Capitolo 23

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Il capannone, in cui si svolgevano gli incontri clandestini, si trovava a più di dieci chilometri dal campus, in mezzo ad un boschetto desolato. Mi guardai intorno per tutto il tempo per paura che da un momento all'altro un orso sbucasse dai boschi e ci divorasse.
Quando ci trovammo finalmente dentro il capannone mi accorsi che, nonostante volessimo passare inosservate con le felpe nere ed il cappuccio, i ragazzi attorno al ring continuavano a fissarci facendo qualche commento scurrile e fastidioso. Sembrava non avessero mai visto un essere vivente di sesso femminile.
Il fumo aleggiava sopra le nostre teste e, mente noi ci facevamo spazio per poter avere una visuale migliore del ring, dalle casse si sentiva la voce di un ragazzo che dava il benvenuto a tutti gli spettatori e dava il via alle scommesse per il nuovo match.
Sbucò al centro di quella specie di ring improvvisato un ragazzo alto circa un metro e novanta con i capelli rasati e l'atteggiamento da rapinatore di banche, addosso aveva solo un paio di pantaloncini rosso fuoco mettendo in mostra i pettorali scolpiti.
-Sul palco abbiamo McGregor! –  lo speaker annunciò l'arrivo del ragazzo e subito si levò un boato alle nostre spalle.
-Che stasera avrà come avversario il giovane Hill! –  altre urla invasero lo spazio circostante quando sul palco salì il nostro conoscente.
Katherine si irrigidì accanto a me e con la coda dell'occhio vidi come i suoi occhi terrorizzati cercassero il ragazzo che amava. Brett si presentò sul ring in pantaloncini neri e con una felpa blu smanicata, la quale permetteva di ammirare le braccia muscolose; vi era una certa spavalderia nel suo sguardo mentre osservava la folla in visibilio.
Teneva le braccia allargate mentre si guardava attorno ammirando il suo pubblico, ma il suo sguardo presuntuoso svanì quando incontrò gli occhi della sua amata Katherine. Sul suo viso vi era un'espressione indecifrabile, anche per me, che qualche giorno prima ero riuscita a leggere le sue espressioni come un libro aperto
Dopo il gong ebbe inizio il primo round, dove più volte e senza paura Brett spinse alle corde il suo avversario; ma subito dopo McGregor, sorpreso dalla partenza del biondino, si ricompose ed iniziarono una serie di contrattacchi e di difese. Il tizio dalla faccia da rapinatore sferrò il primo vero colpo con il sinistro facendo vacillare Brett.
Il secondo ed il terzo round permisero al fidanzato della mia amica di dominare sull'avversario facendogli spesso perdere la brillantezza nelle gambe oltre che un'ingente quantità di sangue dalla bocca, come un razzo non si fermò finché McGregor non fu più capace né di rispondere agli attacchi né di difendersi.
Ormai K.O il ragazzo con la testa rasata cercava ossigeno e sputava sangue sul pavimento.
L'arbitro fermò il match concedendo la vittoria a Brett Hill e le urla degli spettatori misero fine a quel teatrino orribile a cui Kath non riusciva più ad assistere.
Uscimmo trascinate dalla folla all'aria aperta e finalmente riuscii a respirare un po' di ossigeno. Senza aspettare che Brett uscisse, ci avviammo verso la macchina della mia amica per tornare al campus.

La mia amica, nel buio della notte, imprecava in russo mentre cercava le chiavi nelle tasche.
-Stai calma Kath! –  le dissi mentre aspettavo poggiata ad un muretto che aprisse l'auto.
-Ma hai visto che spettacolo orribile? Sembra di essere nella fottuta preistoria! –  mi disse a denti stretti indignata per lo spettacolo a cui era stata obbligata ad assistere. Probabilmente la sua ira era dettata solo dal fatto che avesse visto qualcuno colpire il visetto perfetto del suo amato, ma non potevo darle torto.
-Brett gli ha fatto il culo a quel McGregor! – esclamai io euforica ripensando a come il sorrisetto arrogante del tizio era scomparso ad ogni pugno che gli veniva assestato.
- Ovvio, vi era una grande differenza tecnica. La distanza poco ortodossa di quell'idiota nel portare il gancio sempre a vuoto... – spiegò la bionda con aria di sufficienza, sembrava stessi ascoltando il commento di un giornalista sportivo.
-Da quando ti intendi di boxe? –  le chiesi ridendo mentre entrambe salivamo in macchina.
-Guardavo molti incontri di boxe con mio padre e ho imparato così. – rispose imbarazzata allacciandosi la cintura prima di accendere il motore della sua Ford.

The professor Where stories live. Discover now