La tensione che cresce

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Aprile, 2012

- È andato tutto bene con Jemy, ieri? -

Joon mi sta guardando da sopra il libro di letteratura latina. Ha notato che sono distratta da tutto il giorno, forse perché non riesco a non fare altro che pensare che Jemy andrà a Roma con i suoi.

- Sì, a parte qualche battibecco - comunque non posso evitare la domanda di Joon e quindi rispondo accenando anche un sorriso. Non sembra molto convinto della mia risposta, ma comunque non indaga oltre. Piuttosto chiude il libro e guarda l'orario sul display del suo telefono.

- Ti va di andare alla sala giochi? - alzo lo sguardo verso di lui - Certo - rispondo con un po' troppa sicurezza - Vedo che hai proprio voglia di farti una partita a biliardo, eh? - ah, quindi non gli è sfuggito quel particolare - Da matti - infatti, confesso su di giri.

Joon scoppia a ridere e poi mi invita a prendere il giubbino di jeans, che avevo lasciato sul suo divano. La sala giochi è un po' lontana da casa sua, quindi ci faremo dare un passaggio dal suo vicino di casa.

- Mi ha detto che oggi aveva intenzione di andare anche lui, ma spero non sia già sceso - mi sta, infatti, dicendo mentre bussa il campanello.

Sentiamo una voce ovattata urlare un "Vado io" e poi un ragazzo con i capelli verdi e la ricrescita bionda in evidenza, ci apre la porta. Lo riconosco all'istante, si tratta di Yu.

- Allora, andiamo? - gli fa Joon, ma il ragazzo ha focalizzato lo sguardo su di me e mi sta guardando un po' sconcertato - Ecco che fine avevi fatto in questi giorni! - esclama poi, con un sorriso provocatorio sulle labbra.

- Lei è Key - mi presenta quindi Joon - La ex-fidanzata di Seo? - lo guardo perplessa, ma Yu continua a ridere, questa volta perché sembra volerlo provocare.

- Sì, vogliamo andare adesso? - ma Joon alza gli occhi al cielo e lo incita a muoversi, non vuole dare corda alle sue battute.

- Ma come è successo? - Yu però sembra davvero curioso, e continua a fare domande - È successo e basta Yu, vogliamo andare ora? - Joon sta scalpitando e per la prima volta lo vedo in difficoltà, tuttavia osservo la scena senza dire nulla, soprattutto perché Yu continua a guardarmi con fin troppa insistenza come se non ci credesse che io e Joon potessimo frequentarci.

Alla fine la smette, prende le chiavi e scendiamo giù nel parcheggio. Yu ha compiuto diciotto anni l'anno prima e ha la patente da qualche mese, quindi è lì che siamo diretti, alla sua auto. Per tutto il tragitto, continua però a fare domande a Joon e ad un certo punto mi chiede quando ci eravamo lasciati io e Seo.

- Come conosci Seo? - però lo incalzo io - Non glielo hai detto? - Yu lancia un'occhiata a Joon, senza smettere di ridere. Sapevo che non andavano d'accordo per colpa di T-Boy ma non avevo mai davvero capito il motivo - Cosa non mi hai detto, Joon? -

- Non è niente di che - sminuisce la cosa lui - Non è niente di che? - ripete Yu costernato - Sì, per me non ha tutta questa importanza - ribatte Joon fermo sulla sua posizione.

- Allora, cosa ha fatto? - però li sollecito io visto che non mi va di ascoltare i loro parametri di valutazione.

- Ha fatto una soffiata all'Antidroga su T-Boy - alla fine mi risponde Joon.

- Ah -

- È davvero fortunato ad essere ancora vivo - commenta poi Yu, mentre parcheggia vicino alla sala giochi.

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