Apri quella porta

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Luglio, 2012

Sapevo dove abitava Cas ed era proprio lì che mi sarei diretta quel pomeriggio, dopo aver lavorato alla yogurteria. Sarei voluta andare stesso quella mattina, pertanto JK aveva notato la mia strana irrequietezza. Continuavo a controllare l'orologio senza sosta, non riuscivo a stare ferma per più di cinque minuti e questo gli aveva impedito di lavorare adeguatamente.

-Cosa hai oggi, Key?- mi stava chiedendo infatti in tono stizzito, mentre prendevo l'ennesimo ordine al posto suo.

-Scusami, è che ho litigato con Cas- gli confesso.

-Come mai?-

-Per colpa di Jemy, ieri sera ha combinato un casino con il mio ex- mi sento esausta, non ho dormito per tutta la notte per quella faccenda. Tuttavia JK mi lancia uno sguardo eloquente e accenna un mezzo sorriso -Che hai da ridere?- gli domando subito con stizza.

-Quel tuo amico è davvero uno stupido- commenta soltanto senza smettere di ridere.

-Cosa vorresti dire?- sono stanca di quei giochetti.

JK alza lo sguardo verso di me, ha un espressione seria in volto, sono certa che non ha nulla di buono da dirmi. Avevo sempre visto JK con la testa abbassata, con quell'atteggiamento di chi non sa come reagire agli abusi, subito lo avevo inquadrato come un ragazzo dolce ma ancora troppo timido e insicuro per affrontare la vita. Invece in quel momento JK era come cresciuto tutto di un botto, non solo fisicamente sembrava più maturo, ma nel suo sguardo pesante e profondo intravedevo qualcosa di forte.

-Key ho sempre pensato che fossi una persona intelligente e sono certo che stai facendo finta di nulla per qualche ragione, perché non credo che tu sia l'unica a non aver capito che Jemy provi qualcosa per te e che...- fa una pausa, ingoia la saliva, abbassa un attimo lo sguardo come se quello che sta per dirmi fosse un boccone amaro anche per lui -...e che tu lo ricambi-

Non gli rispondo, non perché non volessi ma perché un cliente me lo impedisce. Ma, d'altronde cosa avrei mai potuto rispondere? JK aveva ragione. Era successo qualcosa di strano in quelle ultime settimane, e sicuramente quello che avevo fatto per lui era decisamente fraintendibile. Comunque non ritorniamo più sull'argomento neanche quando mi accompagna, gentilmente, a casa di Cas. Anzi, mi chiede scusa per essere stato troppo diretto. Nessun problema, aveva solo detto la verità.

Davanti al citofono, non esito neanche un secondo. Busso, diretta. Per fortuna è Cas stessa a rispondere, quando sente la mia voce esita un attimo e poi esordisce che non aveva tempo per parlare. Non mollo, non perderò una amica come lei per una stupida incompresione, ho già perso Joon, non perderò anche lei per colpa di Jemy.

-Dammi una possibilità di capire cosa è successo- sto cercando di convincerla da un quarto d'ora, ma Cas è davvero un osso duro. Ma alla fine mi concede dieci minuti per spiegarsi.

In casa non c'è nessuno, ma rimaniamo comunque sul pianerottolo. Subito faccio caso alla porta accanto alla sua, è quella dell'appartamento di T-Boy. Spero non sia in casa, non ho voglia che ascolti quella conversazione.

-Perchè sei arrabbiata con me?- Cas alza un sopracciglio ed incrocia le braccia al petto -Perchè non la smetti e mi dici come stanno veramente le cose?- insisto.

-Credimi, non ti piacerebbe- mi fredda lei.

-Questo lascialo decidere a me-

Non è convinta, lo si legge dallo sguardo, ma ormai so cosa sta per dirmi, sono più che preparata a sentirmi dire le stesse cose.

-Sono arrabbiata perché mi sento usata- sbotta -Tra te e Jemy c'è molto di più di un'amicizia, non mi dire il contrario, Key, ti prego- non intervengo, voglio che finisca -Lui mi ha usata e tu dovresti essere sincera con te stessa-

La guardo per un lungo tempo, il suo discorso non fa una piega.

-Non so cosa provi Jemy per me, lui non mi ha mai detto o dimostrato di più di quello che è la sua amicizia- a parte l'episodio di Seo e la gelosia nei confronti di JK, Jemy era sempre e solo stato un amico con me -Ma che io abbia fatto dei pensieri strani, ultimamente, non posso nascondertelo più... ma più di questo io non so nulla, sento solo tanta confusione, e per quanto io abbia lasciato Joon per Jemy, non c'è giorno che io non mi penta di quello che abbia fatto- era vero: Jemy non mi era completamente indifferente, ma se potessi cambiare, sceglierei comunque Joon.

Cas sembra rimasta un po' sorpresa dalla mia sincerità.

-Grazie Key- alla fine mi dice -ma ora ho bisogno di un po' di giorni, spero tu possa capire- non ero riuscita a convincerla del tutto, ma almeno il suo sorriso mi rassicurava che nulla era perduto.

Le sorrido, le dico che va bene, e poi chiude la porta. Rimango qualche secondo davanti di essa, non sono proprio contenta di come sia andata, ma sembra che almeno la mia sincerità sia stata apprezzata. Comunque non c'è più nulla da fare lì, tornare a casa è l'unica soluzione.

-Mi hai sorpreso-

Non è difficile riconoscere quella voce, quella voce fredda e a tratti pregna di presunzione. Ma non è facile girarsi e rivedere quel viso arrogante, quell'espressione assente, di chi calpesta gli altri solo perché era l'umore del momento.

Però, alla fine, lo faccio. Mi giro e lo guardo.

T-Boy ha un'espressione perplessa -Non immaginavo saresti arrivata a tanto per quell'idiota- credo lo abbia fatto apposta a definire così Jemy, per il gusto di provocarmi. Ma io non ci riesco a stare in silenzio, o almeno non più.

-Jemy, si chiama Jemy, e tienielo bene in mente- probabilmente lo sto minacciando, ma sono arrivata al limite. E poi T-Boy non mi aveva mai fatto paura.

-Credimi, ho bene in mente il suo nome- ci tiene a precisare -ed è per questo che per me resterà un fottuto idiota figlio di papà- il tono di voce, lo sguardo, il suo atteggiamento dicono solo una cosa: è davvero arrabbiato -e per questo sono sorpreso-

-Non è difficile credere che tu sia sorpreso, T-Boy, d'altronde che amici hai tu? Chi ti vuole bene davvero? L'unica cosa che davvero ti segue con incondizionata fedeltà al di là di quello che sei davvero, è la tua stessa ombra- penso davvero quello che sto dicendo e non c'è cosa più bella che dire quello che si pensa, senza peli sulla lingua, mi sento così libera perché alla fine è sempre solo stata colpa sua, sento il cuore più leggero -Le persone che ti girano attorno hanno solo paura di te, hanno paura di quello che gli puoi fare, di come puoi rovinargli la vita- T-Boy è fermo sull'uscio della porta, ha la mascella serrata, i pugni rigidi lungo il corpo, gli occhi...

Per la prima volta vedo davvero i suoi occhi, vedo davvero quello che c'è dietro quel suo velo di arroganza.

Rimaniamo per un tempo infinito in silenzio, non ho nessuna intenzione di abbassare lo sguardo, aspetto con presunzione che mi risponda, che abbia il coraggio di rispondere.

-Sono sorpreso che tu possa essere innamorata di una persona che gioca facile come lui, di una persona che nonostante il tuo sacrificio abbia preferito agire egoisticamente facendo comunque quello che voleva-

Non riesco a capire cosa mi stia implicitamente dicendo, lo guardo confusa.

-Il tuo amico Jemy non ha ritirato la denuncia, tra una settimana avrò una sentenza in tribunale-

Mi manca l'aria.

どうして欲しい?// What do you want?Where stories live. Discover now