Rose e diamanti

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Mi guardò intorno spaesatissima, cosa devo fare con tutte queste cose? E poi che cosa c'è dentro tutti questi pacchi.
"Aprili e lo scoprirai..." Mi dice l'omino curiosissimo.
E come faccio ad aprire tutta questa roba da sola?
In quel preciso istante suona nuovamente il campanello.
"Non sarà mica Luigi che si è scordato qualcosa?" Con un po' di timore riapro la porta ma al posto di Luigi trovo mia zia Gabriella, mia cugina Stefania con Vittoria e l'altra mia cugina Luisa.
Entrano tutte e tre gridando frasi di congratulazioni e domande a non finire piazzandomi in mano un altro mazzo di fiori.
"Tesoro!!! Congratulazioni..sei bravissima" dice mia zia abbracciandomi al limite del soffocamento mentre le altre due, con Vittoria a seguito continuano a parlare tutte insieme.
Stefy:"Ma ti rendi conto...dove sei finita..."
Lulu':"Sei il mio MITO!...ma quando hai fatto domanda per entrare...ma come hai fatto"
Zia:"ma come ha fatto? È' un GENIO! Lo abbiamo sempre saputo...come sarebbe fiera la nonna...e tua mamma..."
E su queste parole siamo quasi alle lacrime.
Vittoria, unica donna evidentemente lucida in questo momento si intromette con la sua vocina.
"Zia, come mai ci sono tutti questi pacchi? È' passato Babbo Natale?"
A quelle parole le tre donne che mi circondano decidono di lasciarmi libera dalla morsa degli abbracci e dalle domande e si guardano intorno.
"Ma cos'è tutta questa roba?" Chiede mia zia
"Beh, sono pacchi contenenti non so cosa che mi ha appena consegnato un signore mandato dalla Juventus....e'appena uscito...non ho ancora aperto nulla..."
Coro di "wow!!!"
E:"APRIAMOLI"
"Ok!" Dico, con queste tre troverò il modo di sistemare tutta questa roba.
E si mettono all'opera. Luisa inizia ad aprire le scatole. Stefania mette i fiori  nei vasi, la zia apre le custodie degli abiti, come è ovvio, avendo un negozio di abbigliamento piuttosto conosciuto sono la cosa che la interessano di più.
La custodia di Trussardi contiene un tailleur nero a taglio maschile, ma adattato per una donna, pantalone nero stile "Capri" giacca sfiancata nera con il logo della Juve sul taschino e nelle altre ci sono camice bianche, un altro completo ma di color blu', un paio di pantaloni grigi con un blezer blu scuro anche questo. Le altre custodie contengono le divise sportive, tuta, giubbino, felpe, pantaloni' leggins, uguali a quelle dei ragazzi in allenamento.
Vittoria apre gli scatoloni, dove trova scarpe dell'adidas, accessori della Nike, e poi gadget di ogni tipo, dal portachiavi alla zebra di peluche che diventa automaticamente sua.
Trovo una borsa da medico della Piquadro interamente in cuoio con il logo della squadra, agende, notes, penne e tutta la cancelleria possibile.
"Certo che pensano a tutto! Ti manca solo l'intimo!" Dice mia zia e a tutte viene da ridere, anche perché in fondo ad uno scatolone c'è pure quello! E le risate raddoppiano.
È tutto un po' sparso, a parte gli abiti che mia zia ha appeso all'armadio nella mia camera.
Tutto è stato aperto, i fiori sono nei vasi e in fondo ci siamo divertite.
Vittoria, ancora una volta si dimostra più attenta di tutte noi e mi porge il pacchetto rettangolare dalla carta nera e il fiocco bianco con il biglietto dicendomi: "zia questo non l'hai aperto?"
"Hai ragione, vediamo che c'è?" Dico e tutte mi si fanno intorno incuriosite.
Apro prima il biglietto.
"Ci auguriamo che tutto sia di suo gradimento e utile all'inizio della sua avventura nella nostra famiglia. Questo piccolo omaggio vuole essere il segno della nostra fiducia e stima nei suoi confronti. Con affetto la presidenza. Andrea Agnelli. Giuseppe Marotta. Pavel Nedved.

P.s Non abbiamo trovato calzature adatte per la divisa...confidiamo nella sua capacità per risolvere il problema! A.A."
Mi viene da ridere per il riferimento alle scarpe che ovviamente è fatto agli stivaletti che indossavo oggi.
Luisa, Stefania, mia zia e Vittoria mi guardano con la faccia a punto di domanda. Faccio segno che gli spiegherò in un altro momento.
