Capitolo 13

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Iniziò un'altra giornata senza poter vedere Christian. Erano stati difficili i primi due giorni senza poter sentire la sua voce o senza vederlo per il campus in tutto il suo splendore.
Stavo diventando ridicola pretendendo di comportarmi come una fidanzatina apprensiva, poiché ero consapevole del fatto che quello che c'era tra me e lui era troppo confuso e inspiegabile per definirla una relazione normale.
All'ora di pranzo mi trovavo alla mensa in compagnia della mia amica dai capelli dorati che mi stava aggiornando su come stava andando con il suo fidanzato, quando davanti al nostro tavolo si piazzò Zac interrompendo la nostra conversazione
-Vi sono mancato? – chiese buttandosi su una sedia accanto a me senza che qualcuno lo invitasse al tavolo.
-Per niente. – affermai mettendo in bocca un'altra forchettata di insalata.
Il biondino dalle spalle larghe mise un buffo broncio a quelle mie parole facendo ridere sia me che Katherine. La mia amica nell'ultimo periodo mi aveva fatto capire che non le dispiaceva la compagnia di Zac Bennett come amico.
-Senti Zac, da quanto conosci Lilianne? - chiese Katherine lasciandomi di stucco per quell'improvviso quesito.
Sapevo bene che avrebbe voluto indagare su quella ragazza che non le andava a genio ma non pensavo si sarebbe esposta così davanti a un ragazzo che non conosceva. Se non ci si poteva fidare di lei perché Kath voleva riporre la sua fiducia nelle parole di uno che frequentava la stessa confraternita di Lilianne.
-Bhe... andava il mio stesso liceo ma diversa sezione. Per un periodo è mancata per problemi familiari, ma è tornata in tempo per diplomarsi. È stata sempre una tipa molto simpatica, l'unico difetto forse è che è un po' pettegola. – spiegò con nonchalance il ragazzo mentre la mia amica registrava mentalmente tutte le novità assimilate.
-Ma d'altronde tutte le ragazze lo sono. - concluse lui guardandomi con fare scherzoso.
-Sbagli. Non fare il saputello Bennett! - lo ammonii con sguardo severo dandogli una gomitata contro il braccio.
Abbozzai un sorriso forzato, poiché, per quanto avessi voluto scherzare con il ragazzo biondo, non potevo non essere seria in una situazione come quella, ero curiosa di capire che relazione ci fosse tra Lilianne e Christian e sarei passata sopra chiunque per scoprire la verità.

Tornai da sola in stanza dopo aver accompagnato Katherine al parcheggio, poiché voleva assolutamente andare in una famosa libreria a prendere un libro che non riusciva a trovare al campus.
Mi lasciai cadere sul letto con in braccio il pc; accesi il laptop con l'intenzione di fare una ricerca che ci aveva assegnato il professore di storia del pensiero psicologico. Non potei evitare di aprire anche la mia casella di posta elettronica per controllare se Christian si era fatto vivo durante la giornata.
Per mia fortuna ad attendermi c'era una sua mail e decisi di ritagliarmi un po' di tempo da dicare solo a lui.

From: christianmiller@gmail.com
To: sophia.white@gmail.com
Subject: Giornate noiose
Mia cara Miss. White,
non immagina quanto siano noiose le mie giornate senza di lei.
Le giornate al campus senza il fastidioso professore di filosofia come sono?

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From: sophia.white@gmail.com
To: christianmiller@gmail.com
Subject: Giornate altrettanto noiose
Caro Mr. Miller,
senza il fastidioso professore di filosofia con cui battibeccare la vita   qui è molto monotona. Non penso vi sia nessun'altro docente al campus che mi   possa irritare ed interessare come lui.

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From: christianmiller@gmail.com
To: sophia.white@gmail.com
Subject: Insostituibile (?)
Mia cara Miss. White,
mi rallegro che nessuno possa prendere il mio posto mentre non ci sono. Desidero   che la sua mente arguta sia stimolata solo dall'uomo che tanto la irrita.

The professor Where stories live. Discover now