Turno di notte

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Non riesco a concentrarmi. Seduta davanti al pc, con le cartelle da aggiornare aperte continuo a fissare lo schermo senza fare nulla.
Lo stomaco è ancora sottosopra. La mente non collabora. Il cuore mi sembra pesante, pesantissimo. La mia anima...beh, la mia anima è chiusa su se stessa, accartocciata come un foglio di carta buttato in un cestino, piegata, stropicciata e tra le sue pieghe cerca di nascondere le ferite, quelle nuove e quelle vecchie che si sono riaperte. Il mio omino è in silenzio, seduto su una poltrona, affranto e credo con la sola compagnia di una bottiglia di vino che sta bevendo per dimenticare da qualche ora.
Non so perché ma apro internet, Google appare con la sua bara bianca in cui digitare qualcosa da cercare, cosa voglio cercare? Perché ho aperto il web? Le mie mani vanno alla tastiera e senza il consenso o la consapevolezza del mio cervello scrivono il suo nome. Paulo Dybala.
"Nooooo!" L'omino si alza imperioso dalla poltrona in cui è sprofondato, ha anche rovesciato la bottiglia di vino.
"No! Non lo fare...lo so cosa vuoi cercare...non è il momento, non ti serve a niente cercare di lui...di lei...di loro...che ti frega?! È masochismo!"
"Potevi continuare a stare zitto...andava benissimo!"
"Ma perché vuoi farti del male? Cazzo stai già da schifo!"
"Perché tu sei uno splendore! Sei ubriaco!...sono solo curiosa"
"Curiosa di che? Di dare un volto alla voce che hai sentito? È Una storia finita, te lo ha detto anche lui...cosa vuoi sapere di più."
Ignorando la voce del mio omino che però stavolta ha un fondo di saggezza invio la richiesta a Google. In pochi attimi appare di tutto come mi aspettavo, dalla biografia di Paulo alla fine della sua storia con la fatidica Antonella dopo quasi tre anni di amore e convivenza.
Le immagini di loro due sono tantissime. Loro al mare che si baciano, loro sulla neve, loro al ristorante, loro al compleanno di lui, di lei, loro a casa a Palermo, loro...loro...loro.
Fisso le foto cercando non so cosa nemmeno io. Sono belli insieme, perfetti direi. Giovani, sorridenti. Lui sembra felice lei pure è come possono non esserlo? Come potevano non esserlo. Fissando le immagini mi soffermo su di lei. Dicono che studi economia e commercio in Italia.
"Si, certo che studia economia, come fa a gestire i soldi di lui altrimenti!" Risponde l'omino più acido di quanto io potrei mai essere anche se in fondo l'ho pensato.
Dicono anche che faccia la modella.
"Uhm...la modella? No dico, ma hai visto quanto è alta? Forse un metro, un aspirina è uno sputo! Fara' la modella per la 0-12...ma per favore!" L'omino ha tirato fuori la vena velenosa come non mai, però mi strappa un sorriso.
Io continuo a guardare e meditare su questa ragazza, poco più che ventenne e sfogliando le foto mi balza all'occhio che in ogni immagine lei ha sempre lo stesso sorriso, la stessa posa studiata, lo stesso sguardo, la stessa testa leggermente inclinata, con gli stessi capelli perfettamente lisci.
"Appunto! Lo vedi, sembra un cartonato! La prendi, la sposti e l'effetto è sempre lo stesso...sorriso di plastica, capello perfetto, occhio pallato da triglia...ma fammi il piacere! Non può reggere nemmeno lontanamente il confronto con te...non scherziamo!" Mi devo correggere, l'omino non ha una vena velenosa è proprio belzebu' personificato! Quasi quasi lo preferisco sempre così.
"Sei malefico!"
"Sono malefico? Ma dico, la stai guardando? Questa è una bambinata che devono definire modella perché sta con un calciatore, che finge di studiare tanto per dire che durante il giorno fa qualcosa, che passa il tempo tra la piastra e lo shopping con i soldi del fidanzato, anzi EX fidanzato...una che ha lo stesso gusto nell'abbigliamento della donna di un narcotrafficante sud americano, che si mette i reggiseni imbottiti e a ogni foto tira dentro la pancia e mette in mostra le tette! No, dico guardala, ha gonne della stessa larghezza di una cravatta! Ha anche le gambe corte e fa la modella??? Ma fammi il piacere...una modella nana!"
Mi viene da ridere.
"Sai che ubriaco mi piaci! Sei divertente, dovresti restare così"
"Sono lucidissimo!" Dice quasi offeso.
