3. Come le altre.

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Hermione nei giorni seguenti all'incontro con Draco in Biblioteca, fece di tutto per tenersi occupata. Tutta la situazione – per non chiamarla "guaio" – con Harry e il suo nome misteriosamente comparso nel Calice di Fuoco erano un bel mondo per scappare via dai pensieri e dagli incubi che la perseguitavano notte e giorno.

La parte più difficile era quando loro due si trovavano nella stessa stanza. Quando Grifondoro e Serpeverde condividevano una lezione, Draco sembrava fare di tutto pur di stare vicina a lei, anche se il suo comportamento faceva credere il contrario: ogni volta che Hermione tentava di posare gli occhi su di lui, andando contro se stessa e quello che si era imposta, il ragazzo sembrava prestare la sua attenzione a tutto nella stanza tranne che a lei. Ma più di una volta Hermione era convinta di aver sentito il suo sguardo su di lei.

Nei corridoi la situazione non era diversa, con Draco che le passava accanto a pochissimi centimetri di distanza, una mano che casualmente gli sfiorava il gomito, l'odore di lei che la colpiva come una folata di vento in cima ad un baratro; un baratro che la ragazza era convinta di amare, ma che adesso la spaventava come non mai.

Dopo il loro litigio, Hermione si era coricata con le lacrime che spingevano sui suoi occhi per scorrere, ma in qualche modo la ragazza era riuscita ad evitare che le altre ragazze nella stanza se ne rendessero conto; anche se Hermione adesso si chiedeva se non fosse meglio piangere, piangere e piangere.

Per tutta la vita aveva quasi deriso le altre ragazze che piangevano per un cuore infranto da un ragazzo, per la freccia di cupido che era andata troppo a fondo nel loro petto per poi essere strappata via, lasciando una voragine che sembrava incolmabile. Hermione si era sempre chiesta come fosse possibile provare qualcosa di così intenso da provocare un dolore altrettanto intenso. Si chiedeva quanto le ragazze della sua età o di pochi anni in più o in meno di lei, potessero davvero proclamare quello che avevano provato come amore, quello intenso e vero che lei aveva sempre e soltanto sospettato potesse solamente esistere nei film e nei libri, qualcosa di irraggiungibile ma che, egoisticamente gli uomini provavano lo stesso a raggiungere, aggrappandosi soltanto alla speranza che potesse esistere davvero qualcosa di così puro.

Eppure adesso era costretta a ricredersi, perché lei sapeva che quello che aveva provato era qualcosa di così forte che poteva essere considerato soltanto amore, o almeno ci si avvicinava. Ma non riusciva a dirlo ad alta voce, o anche solo ad ammetterlo con se stessa. Anni e anni passati a credere che una cosa simile non potesse esistere non potevano essere dimenticati nel giro di pochi mesi, e adesso si sentiva come se nel suo corpo fosse in atto una sanguinosa e violenta guerra tra il suo cuore e la sua mente, l'una che cercava con le unghie e con i denti di sovrastare le credenze dell'altra.

Ma davvero piangere era una soluzione? Se Hermione era arrivata al punto di mettere in dubbio se stessa se l'amore vero e travolgente potesse esistere, allora perché non credere che anche piangere e sfogarsi una volta per tutte, passare una notte intera a crogiolarsi nel dolore solo per capire che era stato vero, proprio come facevano le ragazze che lei con tanta certezza aveva preso in giro, fosse il rimedio giusto?

Magari era proprio quello di cui aveva bisogno: stendersi sotto le coperte, lasciar andare le lacrime, e sperare che il calore potesse tornare nel suo petto. solo così, forse, avrebbe potuto superare la cosa. Far scorrere via tutto, strappare un cerotto con un solo gesto repentino, per poi riprendersi pian piano, giorno dopo giorno accogliere la vecchia se stessa che tornava a prendere il controllo sulla sua vita.

Il fatto che dovesse nascondere tutto ai suoi amici, non faceva altro che peggiorare le cose, e in un certo senso agevolarle. Continuare a fingere risate e sorrisi davanti a loro le provocava soltanto altro dolore, ma se avesse accettato di lasciar correre via tutto quello che aveva passato con Draco, tutto quello che lui le aveva fatto conoscere di se stessa, allora avrebbe potuto anche tornare ad essere se stessa con i suoi amici; smettere di fingere una volta per tutte e liberarsi le spalle da un peso simile.

Scordati di meWhere stories live. Discover now