"Apri questo pacchettino o no?" Mi esortano.
Sciolgo il nastro e tolgo la carta scura. Appare un astuccio da gioielli con una scritta inconfondibile "Cartier". Ci guardiamo con stupore. Ogni donna vorrebbe possedere un gioiello di questo marchio.
Apro piano l'astuccio rosso scuro e davanti ai miei occhi appare un bracciale "tennis" a doppio filo, uno di di diamanti bianchi e l'altro di diamanti neri. Dire che sono stupita è un eufemismo. Il gioiello è elegante e bellissimo. Per descriverlo non è necessario aggiungere altro.
Lo estraggo dalla sua custodia davanti a tre paia di occhi sgranati che nemmeno avessero visto un apparizione della vergine. Se non altro sono in totale e religioso silenzio.
Poso il bracciale sul polso, ovviamente è della misura giusta, come faranno a non sbagliarle un giorno me lo dovranno spiegare! Lo chiudo con il gancio di sicurezza e alzo il polso in modo che tutte lo vedano. Sembrano quattro gatti davanti a un giochino, qualunque movimento io faccia con il braccio loro lo seguono ipnotizzate.
Il gioiello è di una bellezza disarmante nella sua preziosa semplicità. Amo i monili, soprattutto quelli preziosi è inutile negarlo! Ma non ho mai posseduto nulla di così alto valore. Continuo a muovere il polso davanti a i loro occhi e mentre le pietre emanano il loro sfavillante luccichio le tre continuano a guardare e non parlare. Per la prima volta, da che ho memoria, siamo tutte nella stessa stanza senza proferire quel fiume di parole che mio zio definisce "effetto mercato". La cosa però dura poco. Come se i neuroni di tutte, Vittoria compresa, avessero preso la rincorsa per ricominciare a parlare si alza un coro con volume da stadio che curva ultra' "scansatevi proprio" e tutte insieme partono, dopo avermi afferrato il braccio.
"WOWOOWOWOWO!!! OH MIO DIOOO!!! È STUPENDO...CIOÈ...UN BRACCIALE DI CARTIER ... GUARDA CHE LUCE...HAI VISTO QUELLI NERI...NOOO...SPETTACOLARE...CHE CLASSE!!!"
Il fiume di parole è naturalmente proferito nelle uniche due tonalità che conoscono "alto e altissimo" all'ennesimo gridolino di Vittoria credo di essere a rischio della perforazione di un timpano e decido che le devo fermare.
"Ok, ragazze basta! Io devo andare a lavorare...ora riponiamo la meraviglia nel suo astuccio e poi troverò il modo di ringraziarli."
A fatica riprendo il controllo del mio braccio. Tolgo il bracciale e lo richiudo nel suo scrigno loro restano in visibilio.
"Perché non ti fai una foto con tutta questa roba è la posti come ringraziamento...così almeno gli fai sapere che hai apprezzato..." Dice Stefania
"Stai scherzando vero?" Le chiedo guardandola storta, tra tutte la più social è sicuramente lei.
"Non ha tutti i torti..." Dice Luisa
"Si zia, saresti bella con le rose in mano...un po' come un ritratto di Boldini"Dice Vittoria.
Ci giriamo tutte a guardarla a bocca aperta. Ma come le escono queste cose a sette anni!
Mia zia guarda Stefania, " Non è tua figlia!" Sentenzia
"Esci da questo corpo!" Dice Luisa
"Chi te le insegna queste cose?"chiede sua madre Stefania.
"Me le insegna la zia! Siamo andare a vedere la mostra di Boldini la settimana scorsa..." Parla Vittoria.
Si voltano all'unisono a guardarmi, zia con orgoglio, Stefania con disapprovazione, Luisa con incredulità, in coro mi chiedono :"porti la bambina a una mostra di Boldini?"
"Si! L'arte è l'unica vera traccia del passaggio dell'uomo sulla terra e della sua evoluzione...è giusto conoscerla fin da piccoli!" Dico fierissima di Vivi e della sua sensibile intelligenza. Lei mi guarda sorridente e felice.
Le altre tre scuotono la testa ma subito si mettono a ridere in segno di approvazione.
"Allora facciamo questa foto?" Ripete Stefania.
"No, ragazze vi prego poi sono in tuta..."
"Beh, cambiati e poi la facciamo" e con queste parole mi spingono in camera a vestirmi.
