Cotta in vista

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Giugno, 2012

Quel sabato pomeriggio, con il gruzzoletto settimanale nella tasca del mio Levi's, posso dire di essere un po' più serena. Il lavoro alla gelateria mi ha aiutata a non pensare. Sarà che Erik è un tipo divertente che ha sempre qualcosa da raccontare o sarà per il modo gentile in cui JK mi pone delle domande o semplicemente mi racconta un po' di sé, ma sento un po' meno la nostalgia di Joon. O almeno riesco a non pensarci.

L'idea che non lo rivedrò per tutta l'estate mi rende strana. Sono sicuramente sollevata, mi sarei sentita meno in colpa, ma il non poterlo rivedere prima della fine di agosto mi toglie ogni possibilità di risolvere la questione prima.

-Tutto bene?- stiamo guardando l'ennesima vetrina di un negozio di abbigliamento, quando Cas mi pone quella domanda.

-Non lo so- rispondo sinceramente, perché alla fine è così che mi sento.

-Joon?- annuisco.

Lo amo e ogni volta che ripenso al coraggio che ho avuto nel lasciarlo, mi vengono i brividi. Soprattutto perché non ho lo stesso coraggio di affrontare T-Boy e mandarlo a quel paese.

-Perché hai voluto rischiare così tanto?-

-Perché Jemy è altrettanto importante- rispondo senza neanche pensarci, insomma era ovvio.

-Mmh- Cas non sembra molto convinta, esita un po' prima di rispondermi davvero -Deve essere molto importante se hai voluto mettere lui prima di chi ami davvero- non capisco dove voglia arrivare, soprattutto perché è la prima volta che la sento parlarmi in quel modo.

-Stai insinuando che tra me e Jemy ci sia qualcosa di più?-

-Con Jemy non ho potuto averne prova, ma il modo protettivo con cui lo tratti mi fa dubitare di te- Cas non fa mai giri di parole, ed è una cosa che ho sempre apprezzato di lei, ma adesso perché doveva essere così pungente?

-Dubitare di me?- la guardo di sbieco -Perché stai dicendo questo?-

Lei mi guarda per un secondo. Non sembra propensa a voler parlare, continua ad esitare. Ma io voglio capire perché mi sta parlando in questo modo così cinico.

-Scusami Key, a volte esagero- ma ecco che in un baleno ritorna la Cas di sempre, sorridente, il viso di nuovo nella sua tipica espressione rassicurante.

Vorrei insistere, ma cambia subito discorso e non ho modo di continuare la discussione. Tuttavia mi riprometto di riprendere quel discorso nel più breve tempo possibile.

Soprattutto perché poco dopo è proprio Jemy a chiamarmi per avvisarmi che quella sera l'avremmo passata a casa sua con un paio di suoi amici. Propongo subito a Cas, finito il giro in centro, di raggiungere Jemy ad un bar lì vicino, così da poter salire a casa sua tutti insieme, ma Cas non sembra essere molto propensa, continua a dirmi che si sente un po' a disagio e che in realtà vorrebbe studiare qualche pezzo per l'esame imminente al conservatorio.

Non capisco cosa le stia prendendo, di solito non era la tipa che si faceva prendere dall'imbarazzo ma riesco a convincerla.

Al bar non c'è altro che Jemy con un suo amico di scuola, Jimmy il ragazzo che ci aveva invitato a casa sua solo una settimana prima, ma questo non sembra rendere Cas tranquilla che anzi continua a non spiaccicare una parola e ad avere il viso contratto in un'espressione tesa.

-Ultimamente mi hanno parlato bene di una gelateria qui vicino, devo assolutamente passarci- a detta di Jemy, Jimmy è sempre stato di buona forchetta, perciò quando lo sento parlare di cibo mi viene da sorridere.

-Sì, è quella dove lavora Key sicuramente-

-Davvero?- ora tutta l'attenzione è catalizzata su di me -Quindi puoi dirci se è vera questa voce?- mi ritrovo imbarazzata, soprattutto perché non avevo ancora assaggiato nulla in quella gelateria neanche un gelato -Beh, nessuno è rimasto insoddisfatto fino ad ora- tuttavia nessuno dei clienti si era mai lamentato, questo non poteva che essere una conferma di quella diceria.

-Sempre se a servirti non c'è quel pallone gonfiato con cui lavora Key-

-Quale pallone gonfiato?- Jimmy guarda Jemy divertito, mentre io mi chiedo perché debba sempre essere così antipatico. Cas continua a non intervenire.

-Un tipo che le gira troppo intorno per i miei gusti- sono allibita, ma che gli prende?

-Oh, oh siamo gelosi- ovviamente, Jimmy, non poteva fare a meno di assecondare questa scenetta inutile e provocare ancora più mutismo in Cas, che ora ha perfino abbassato la testa come se fosse rimasta scocciata anche lei di quella insinuazione.

-Non sono geloso proprio di nessuno, Jimmy, semplicemente quel ragazzino dovrebbe imparare a stare al suo posto- alzo gli occhi al cielo perché è davvero patetico -Non riesce a sopportare che gli abbia risposto a tono- intervengo quindi, alla fine, sperando di spazzare via ogni dubbio.

Ma ovviamente questo non succede, anzi, Jimmy continua a prenderlo in giro per tutto il resto del pomeriggio ed io mi sento tesissima soprattutto perché non capisco per quale ragione Cas continua a stare zitta.

Una volta pagato il conto del bar e pronti a raggiungere casa di Jemy, Cas apre bocca solo per dire che sarebbe andata a prendere il motorino e che ci avrebbe aspettato davanti scuola.

Non appena sono in macchina con Jemy, dopo aver accompagnato Jimmy alla sua macchina, gli confesso di aver avuto una discussione strana con Cas solo un paio d'ore prima.

-Crede che tra di noi ci sia qualcosa, ma sono preoccupata perché non ha spiaccicato parola con nessuno al bar, non vorrei aver fatto qualcosa che l'ha innervosita-

-Sì, ho notato anche io che fosse stranamente sulle sue- a quanto pare non sono l'unica ad aver notato quell'atteggiamento -Probabile che avesse solo il ciclo- gli do un pugno sulla spalla -Ma quale ciclo, secondo me le ha dato fastidio qualcosa-

-Sarà,fatto sta che la trovo incredibilmente sexy anche quando fa l'asociale-

-Sexy?- ma allora a Jemy piaceva davvero Cas.

-Sì, io la trovo davvero bella- mi confessa con sincerità e mi sento un po' strana, forse perché non me lo aspettavo: è la prima volta che parla di ragazze con me.

-Non lo avrei mai detto- infatti gli dico. Jemy si volta a guardarmi, come se volesse capire cosa intendessi davvero con quella frase -Perché?- mi domanda -Beh, perché fino ad ora non ti è mai piaciuta nessuna- gli chiarisco, mentre lui accenna un sorriso sghembo, decisamente fuori luogo -Doveva accadere, no?- il suo tono è provocatorio, sembra quasi che ci goda. Tuttavia è solo un'impressione, credo, e non ho il tempo di soffermarmi poiché siamo arrivati a casa sua.

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