Amore

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Le emozioni di Paulo

Si è addormentata quasi subito. Rimango a guardarla ancora un po'.
Sembra così tranquilla, così serena mentre dorme...e così meravigliosamente bella.
I capelli scuri gettati sul cuscino, con le loro onde naturali, gli occhi chiusi, il respiro regolare, quella bocca così ben disegnata...potrei restare per sempre così.
Nella mente però, tornano a scorrere le parole della sua storia e al pensiero mi sale un  nodo alla gola, un mattone si posa sul mio stomaco e la rabbia fa capolino nel cuore.
Rabbia, si! Rabbia per quel destino assurdo che l'ha colpita, per la sofferenza che deve aver provato, per quel dolore che continua a portarsi dentro e le impedisce di essere felice, perché alla fine, lei si preoccupa per gli altri, per chi le sta intorno. È disposta a restare sola per non pesare su nessuno e di questo sembra così convinta!
Colpa di quel figlio di ....che l'ha lasciata allora! Bastardo!
"Avresti preferito saperlo accanto a lei in questo momento?" Mi domanda la mia vicina coscienziosa.
"Ceto che no!" Rispondo d'istinto perché è quello che penso.
"Ah, mi sembrava strano..."
"...ma questo ha contribuito a farle credere che nessuno è disposto a restarle accanto, che è "vuota" è imperfetta...lei che invece ha così tanto da dare..."
"E tu vorresti ricevere quello che ha da dare..."
"SI!"
"Sto sognando o hai detto sì? Cioè mi stai dicendo che..."
"Che la amo...lo sapevo già e lo sapevi pure tu...solo lei non vuole sentirselo dire....mi vuole allontanare..."
"Ma tu non sei il tipo che demorde davanti a queste sfide...giusto?"
"Esatto!"
Mi avvicino di più a lei che è ancora ferma nella posizione in cui si è addormentata. Lascio scendere la mano sul suo addome, sfiorandole la pancia, lì dove so che c'è quella cicatrice che vorrebbe nascondere ma che in realtà la rende ancora più vera.
Stringo leggermente portandola più vicino a me, adattando il mio corpo alla sua posizione.
Sposto i suoi capelli dal cuscino per ricavare uno spazio su cui poggiare la mia testa.
La stringo ancora un po' e lei si muove piano, spostando il bacino vicino al mio inguine con un piccolo sospiro.
Non sa che cosa provo ad averla così vicina. Non sa che il mio corpo reagisce immediatamente se lei è tra le mie braccia, non sa che occupa il lato vuoto del mio letto, anche quando non mi è fisicamente accanto, quando la sera chiudo gli occhi per addormentarmi e prendo il cuscino vuoto abbracciandolo e fingendo che sia lei, ormai riesco ad addormentarmi solo cosi. Non sa che da quando l'ho incontrata si è presa uno spazio solo suo dentro di me, tra il cuore e la mente e non riesco proprio a immaginare di spostarla da lì. Quante cose non sa...
Appoggio il naso sulla pelle del suo collo scoperto. Inspirò il suo profumo. Si muove ancora, la sento prendere la mano che ho sulla sua pancia, tirarla leggermente costringendomi a starle ancora più vicino.
Le sue palpebre si muovono appena. La sua mano trattiene la mia è se la porta vicino al viso, poggia una guancia sulle mie dita e la vedo quasi fare un sorriso.
In questo modo però, il mio braccio è a contatto con il suo seno che so essere nudo sotto quella maglietta e il mio corpo inizia a reagire all'istante.
Sospiro per calmarmi. Sembra aver ottenuto quello che voleva. Guardo ancora il suo viso, domandandomi cosa starà sognando.
Chiudo gli occhi deciso a dormire un po', ma il mio sonno è tormentato. La paura di svegliarla, o di stringerla troppo e farle male mi fa restare in un perenne dormiveglia.
Scivolo in un sonno disturbato. Mi arrivano immagini di sogni frammentari, finché un'immagine mi cattura. Vedo mio padre di spalle che cammina tenendo sotto braccio due donne.
Una è Antonella, la riconosco subito, l'altra è Caterina. Mio padre si volta a guardarmi e loro fanno lo stesso.
"Papà! Cosa fai qui? Perché sei con loro..."
"Paulo, devi scegliere!"
"Papà...cosa dici...non capisco..."
"Ascoltami Paulo...decidi? Una è il tuo futuro, l'altra resterà nel passato...SCEGLI!!!"
Li guardo tutti e tre e mi accorgo che Antonella e Caterina sono vestite uguali, jeans e una camicia bianca, ma le loro camicie hanno una differenza.
Quella di Antonella ha una grande macchia nera su quasi tutto il davanti. Caterina invece, ha una macchia rosso sangue che si allarga sempre di più all'altezza del cuore.
E su quella vista mi sveglio.
Apro gli occhi di scatto. Sento il cuore battere veloce, il sudore sulla fronte.
Caterina si è girata, la trovo ancora stretta tra le mie braccia, mi sono steso a pancia in su, lei ha una mano sul mio petto, la testa sul mio cuscino quasi poggiata sul mio collo, la sua gamba destra è intrecciata alle mie. Ho bisogno di alzarmi. Il sogno mi ha scombussolato.
Mi sposto il più piano possibile per non svegliarla, sfilo le gambe e sposto il suo braccio, si muove appena ma poi torna immobile. Continuo ad avere in testa le parole di mio, rimango sempre sconvolto quando lo sogno e non mi accade spesso. Dentro di me so di aver già fatto quella scelta.

L'altro battitoWhere stories live. Discover now