Metto un paio di jeans' non stretti come quelli di oggi, una maglietta nera con scollo a V bordato di pizzo e una giacca di pelle nera corta. Metto un paio di ballerine dello stesso colore, mi do un filo di trucco ma pochissimo tanto devo fare il turno di notte e sono pronta.
Esco dalla camera e loro si alzano dal divano.
"Dai mettiti vicino alle rose....poi mettiamo un paio di scatole..." Sono completamente fuori di testa! Credono di essere in un set fotografico! Non vorrei assecondarle ma non ho scampo.
Faccio più o meno quello che mi dicono, in piedi vicino alle rose, le sfioro, sposto la mia chioma su un lato è fingo di annusarne una, che effettivamente manda un buon profumo. Le tre invasate scattano a raffica. E a me a un certo punto viene da ridere in modo spontaneo perché tutto mi sembra veramente assurdo.
Le mie tre comari iniziano a guardare quale foto è venuta meglio.
"Questa si, può andare"
"Ma guarda questa che ho fatto io..." "Perché quella che ho scattato io cosa vorresti dire..." "No, qui sei storta...qui non sorridi..qui nonni vede bene il viso...qui sei troppo in ombra...in questa saresti venuta bene ma hai gli occhi chiusi"
Continuano a farmi vedere immagini su immagine in cui, sinceramente, non trovò una sola foto che mi piaccia.
"Ma scherzi! Sei bellissima...qui poi...e poi in questa..."
Continuo a pensa che sono delle invasate!
"Zia, guarda questa che ti ho fatto io con il cellulare della mamma..." Ci giriamo tutte a guardare lo schermo che Vittoria ci porge.
La fotografia è veramente bella. Lo penso persino io che non mi piaccio mai.
Ha preso l'attimo in cui mi chino ad annusare la rosa, i capelli da una parte, il viso sorridente il giusto, lo sguardo sui fiori, l'adeguata torsione del busto. Rimango colpita, non da me stessa, ma dalle capacità artistiche di Vittoria.
"Brava Vivi! È davvero molto bella! Abbiamo trovato la foto!" Dico alle altre che annuiscono.
"Falla in bianco e nero zia! Così sembra che richiami le maglie della Juve e sembra anche più "antica".
Dio! Che soddisfazioni che mi dà questa bambina!
Faccio come mi dice, con i filtri di Instagram la trasformò in bianco e nero. L'effetto è veramente piacevole.
"Direi che è perfetta!" Chiedo, e le altre annuiscono continuando a guardare vittoria come se la vedessero per la prima volta, io no, io so le sue potenzialità e ne sono fiera.
"Allora posta!" Dicono in coro.
"Hanno ragione! Sii social...posta!" Dice il mio omino che era silenzioso fino a questo momento.
"Va bene...postiamo...ma cosa scrivo?" Domando a voce alta più a me stessa che a loro?
"Dai fatti venire in mente una frase ad effetto...sei tu il genio di famiglia!"
Ma perché poi sta cosa del genio!
Penso. Devo farmi venire in mente una frase giusta, non troppo mielosa, ma che faccia capire che sono onorata per tutto.
Preparo l'immagine. Poi scrivo.
"Bianco e nero per ringraziare i BIANCONERI per eccellenza. Grazie per il benvenuto in questa grande famiglia." Mi sembra che vada bene e in ogni caso non mi viene in mente altro e quindi prima di ripensarci o di ricevere critiche dalle tre megere che stanno attendendo posto.
Poggio il cellulare con il caricamento della foro sul tavolo e loro tre anzi quattro compresa Vivi si mettono a fissarlo, chissà cosa si aspettano!
In pochi attimi la foto è on line. Commentano positivamente la frase. Guardo anch'io fisso lo schermo del mio telefono.
"Chissà chi sarà il primo a mettere un Like?" Dice mia zia e come risposta alla sua domanda il primo Like arriva e vorrei non averlo visto.
"PauloDybala ma messo mi piace alla tua foto" il cuore parte al galoppo, battendo in un posto indistinto tra il mio stomaco e la gola.
"Uhhhhhh...il primo Like di Paulo Dybala!" Dicono quasi in coro guardandomi.
"Va beh, ovvio che Paulo sarebbe stato il primo!" Sentenza Vittoria. E gli sguardi si dirigono su di lei.
Lei si volta a guardarmi e io con gli occhi le ricordo cosa ci siamo dette, ma la mia piccola geniale nipote sa come uscire dall'errore involontario commesso.
"Come sarebbe era ovvio che fosse lui il primo...?" Chiede Stefania .
"Mamma ma si' è il più veloce, ha il numero 10!"
