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Taehyung camminò con passo furtivo e discreto, rimanendo a distanza ma abbastanza vicino da vedere la sagoma del suo bersaglio camminare.

Questa volta, non avrebbe lasciato andar via Jungkook. Aveva deciso di seguire il moro, rimanendo nell'ombra e con la speranza che il ragazzo sarebbe tornato dritto a casa, così almeno avrebbe avuto un suo recapito, qualora avesse voluto rintracciarlo.

Camminava da un po' ormai, seguendo il ragazzo in lontananza. I due non si trovavano più ad Itaewon, ma Taehyung era sicuro che fossero finiti a Gangnam ormai. Jungkook, per di più, non aveva imboccato la strada principale, ma delle stradine nascoste e quiete, quasi a voler passare inosservato. E Taehyung, con un po' di timore, lo seguiva, girandosi di tanto in tanto per controllare che alle sue spalle non ci fosse nessuno.

Certo che per passare in quelle strade buie e isolate con tale disinvoltura, il moro doveva essere proprio abituato, aveva pensato Taehyung.

Jungkook girò a destra e poco dopo, il castano imboccò la stessa direzione. Ma quando vide davanti a sè, il moro era sparito. Taehyung accorse all'incrocio poco più avanti, guardando in entrambe le direzioni, speranzoso di veder affiorare il moro, ma sospirò. Di Jungkook, neanche l'ombra. Era come se si fosse volatilizzato.

Sospirò ancora, alzando su le spalle e poi lasciandole ricadere. Si avviò in una direzione, camminando di corsa e guardandosi intorno, cercando Jungkook con lo sguardo. Fece lo stesso, andado dalla direzione opposta, ma niente. Il suo piano era fallito e non gli restava che tornarsene a casa. Iniziò a passeggiare, imprecando per aver fatto quella lunga camminata a piedi, facendo la strada inversa e stringendosi nelle spalle ogni qualvolta sentisse un rumore.

A pochi minuti dal suo camminare, sentì dei passi davanti a sè e alzò un attimo lo sguardo, prima di vedere due uomini camminare nella sua direzione. Erano più grandi di lui, malmessi, entrambi con barba e capelli incolti. Davano di sporco solamente a guardarli, e Taehyung pensò che avrebbe potuto sporcarsi solamente passandogli accanto. Il castano distolse subito lo sguardo, e i due uomini si accorsero di lui solamente quando furono gli uni di fronte l'altro.

Taehyung si affrettò a passargli accanto, ma il suo corpo si irrigidì improvvisamente non appena sentì una mano pesante posarsi sulla sua spalla, fermandolo.

«Hey» si sentì chiamare, e per istinto cercò di svincolarsi dalla presa per scappare via, ma il suo corpo fragile e snello, in confronto a quello dei due uomini, fu subito strattonato all'indietro quando uno dei due uomini gli afferrò il polso.

«Hey hey hey, dove pensi di andare?» parlò l'uomo, quello dai capelli più lunghi, probabilmente sulla quarantina d'anni, mentre l'altro alle sue spalle guardava la scena con un sorrisino sul volto, accarezzandosi la barba incolta. Era più giovane del primo, poteva avere una scarsa trentina d'anni.

«A casa mia?» rispose Taehyung, più una domanda che un'affermazione. Nella sua voce si poteva notare un filo di ironia, e il castano stesso si chiese da dove provenisse, vista la criticità della scena.

Il quarantenne ridacchiò.
«Così in fretta? Abbiamo un po' di tempo per divertirci» parlò, leccandosi le labbra.

«Vi ringrazio, ma devo proprio andare...» sorrise ironico il castano, prima di girarsi di spalle. Fu tirato nuovamente indietro e questa volta, fu spinto contro la parete del vicolo. Taehyung andò a sbattere forte, spalla contro il muro con un tonfo, e non potè far a meno di rilasciare un verso di dolore.

I due uomini gli si avvicinarono, mettendosi a semicerchio davanti a lui, intrappolandolo completamente.

«Cosa volete da me?» parlò piano Taehyung, finalmente rendendosi conto del pericolo.

S T I G M A ; taekookOnde histórias criam vida. Descubra agora