Tra le varie immagini una attira al mia attenzione, lei in primo piano coperta da un lenzuolo blu, solito sorriso perfetto e capello altrettanto perfetto, sullo sfondo si vede chiaramente Paulo, steso a pancia in giù, schiena nuda, testa sul cuscino apparentemente profondamente addormentato. Chiaro scatto da post-sesso. La cosa in se non mi fa particolare effetto, ciò che mi stupisce è la faccia di lei nella stessa identica posa ed espressione di una foto fatta a cena o in spiaggia. Ma, ancora di più trovo di pessimo gusto aver postato un immagine del genere. Come fai a mettere in piazza il fatto che hai appena scopato con il tuo compagno? Come fai a voler far sapere che hai fatto sesso? Cosa ti dice il cervello quando senti l'esigenza di mostrare qualcosa di così intimo e privato? A me non verrebbe mai in mente, al di là del fatto che non avrei il capello così perfetto.
"Hai già detto tutto tu! Devo aggiungere qualcosa?" Mi chiede l'omino che ovviamente è già pronto a scaricare le sue opinioni.
"Ma, se vuoi aggiungere qualcosa...non so, un tuo libero pensiero..."
"È UNA CELEBROLESA! Anche megalomane!"
"Beh, sta con uno che in fatto di megalomania non è secondo a nessuno! Secondo me voleva dimostrare qualcosa a qualcuno...una sorta di vittoria...forse a un altra donna" dico al mio amico.
"Si, a una delle tante che lui si è ripassato...non è una novità per nessuno."
"E allora è uno scatto che dimostra anche insicurezza!" Gli dico
"Esatto! L'insicurezza di una che ha paura di perdere il suo bancomat personale! Concordo con te che volesse dimostrare qualcosa a qualcuna...una sorta di marchiatura del territorio...tipo quando i cani in calore fanno la gara di pipì!"
A questo commento mi viene veramente da ridere. Sembro pazza e forse lo sono diventata in questi ultimi giorni. Però il commento pestifero dell'omino mi fa riflettere sulla cosa.
"Cioè, dici che come direbbe mia nonna "stava facendo gara di piscio" con un altra?...sai che è inquietante questa cosa? Come puoi pensare che una persona ti appartenga? Le persone non sono oggetti da mettere in mostra..."
"Allora mi dai ragione sul fatto che è una deviata mentale!"mi chiede l'omino che battendo il piede e sfoggiando il sorriso da semi ubriaco sta attendendo un nuovo mio consenso a una sua affermazione.
"Mah, di certo questa cosa è esibizionistica e anche un po'da vouayer...cioè mette in mostra il tuo compagno, che per altro non ha possibilità di rispondere perché sta dormendo"...
"Questo è tipico del post-orgasmo maschile, la capacità di spegnere totalmente il cervello dopo una scopata...cosa che le donne non fanno nemmeno durante? Vero?" Chiede.
"Dipende da quanto ti coinvolge il soggetto con cui lo fai...insomma, se ci sa fare la testa la stacchi eccome...se lui finisce prima che tu possa dire "supercalifragilistichespiaralitoso" ...è chiaro che una donna in quella frazione di tempo ha già fatto la lista della spesa, organizzato la giornata successiva è annotato quante ragnatele ci sono sul soffitto! Così per dire..."
"Interessante riflessione...e con lui quindi come è andata? Da lista della spesa o da "arresta e riavvia il sistema più tardi" come un Pc?"
Perfido essere! Già lo sa come sono andate le cose con lui ma vuole sentirselo dire l'ominide, vuole farmi "calare le braghe" sempre come avrebbe detto mia nonna.
"Cosa vuoi sentirti dire invertebrato?" Gli chiedo
"Nulla! Solo la verità..." Sorride beffardo e derisorio
"E la verità sia...con lui è stato..."disconnetti il sistema" ...l'ho riacceso il mattino successivo! Sei contento?"
"Devo dire di sì! E quindi cosa intendi fare?"
"Cosa dovrei fare? Mi sembra che non abbia bisogno di me...c'è già chi lo aspetta e ha da offrirgli molto più di ciò che ho io e tu lo sai..."
"Stiamo ancora parlando di quella situazione? Cioè sei ancora ferma a quel'idea di non poter offrire nulla a un uomo? E poi, glielo hai detto? Glielo hai chiesto? No! Perché tu non lo chiedi a nessuno! Sei sicura di ciò che pensi, che credi tu...ma il punto è che lo credi tu e basta...non sai cosa può pensare o sentire un altra persona..."
"Basta! Non è una opzione da considerare..."
