Capitolo 4

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"I'm waking up, I feel it in my bones
Enoughto make my systems blow
Welcome to the new age, to the new age
Welcome to the new age, to the new age"

Nelle cuffie risuonavano le note di "Radioactive" degli Imagine Dragons che mi stavano dando la carica mentre correvo nel parco vicino al campo da calcio del campus. Questo era l'unico modo che avevo per allentare la tensione delle ultime ore e per focalizzarmi su qualcosa che non fosse legata a lui o allo studio.
Era l'undicesimo giro che facevo intorno al campo; sentivo il sudore scendere lungo la spina dorsale e il dolore alle gambe stava aumentando a ogni passo; quando arrivai al limite mi gettai stremata sul prato sotto un albero così da riprendere fiato. Con gli occhi rivolti al cielo guardai il tramonto, le nuvole alternavano sfumature rosse, arancioni e violette dando vita a un paesaggio mozzafiato.
Quando mi stancai di ammirare quel paesaggio abbassai lo sguardo su chi passava davanti a me e la mia attenzione venne attirata da qualcuno seduto ad un tavolo del bar dell'università.
Miller con i suoi Ray-Ban scuri stava sorseggiando una bibita ghiacciata mentre osservava una cartellina piena di fogli.
Il tramonto era diventata una visione mediocre rispetto all'uomo seduto a quel tavolo che concentrato su quei foglio, ogni tanto prendeva tra i denti il labbro inferiore in modo sensuale e aggrottava la fronte.
"Brava. Sbava dietro a colui che poche ore fa ti ha fatto vedere quanto sei patetica" la mia coscienza mi riportò alla realtà; una realtà molto deludente rispetto alle mie fantasie.
Notai subito che si avvicinò a lui una donna dai capelli biondo platino e dalla carnagione chiara. Miller le regalo uno dei suoi migliori sorrisi mentre lei gli posava un leggero bacio sulla guancia per poi accomodarsi davanti a lui. Non riuscii a capire se fosse più irritante vederlo in compagnia di quella donna o il fatto che quella bionda si fosse piazzata davanti a lui impedendomi di vederlo dalla mia posizione.
-Mettiti l'anima in pace cara Sophia. - borbottai alzandomi dal mio posticino e dirigendomi a passo veloce verso la mia stanza per farmi una doccia ghiacciata.

Dopo una rapida doccia mi avvolsi nell'asciugamano bianco e mi buttai sul letto. Mi frullavano un miliardo di pensieri nella testa, come per esempio se quella bionda fosse una delle tante conquiste di Miller.
Sentii scattare la serratura e poco dopo Katherine fece la sua apparizione in stanza. Aveva una treccia lenta poggiata sulla spalla destra ed indossava una camicetta bianca infilata in una gonna scozzese bianca e nera, dando modo di ammirare le lunghe ed abbronzate gambe.
-Come sempre riservi i tuoi migliori outfit al fidanzatino. - scherzai non appena chiuse la porta alle sue spalle.
-Ma non è vero. - rispose imbarazzata.
-No no, giammai! – commentai sarcasticamente provando a scimmiottarla. Avevo sempre pensato che sarcasmo ed ironia fossero fondamentali per me, come un rimedio per affrontare la cruda realtà.
-Dai scema! - rise lei -Senti, ti posso chiedere un piccolo favore?
-Ma certo sorella! -affermai alzandomi dal letto e prestando la massima attenzione.
-P-potresti...ecco... -iniziò Kath a voce bassa ed obbligandomi ad avvicinarmi per sentire meglio cosa avesse intenzione di dirmi.
-Potresti per stanotte lasciare la stanza a me e Brett per favore? - disse tutto d'un fiato abbassando in fine lo sguardo sulle mani che teneva incrociate sulle gambe.
-Per me non c'è problema anche se non so dove mi metterò a dormire... - acconsentì senza dubitare neanche un secondo sul da farsi -Ma sia chiaro che lo faccio per te non per quello lì. Meriti un po' di sano sesso.
-Sophia! - urlò lei imbarazzata spintonandomi.
-Pure io merito del sano sesso però...- affermai grattandomi il mento pensierosa. E dopo uno sguardo complice, subito scoppiammo a ridere all'unisono.
Era raro che Kath mi chiedesse un favore e io non potevo rifiutarla, era la mia migliore amica e anche a costo di dormire sugli spalti del campo di football le avrei lasciato la stanza libera.
-Senti, potresti dormire nella stanza di Brett... - suggerì Kath -... gli posso chiedere di sfrattare il coinquilino.
-No tranquilla! Andrò in biblioteca a studiare e poi farò un salto alla Alpha Sigma Phi. - le risposi frugando nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettermi.
-Alla confraternita? Tu? - chiese sbalordita.
-Sì. Io. - affermai imitando il suo tono - Conosco una ragazza che non avrà problemi a prestarmi la sua stanza per una notte.
-La conosco? - chiese incuriosita mentre io mi infilavo i jeans strappati e un crop-top bordeaux.
-Non so. Si chiama Lilianne e frequenta la facoltà di Business e amministrazione se non sbaglio. Piuttosto bassina, magra e con i capelli color ginger. - provai a descriverle la ragazza in questione.

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