me una rabbia mai provata, soprattutto perché quello che mi sta facendo non ha ragione di esistere, non ha un senso logico.

- Devi fartelo bastare - Seo mi trafigge con lo sguardo, instransigente, non vuole ripetermelo una seconda volta.

Sono scioccata. Lo guardo con occhi sgranati. Arrabbiata, delusa, vorrei piangere ed infatti poco dopo sento qualcosa di salato sulle mie labbra.
Ma io non voglio piangere. Non devo piangere. Perché se crollo ora, davanti a lui, sarà finita per sempre.

Mi asciugo il volto celermente, con una mano, sperando che non mi abbia vista ma lui non mi sta più guardando. È appoggiato alla ringhiera del terrazzo, e guarda un punto fisso, qualche metro sotto di noi.

Mi sembra di non averlo mai conosciuto.

- Come puoi trattarmi in questo modo, Seo, come puoi anche solo pensare di lasciarmi senza alcuna spiegazione? - sono fuori di me, in bilico tra una rabbia accecante e il nodo in gola che mi costringe a reprimere le lacrime.

- Posso eccome, Key! - Seo si gira di scatto verso di me, mentre urla quelle parole. Gli occhi sono lucidi, ma a questo punto non saprò mai se per rabbia, tristezza, delusione o per il vento che continua a sferzarci contro.

Il nodo alla gola mi impedisce di reagire, pertanto rimango ferma a guardarlo. Qualcosa di caldo e umido scivola lungo le mie guance, ma io non riesco a muovermi neanche per asciugarmi le lacrime che oramai stanno scendendo.

- Vai via, Key, vattene! - Seo continua ancora ad usare quel tono alterato, ed io sussulto quando mi intima quelle parole.

Non resisto più. In un lampo sono di nuovo dentro l'edificio, giù per le scale, diretta alla mia aula dove ho lasciato la mia borsa con i libri. Per fortuna la scuola è deserta, dovevano essere le due passate. La mia aula si trova al piano sottostante il grande terrazzo sul tetto, mi basta voltare l'angolo di un corridoio che la vedo. Più che altro vedo un carrello con strofinacci, secchi, e utensili per pulire, mi affretto ad entrare.

- Scusi, ho dimenticato la mia borsa - come avevo previsto una delle bidelle è intenta a pulire l'aula, non ha neanche il tempo di girarsi a guardarmi che io sono già fuori, diretta all'uscita.

Sto trattenendo le lacrime da così tanto tempo che il nodo alla gola inizia a farmi male, ma fuori scuola ci sono ancora diversi ragazzi: chi appoggiato al motorino, chi seduto sulle scale d'entrata. Per fortuna nessuno che conosco.

Continuo a camminare, voglio superare questo immenso parcheggio, e ritrovarmi sul marciapiede opposto. Casa mia non è molto lontana, ma vorrei che lo fosse.

どうして欲しい?// What do you want?Where stories live. Discover now