"È perché? Perché non credi nemmeno all'amore a prima vista? Al colpo di fulmine? Al principe azzurro..."
"Stai diventando fastidioso e patetico...io credo al colpo della strega! Credo alle sviste e non all'amore a prima vista, sul principe azzurro sai già come la penso...se uno viene a prenderti con la calzamaglia azzurra e il cavallo bianco con ogni probabilità sta andando ad un ballo in maschera."
"Come sei spiritosa! E se ti trovassi davanti ad un amore a prima vista?"
"Ahahahah...sei veramente divertente sai? Se c'è una cosa vera in questa storia è la svista! L'ecografia è avvenuta per una svista, la cena è accaduta per una svista..."
"Il sesso sul divano è stato una svista? Insieme a quello sul tavolo e nel suo letto?..." Conclude lui.
Stronzo! Lo sapevo che lo a ebbre detto.
"Non dici niente?" Continua imperterrito.
E cosa dovrei dire? Sai già tutto!" Bastardo! Vuoi costringermi a ripensarci...e ci riesce.
Le immagini di quella sera mi riappaiono come un film, mi sembra di sentire ancora le sue mani, la sua pelle.
Ma soprattutto, vorrei essere ancora in quel letto in cui mi sono sentita così bene, tra le sue braccia, perché è quel "cerchio magico" che le sue braccia creano intorno a me che mi fa stare bene e nemmeno io so spiegarmi perché sono riuscita a dormire vicino a lui, io che non sopporto la vicinanza di nessuno nel letto.
"Qualcosa vorrà dire..." Sentenzia il mio omino saccente.
"Sì, che sto invecchiando!"
"O che le cose possono cambiare..."
"Si, di solito cambiano in peggio..."
"Sai essere esasperante con il tuo disfattismo congenito! Non potrebbe essere che ti capiti qualcosa di bello? Il lavoro alla Juventus non è una bella opportunità? E l'incontro con lui non è stato bello?" Mi chiede.
Rifletto velocemente.
"Si, è stato bello...ma come vedi è dura lo spazio di una parentesi...per quanto riguarda il lavoro...vedremo..."
"Se è stato bello, perché devi pensare che è durato lo spazio di una parentesi?"
"Perché è quello che è stato...in fondo una bella ragazza che lo aspetta, che è giovane e...tutto il resto ce l'ha! Perché dovrebbe interessarsi a una come me? Sono più vecchia di lui..."
"Di quattro anni! Non di quaranta!" Mi risponde
"Non sono una modella, non ho il fisico da modella, non ho nemmeno il carattere della modella..."
"Forse è proprio questo che cerca, una donna con un cervello! Si sarà stancato del cartonato che aveva di fianco! Sul carattere si può discutere, ma io credo che a lui il tuo carattere piaccia molto...così come il tuo fisico...fidati"
"Va beh...e poi non posso intrattenere rerelezioni con membri della squadra, lo dice il contratto!" Rispondo sicura.
"Ti ricordo che quella clausola l'hai fatta togliere!"
"Perché sono una professionta integerrima!" Dico battendo il pugno sulla scrivania
"Perché è un paravento che ti fa comodo!"
"No!" Rispondo
"Invece si!" Insiste.
"Ti dico di no!"
"Sii sincera almeno con te stessa! È un altro pezzo di corazza che ti serve per metterti al riparo per trincerarti dietro la tua cortina di ferro...il filo spinato lo metterai oppure passiamo all'alta tensione direttamente?"
"Devo pur difendermi?" Dico
"Da cosa? Da te stessa o da qualcosa che hai paura di provare?"
Rimango a pensare a quella domanda.
"Forse da entrambe le cose..."
"Finalmente! Una dichiarazione di senso compiuto! E allora perché non vuoi concedere a te o a lui una possibilità?"
"Perché nessuno mi ha chiesto di dargli una possibilità!"
"Se lo facesse?"
Scuoto semplicemente la testa perché non so cosa rispondere.
Mentre continuo a muovere la testa a destra e sinistra il mio cellulare riceve un messaggio. Lo prendo automaticamente sbloccando lo schermo e trovo la notifica di un Whatsapp da P.Dybala.
"Uhm...è proprio disinteressato...si,si...! Leggiamo o no?" L'omino sta diventando esigente e invadente, il suo piedino sta già battendo il tempo.
"Forse non dovrei leggere..." Penso.
"Io dico che dovresti leggere il messaggio di uno che ti scrive all'una di notte..."
Non mi ero resa conto di quanto fosse tardi.
Decido di leggere.

L'altro battitoWhere stories live. Discover now