Tra i banchi di scuola

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Aprile, 2012

Mi sento strana.
Strana ma felice di provare quella sensazione. È ancora tutto confuso, non mi è chiaro come sia arrivata a quel punto, l'unica cosa certa è il numero di telefono di Joon che ho salvato nella mia rubrica. È solo martedì, ma io sono felice lo stesso. Quella mattina, davanti a scuola ci saremmo rivisti ed ero curiosa di scoprire come sarebbe stato, cosa avrei provato, come si sarebbe comportato con me.

Sono talmente frastornata, che non mi accorgo di star lavandomi i denti già da una buona mezz'ora e di aver solo venti minuti per vestirmi e andare a scuola.

Vorrei vestirmi meglio, ma non ne ho tempo. E poi non capisco perché all'improvviso sto dando così importanza alla scelta di un jeans piuttosto di un altro, infondo io e Joon ci siamo solo baciati e non significa nulla. Almeno per il momento.

Arrivo a scuola giusto in tempo che la campanella è suonata da poco. Prima di entrare mi concedo cinque minuti per vedere se Joon fosse lì da qualche parte. Non so cosa fare se lo vedo, anzi da una parte spero di non incontrarlo ancora, perché mi sento un po' in imbarazzo.

Comunque di Joon non c'è traccia, stanno chiudendo il portone principale e quindi sono costretta ad entrare se non mi voglio beccare un ritardo inutile. Per fortuna la prima ora è buca, il professore non c'è quella mattina e quindi passeremo un'ora senza far nulla. Alcuni miei compagni si mettono subito a ripetere per l'interrogazione che avrebbero affrontato l'ora successiva, c'è chi perde tempo sul telefono, chi a spettegolare come Karma, e poi ci sono io che sto pensando ad una cosa dalla sera precedente. Girando tra i profili Facebook, mi ero accorta che Cas e T-Boy erano amici. Poteva essere una coincidenza, ma d'altronde aveva senso perché abitavano nella stessa zona. Sebbene Joon mi avesse messo in guardia soprattutto perché aveva come un interesse nei miei confronti, sapevo che con Cas non correvo rischi e per tanto mi decisi.

- Cas, scusami, posso parlarti? - mi avvicino al suo banco, ha come al solito la testa sopra qualche libro, questa volta è uno spartito, alza la testa e mi sorride.

- Certo, siediti pure - la sua compagna di banco è troppo impegnata a sparlare con Karma e altre ragazze, quindi le rubo il posto per qualche minuto - Cosa c'è? - mi domanda togliendosi gli occhiali da vista e sistemandosi meglio sulla sedia.

- C'è una persona di cui vorrei avere qualche informazione, e penso che abiti dalle tue parti - Cas mi guarda un po' confusa, ma noto un po' di diffidenza nel suo sguardo - Chi è? - tuttavia mi domanda con assoluta scioltezza, senza smettere di sorridermi.

- Si chiama T-Boy - non appena pronuncio il suo nome Cas si irrigidisce, sono quasi sicura che stia per dirmi che devo lasciar perdere o cose del genere e quindi sento pian piano l'amara consapevolezza della delusione in bocca - Lo conosco - invece mi risponde - Cosa vuoi sapere? - mi stupisce infine.

- Qualcosa su di lui che non so già - le spiego le cose che sono già venuta a sapere di lui e Cas annuisce, ma mi guarda con un po' di sospetto.

- Abita nel mio palazzo con una ragazza più grande, sua sorella, ma in realtà non sono molto sicura che lo sia veramente -sembra più rilassata rispetto un attimo prima, ma noto come in realtà cerca di far finta di nulla, come se non le avessi chiesto nulla di strano.

- Perché credi che non sia sua sorella? -

- No, più che altro penso che sia una sorellastra - mi spiega meglio.

どうして欲しい?// What do you want?Where stories live. Discover now