L'omino inconscio fa una ola per la furbizia di Vivi che dissipa ogni possibile dubbio di quei tre segugi che sono le mie cugine e mia zia.
"Oh...ha anche commentato..." Dice Luisa
Mi avvicino per vedere.
"PauloDybala ha commentato: Benvenuta a casa Doctor's"
Il commento è innocuo ma non per me, soprattutto con quel Doctor's che usa solo Isabella .
Di seguito arrivano i Like di tutti, da Buffon a Chiellini,passando per Marchisio, Mandzukic , Pjanic, Cuadrado, Duglas Costa, Bernardeschi, e via di questo passo.
"Signore io ho un lavoro che mi aspetta..."
"Vai tranquilla, sistemiamo un po' gli scatoloni e poi andiamo...chiudo io, ho le chiavi" mi risponde mia zia.
Non ho niente in contrario. Baci sulla fronte Vittoria e saluto le mie tre streghe preferite prima di uscire e chiamare l'ascensore.

Dai pensieri di P.
La doccia è riuscita a farmi rilassare se non la mente almeno i muscoli. Quando torno in camera con l'accappatoio addosso la casa è tornata silenziosa segno che mio fratello e mia madre se ne sono andati. Meglio così.
Dal cellulare appoggiato sul cassettone arriva il suono di una notifica, sono in piedi e mi sto asciugando i capelli con l'asciugamano quindi mi avvicino per vedere di cosa si tratta.
La notifica arriva da Instagram. "Caterina Donati ha appena pubblicato una foto".
Non ci penso nemmeno una frazione di secondo, tocco lo schermo del telefono e subito mi appare la sua immagine.
L'asciugamano rimane appoggiato su una spalla e io ho bisogno di sedermi ai piedi del letto.
"Che meraviglia!" Dice la mia coscienza in pieno accordo con il mio cervello, il mio cuore che batte in modo più accelerato e persino la mia anima è in totale accordo con loro.
L'immagine è bellissima. Lei che annusa una rosa dal grande mazzo che ha vicino. La massa di capelli sistemata su un lato. Il viso teso verso i petali, un sorriso che piega quelle labbra piene che vorrei baciare ogni secondo, ogni attimo. E poi il corpo leggermente girato, la maglia scollata che lascia intravedere l'incavo dei seni...il mio corpo reagisce al pensiero delle curve che ho potuto toccare con mano.
Più la guardo e più la trovo meravigliosa...così naturalmente bella, non finta, non ossessionata dalla perfezione fisica, non dipendente dalla piastra per i capelli, non schiava delle apparenze, non maniaca dei social, non serva di quello che dice la gente, non dominata dal desiderio di essere più bella di un'altra, più in forma, più magra, più alta, più guardata, più ammirata...insomma vera!
"Stai descrivendo una donna che è il contrario di Antonella te ne rendi conto vero?" Mi dice sempre la mia coscienza.
"È il contrario di tutte le donne che ho conosciuto e frequentato in verità"..penso rispondendogli.
"Ed è per questo che ti attrae così tanto? O è solo il fatto che non si lasci travolgere da te? Che riesca a tenerti testa? Oppure hai realizzato di aver incontrato per la prima volta una donna con il cervello?"
È tutto vero quello che mi dice la vocina. Lei è diversa da tutte!
Nel gruppo whatsapp della squadra iniziano ad arrivare i commenti dei  miei compagni sulla foto. Alcuni simpatici, altri più "espliciti" altri ancora molto chiari dell'interesse che Caterina ha scatenato in più di qualcuno. La gelosia mi chiude la gola. Rispondo in modo vago per cercare di sviare l'attenzione morbosa che si sta creando, ma devo fare attenzione! Attenzione a non scoprirmi troppo,  a non essere troppo "distante" dai discorsi da spogliatoio. Ho commentato la foto perché vorrei davvero che si sentisse a casa...con me.
Ho bisogno di parlarle e devo farlo in fretta, non posso partire per l'Argentina, restando fuori due settimane senza parlarle, cosa devo dirle...in parte lo so, in parte dovrò capirlo avendola davanti, ammesso che si lasci avvicinare. Mi vesto in fretta. Metto i jeans, la felpa grigia con il cappuccio e il giubbino di pelle. Sono pronto in pochi minuti ma mi serve una cosa per essere sicuro di non farmi cacciare appena mi vede. Nella cabina armadio trovò subito quello che cerco. Esco di casa sentendo la vocina della mia coscienza che mi dice: " attento alle gatte selvatiche, sanno graffiare!"

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L'altro battitoWhere stories live. Discover now