1. Ricordo di una promessa.

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Tra i diversi accampamenti per vedere la partita, c'era un caos che Hermione raramente aveva visto prima. I colori delle due squadre, Irlanda e Bulgaria, spiccavano dappertutto, anche su i volti dei tifosi, che continuarono a brindare, urlare ed esultare per tutto il campo durante tutto il giorno. Ormai era sera, il sole che era quasi scomparso oltre la collina che li nascondeva dal vento dei primi giorni di autunno, e persone di tutto il mondo e di tutte le età continuarono a divertirsi e fare baldoria come Hermione non li aveva mai visti mai fare prima.

Lei e Ginny si erano permesse di fare una passeggiata tra le varie tende, promettendo a Signor Wesley che sarebbero state attente e non avrebbero fatto troppo tardi. Adesso si stavano avviando sulla via del ritorno. Avevano appena lasciato la tenta di Cedric e suo padre. Hermione non voleva dirlo, ma pensava che Ginny si fosse presa una piccola cotta per il ragazzo.

Di questo, non poteva biasimarla. Cedric era davvero un ragazzo attraente, con quei capelli fulvi e che non essere mai al loro posto lo rendevano così sexy, dandogli un'aria da sfacciato, anche se era gentile e premuroso con tutti. Ginny non aveva fatto altro che arrossire e sbiascicare parole senza senso per tutto il tempo che erano rimaste nella loro tenda.

Hermione sapeva che Ginny era innamorata di Harry, probabilmente essendosi innamorata prima della sua popolarità, e poi del magnifico ragazzo quale era. Ma erano giovani, il loro cuore bramava di innamorarsi di qualcuno, anche la persona più futile che tu potessi mai incontrare nella tua vita. Con questo, Hermione non intendeva che il sentimento che Ginny provava per il suo migliore amico non fosse sincero, ma non credeva nemmeno che dovesse farsi suora fino a quando Harry non si fosse davvero reso conto di lei e di quello che la ragazza provava.

Pensare ciò la rendeva una persona cattiva o senza cuore? Magari sì, ma come aveva già detto: erano giovani. Se non potevi permetterti colui che amavi, il tuo cuore continuava a battere per lui ma il tuo corpo si prendeva cura di se stesso, facendoti desiderare qualcuno che potevi permetterti, che era accessibile.

«Cedric è proprio carino, non trovi, Herm?».

Eccolo qui, pensò con un sorrisetto sulle labbra Hermione. Il commento che stava aspettando. «Sì, immagino di sì», rispose lei, abbottonandosi il cappotto in vita. Con il sole che andava via, l'aria si stava raffreddando sempre di più, facendo crescere sempre di più in Hermione il desidero di arrivare il prima possibile alla loro tenda.

«A te non piace?», le domandò la ragazza, guardandola di sottecchi.

Lei si strinse nelle spalle. «Non penso sia il mio genere di ragazzo», rispose evasiva.

«Troppo alto?».

«Magari».

«Troppo scemo», rispose qualcun altro dietro di loro.

Anche se per tutta l'estate non aveva sentito quella voce, Hermione riusciva ancora a riconoscerla come se non fosse passata nemmeno un'ora dall'ultima volta in cui l'aveva udita. Voltandosi, lo vide proprio di fronte a lei, a pochissimi passi. I suoi vestiti di marca e in ordine, i capelli biondo platino, il suo ghigno; tutto di lui faceva a cazzotti con l'aria di disordine e divertimento che regnava nell'accampamento intorno a loro.

I suoi occhi grigi che riflettevano i fuochi che cominciavano ad accendersi alle porte delle tende si fissarono fin da subito in quelli di Hermione, non concedendo nemmeno un istante del loro momento a Ginny di fianco a lei. Il suo sguardo così intenso e carico di significato che Hermione temette che Ginny potesse capire tutto, ogni piccola parola, ogni grido ed ogni lacrima che lei e Draco avevano condiviso in quei tre anni.

La prima a parlare fu proprio Ginny. «Che vuoi, Malfoy?», gli domandò con tono forte.

Lui continuò a tenere gli occhi fissi in quelli di Hermione. «Volevo solo scambiare qualche parola con la tua amica».

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