Faccia a faccia

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Giugno, 2012

"Ho parlato con T-Boy.
Ma non ho potuto neanche accennare al fatto che volessi parlargli perchè era incazzato per una lettera che aveva ricevuto, a casa, questa mattina. Non mi chiedere di fare un altro tentativo, oggi mi stava quasi per prendere a pugni solo perché ho accennato il tuo nome. Scusami."

Ho ricevuto il messaggio di Yu quel pomeriggio, poco dopo le quattro. Lo stavo aspettando da due giorni e quando leggo che al solo accennare il mio nome T-Boy si era imbestialito, mi convinco che l'unica soluzione è quella di affrontarlo di petto e senza mezze misure.
Ma per poter parlare con T-Boy non dovevo essere nella stessa area di Joon, quindi la sala giochi era fuori discussione. Inoltre mi serviva un posto in cui avevo la certezza che T-Boy fosse da solo e casa sua mi sembrava il luogo adatto. Tra l'altro avrei avuto una scusa perfetta: Cas. Non perdo molto tempo che già sono al telefono con lei, le sto spiegando su per giù la situazione in cui si trova Jemy e di come il mio vecchio amico Jin sia convinto che io solo posso convincere T-Boy a ritrattare quegli interessi. Cas non riesce a capire con chiarezza tutti i collegamenti, ma comprende bene quello che deve fare per me.

-In realtà non so di preciso quando puoi trovarlo a casa, di solito ritorna anche dopo giorni - mi sta infatti spiegando - E questo lo so perché sua sorella spesso si lamenta di lui con mia madre, comunque sono certa che Miwa lavora tutti i giorni fino alle sei del pomeriggio tranne il sabato e la domenica - Cas fa una breve pausa, come se non fosse certa di quello che stava riferindomi - No, forse il sabato ed il martedì... sì, sono abbastanza sicura - registro quell'informazione subito, non avevo voglia di incontrare la ex incinta del mio ragazzo - Però secondo me il giovedì potresti trovarlo a casa, solo che... -

- Solo che? -

- Solo che dovresti saltare la scuola, o almeno l'ultimo giorno visto che giovedì è domani - mi specifica.

Sì, non era una grande idea ma avevo fretta di parlare con T-Boy e saltare la scuola l'ultimo giorno non mi sembrava una cosa tanto grave.

- Non importa Cas, ho urgenza di parlare con lui - alla fine le dico - Ti ringrazio, ci sentiamo - poi la saluto, pronta a dover decidere se saltare la scuola senza dirlo ai miei o invece chiedere deliberatamente a mia madre di poter evitare di andare a scuola l'ultimo giorno. Alla fine optai per la seconda, i miei la mattina lavoravano ed io sarei potuta uscire di casa senza che mi facessero domande indiscrete.

L'unico cavillo rimasto è soltanto Joon.

Di dirgli che ho intenzione di andare a casa della sua ex-ragazza era fuori discussione, e non potevo neanche dirgli che non sarei andata a scuola perché ero certa che si sarebbe fiondato a casa mia. Così rimandai tutto alla mattina seguente, gli avrei detto che non avevo sentito la sveglia.

Per arrivare a casa di T-Boy dovevo prendere l'autobus, esattamente il numero cinque. Perciò alle nove ed un quarto sono già davanti alla fermata, ad aspettarmi di tutto non solo l'autobus.
Cas mi aveva detto che lei e T-Boy erano vicini di casa, quindi le è semplicemente bastato spiegarmi dove abitasse lei. Non sono agitata, non provo nulla a dire il vero, ma inizio a sentire un po' di tensione quando mi trovo davanti il portone del palazzo. Cas mi aveva anche gentilmente riferito a quale citofono avrei dovuto bussare, ma proprio quando mi sto decidendo a bussare l'ansia mi blocca all'istante. Non so se sto facendo una cosa giusta, solo perché non ho detto nulla a Joon. Sapevo che semmai avesse scoperto cosa fossi andata a fare quella mattina, avremmo di sicuro litigato. Alla fine mi decido e schiaccio il bottoncino del citofono. Sono le nove e mezza passate, ma T-Boy non ci mette molto a rispondere.

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