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Chaos. Ciò che c'era all'interno di Taehyung. L'adrenalina di quello che era appena successo gli aveva offuscato i sensi completamente.
Non sapeva cosa fare, non sapeva dove andare, non sapeva come comportarsi davanti a Jungkook.

Al contrario, il moro era calmo e diplomatico, nonostante la ferita e, quando fu certo che il nemico si fosse allontanato del tutto, si lasciò cadere a terra, sedendosi. Rimase lì immobile e in silenzio, riprendendo un momento fiato.

«Dobbiamo andare via di qui» parlò Jungkook, prima di sollevarsi leggermente. Poi, con ancora una mano sul fianco, si rimise in piedi con una smorfia di dolore sul viso, barcollando leggermente. Taehyung si alzò anche lui, accorrendo dal moro per sostenerlo, ma l'altro si scostò, lanciandogli un'occhiataccia che fece subito immobilizzare Taehyung.

Jungkook iniziò a camminare a passo lento, premendo ancora il palmo della mano sulla sua camicia che ormai aveva una macchia rossa su di essa. Il castano lo seguì, fissando ogni movimento. Jungkook barcollava e perdeva sangue, senza contare le continue espressioni piene di dolore che adornavano il suo viso.

Al suo fianco, anche Taehyung barcollava, ma non per lo stesso motivo. Le sue gambe tremavano per ancora quell'ondata di adrenalina, di rischio, di pericolo a cui era appena andato incontro. Tremavano perché se non fosse stato per Jungkook, se quella pallottola fosse finita dentro di lui, se lo avesse colpito in un punto vitale, sarebbe morto.

Solo al pensiero di tutto ciò, tutto di fronte a Taehyung iniziò a muoversi. Jungkook mandò un occhiata al castano, vedendolo barcollare e camminare a zigzag.

Il castano si strofinò un occhio per cercare di riprendersi, ma all'improvviso sentì le gambe cedere.

Se non fosse stato che una larga e forte mano l'avesse sorretto dall'avambraccio, Taehyung avrebbe sicuramente toccato il suolo. Quando il castano sentì la presa, girò lo sguardo verso Jungkook, che lo guardava senza un filo d'emozione in viso. Poi, lo sguardo del castano scese sulla mano a sorreggerlo e, quando vide che era sporca di sangue, capì che il moro aveva usato la mano che premeva sulla sua ferita per evitare che cadesse. Ed ora, la sua giacca era sporca del sangue dell'altro.

"Che vergogna" pensò Taehyung "lui è ferito e sono io quello che ha bisogno di sostegno" abbassò lo sguardo, stringendo i pugni.

«Se vuoi svenire» la voce del moro rimbombò forte nelle orecchie dell'altro «aspetta di arrivare in macchina, perché in queste condizioni non sarei in grado di prenderti, sai»

Il castano subito si ricompose, scostandosi, imbarazzato dalle parole dell'altro. Poi i due continuarono la loro camminata verso l'auto.

Quando furono arrivati alla macchina, Jungkook si sedette sul posto del passeggero, rilasciando un verso di dolore e strizzando gli occhi. Taehyung andò a sedersi subito dal lato del guidatore, non facendo partire la macchina.

Jungkook si uscì lentamente la camicia ormai color cremisi da dentro i pantaloni, prima di alzarla leggermente per vedere la ferita. Sembrava profonda e sanguinava abbondantemente e, alla vista di ciò, Jungkook strinse i denti.

Taehyung, d'altro canto, spalancò gli occhi.

«Sei ferito Jungkook, che facciamo? Ti porto all'ospedale?» parlò il castano, preso dal panico.

Jungkook gli mandò uno sguardo minaccioso.
«Secondo te potrei mai andare all'ospedale, Taehyung?» alzò un sopracciglio, prima di abbassare lo sguardo sulla ferita «E poi, questo non è niente, ne ho passate di peggio»

«Dobbiamo comunque fermare la fuoriuscita di sangue in qualche modo» esclamò il castano e Jungkook rimase in silenzio.

Taehyung si guardò intorno un momento, poi mise le mani in tasca e prese il suo fazzoletto di stoffa, prima di avvicinarsi a Jungkook e posargli due mani sul petto e sbottonargli i primi bottoni.

S T I G M A ; taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora