Fumo tra i pensieri

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Febbraio, 2012


Jemy mi aspetta al solito posto. Ci siamo dati appuntamento per l'una e mezza, davanti la sua scuola: il liceo scientifico-tecnologico che fa angolo con la mia scuola. A guardali sembrano la stessa struttura, ma in realtà è solo una visione ottica.

- Che fine hai fatto questa settimana? - mi rimprovera Jemy, non appena mi vede. Ha la stessa felpa grigia della prima volta che ci siamo visti a gennaio, ma i capelli sono tutti tirati indietro e noto l'ennesimo piercing all'orecchio.

- È la tua felpa da cattivo ragazzo? - gli rispondo io con un mezzo sorriso per prenderlo in giro. Ma Jemy è un tipo sorprendente e subito si slaccia la felpa per farmi notare delle tasche interne. Ora capivo perché la metteva in quelle occasioni.

- Allora, che fine hai fatto? - insiste.

- Ho studiato, avevo delle interrogazioni da fare - Jemy mi guarda poco convinto, ma preferisce non approfondire. Piuttosto mi passa la mia bustina con del fumo appena comprato - Sono cinque euro - gli passo i soldi e prendo la bustina, che infilo nella tasca dei jeans. Jemy mi guarda male - Vuoi farti beccare? - mi rimprovera - Mettila nel reggiseno - mi consiglia senza darmi tempo di replicare.

- Dove dovrei metterla? - gli chiedo alquanto seccata.

- Nel reggiseno, o nelle mutandine - ma sta dicendo davvero? È del semplice fumo, dico io. Comunque lo ignoro e gli chiedo piuttosto come sia andato il compito di matematica, mentre Jemy boffonchia qualcosa la mia attenzione viene catturata da qualcuno che conosco troppo bene.

Seo è appoggiato ad una macchinetta nuova di azzecca, nera lucente, e ride spensierato con alcuni compagni di classe.

- C'è una cosa che devo dirti - anche Jemy sta guardando quella patetica scena.

- Cosa? - domando senza distogliere lo sguardo.

- Jin pensa che stiamo insieme e non sai che paternale mi ha fatto - mi giro basita verso di lui, entrambi ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere. Io e Jemy insieme? Forse in una realtà parallela.

- Che paternale? - tuttavia sono proprio curiosa di capire cosa avrebbe Jin da rimproverare a Jemy, dopo l'atteggiamento immaturo ed insensibile che Seo aveva avuto nei miei confronti.

- Ha detto che tu non sei come me, che ti avrei portato sulla cattiva strada, e che dovevo stare fuori da tutto questo -

- Certo, aveva paura che tu mi raccontassi la storia di May - era davvero patetico il mondo in cui Jin cercasse di parargli il culo.

- Può darsi, ma comunque l'ho mandato a quel paese - rimango piacevolmente colpita da quella sua confessione, perché non me lo sarei aspettata.

Seo, tuttavia, continua a scherzare con i suoi amici. Non posso crederci che sia così spensierato.Comunque lo guardo per un'ultima volta e poi seguo Jemy alla sua macchinetta, che disgraziatamente è parcheggiata proprio dietro quella di Seo. Non ci bado più di tanto, ma anzi mi faccio coinvolgere da una battuta di Jemy. Evidentemente le nostre risate attirano la sua attenzione, perché ci lancia uno sguardo leggermente sorpreso. Continuo ad ignorarlo fino a quando non entro in auto e Jemy mi fa notare di come Seo lo avesse guardato quasi in cagnesco.

- Sti cazzi - rispondo con tutta la poca femminilità che posso permettermi.

Erano passate due settimane da quando ci eravamo lasciati. Ed erano state due settimane da incubo. Karma faceva finta di non sapere nulla, ma a ricreazione era da lui che andava sempre. Jin non aveva risposto a nessuno dei miei messaggi e perciò quello che Jemy mi aveva detto quel pomeriggio mi aveva fatto ancora di più sentire presa in giro. Mi stavano tutti ignorando.

どうして欲しい?// What do you want?Where stories live. Discover now