9. Una Soluzione.

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Hermione odiava il freddo, se non per una sola ragione: il Natale. Non era mai stata una ragazza materialista, non gliene era mai importato molto di regali o le meravigliose delizie che lei e la sua famiglia mangiavano in quel periodo. No, gli piaceva perché in quel periodo tutti sembravano essere semplicemente più contenti, come se il freddo stesso avesse congelato tutti i brutti pensieri, e tanto valeva approfittarne e lasciarli così com'erano, tanto prima o poi si sarebbero sciolti da soli e tornati ad infestare la tua mente.

Nella scuola, tutto ciò era amplificato. Oltre al pensiero dei regali, e delle vacanze che sarebbero state trascorse con le proprie famiglie – e per coloro che sarebbero rimasti a scuola non sarebbe stato così male, anzi forse meglio –, c'era anche la pausa dallo studio. Già quasi un mese prima delle vacanze vere e proprie, potevi vedere gli studenti quasi fluttuare per i corridoi insieme ai fantasmi.

Ma oltre al freddo, Hermione aveva un altro problema. Un problema che purtroppo doveva risolvere al più presto. Era sempre stata tipo da risolvere i problema di pancia, senza pensarci nemmeno troppo se sia la cosa giusta da fare: se quella è l'unica soluzione che hai, tanto vale affrontarla subito e levarsi il pensiero.

Per questo quando vide Draco avvicinarsi provò una strana miscela di ansia e sollievo.

Hermione aveva scelto di incontrarlo sotto l'albero ai margini del Lago Nero, un posto che secondo la ragazza era una specie di talismano per la loro relazione, un posto carico di energia per loro, dove insieme avevano pianto e riso, dove avevano trovato sia l'inizio che la fine di qualcosa. Hermione stessa aveva rinunciato a qualcosa sotto quei rami, e nello stesso posto aveva anche iniziato a capire che magari Draco non era proprio un coglione, o almeno non del tutto, e da lì si erano scatenati quella valanga di pensieri che l'avevano convinta a dargli una possibilità; anzi, a darla ad entrambi, per vedere dove sarebbe arrivata insieme a lui.

Appena la vide, Draco sorrise. Smagliante e luminoso, il suo sorriso era sempre un colpo nello stomaco per la ragazza. Era così raro vederlo sul volto di lui, che anche solo pensare di esserne la ragione la faceva sentire così speciale, così preziosa, e allo stesso tempo le dava da pensare, pensieri negativi che si collegavano ad un positivo come un parassita.

Come pensare che magari, se tutta quella storia fosse andata male – molto male – c'era il rischio che Draco non avrebbe mai più sorriso a lei in quel modo, e a lei non sarebbe rimasto altro che il ricordo di quel sorriso, di quel luccichio nei suoi occhi grigi, nella spensieratezza della sua espressione come uno straccio che leva via lo sporco e la polvere su un vecchio specchio che da così tanti anni non rifletteva qualcuno e non era più certo di come si faceva.

Hermione riusciva a vedere i margini delle sue labbra tremare quando sorrideva in quel modo così aperto o quando lo sentiva ridere di stomaco. Vedeva quanto quel ragazzo non fosse abituato a comportarsi in quel modo, e riusciva quasi a leggere nei suoi occhi, come parole su carta, che senza saperlo lui ne aveva davvero bisogno o sarebbe stato troppo tardi, superando quel limite invisibile che lo avrebbe portato a diventare un ragazzo freddo e cinico come il mondo sembrava essersi impuntato a fare.

Forse era un po' pretenzioso da parte sua, pensare che una sola ragazza potesse significare così tanto per l'animo di un ragazzo, ma ad Hermione piaceva pensare che anche se alla fine di tutto il loro viaggio sarebbe terminato in due strade separate, lei avrebbe lo stesso lasciato qualcosa dentro di lui, una piccola scintilla che lui avrebbe potuto usare quando lei non ci sarebbe stata più per accendere quel fuoco dietro di lui che lo portava a ridere e sorridere ed agire senza pensare troppo alle proprie azioni.

Appena la vide, Draco aumentò il passo e quando la raggiunse la prese per la vita, stringendola forte a sé e quasi togliendole i respiro. Posò la sua testa tra il collo e la spalla della ragazza, respirando profondamente. Hermione trattenne una risata, scacciando il solletico che il suo respiro sui suoi capelli le provocavano. Alla fine Draco allentò un po' la prese, alzando la testa, il suo volto investito dalla luce calda del pomeriggio e i capelli scompigliati dal vento. Con ancora il sorriso sulle labbra, Draco la baciò con passione, togliendole quel briciolo di respiro che era rimasto nei polmoni di lei, ma Hermione non contestò.

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