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Spesso Taehyung si lamentava della sua vita. Si lamentava della monotonia, del continuo ripetersi degli eventi, senza un pizzico di adrenalina ed eccitamento che l'avrebbe fatto divertire un po'. Ed era stato sempre così, sin da quando viveva a Daegu. Nulla di nuovo, nulla di speciale. Gli sarebbe piaciuto vivere una vita più arzilla e movimentata.

Certo, questo era uno dei desideri di Kim Taehyung. Ma mai il castano avrebbe pensato di arrivare a tanto. Mai avrebbe creduto di trovarsi inginocchiato a terra, in un vicolo buio, con un ragazzo con cui era intimo a livello fisico ma che in realtà non conosceva affatto, e un cadavere a pochi metri da lui. Questo, era un altro livello di adrenalina nel suo corpo. Questo significava arrivare con il cuore in gola.

«Adesso lo capisci perché ti avevo detto sin dall'inizio di stare lontano da me?» aveva parlato Jungkook davanti a lui, prima di girarsi e guardarlo negli occhi, finalmente mettendo via l'arma del delitto, nascondendola sotto la maglia.

Taehyung ricambiò lo sguardo, alzandosi lentamente dal suolo e stringendosi alla felpa prestatagli dal ragazzo. Nonostante l'orrore della scena appena accaduta di fronte a lui, non aveva timore di Jungkook. Forse, perché nonostante tutto, il moro era comunque stato colui che l'aveva salvato dalla violenza di cui sarebbe stato vittima. Forse perché si faceva ingannare dalla faccia bella e giovane del ragazzo. O semplicemente, perché nonostante tutto, aveva fiducia in Jungkook.

«Che...Che significa tutto questo?» parlò piano e lentamente, guardandosi intorno.

Jungkook si girò di profilo, evitando lo sguardo del castano che era di nuovo piazzato su di lui. Era scettico e il linguaggio del suo corpo diceva che probabilmente quello che era appena accaduto doveva essere qualcosa che avrebbe dovuto tenere nascosto a tutti i costi.

«Jungkook, ti prego dimmi che sta succedendo qui. Tu hai... Hai appena ucciso una persona»

«L'ho fatto» finalmente ammise Jungkook, con un tono freddo e distaccato «E non è la prima»

Taehyung spalancò leggermente gli occhi, stringendo le mani al proprio petto, poi prese un grande sospiro. La tensione era forte tra di loro, in quella notte non troppo buia ma certamente silenziosa.

«Ma tu, tu cosa sei?» recitò le parole Taehyung, scandendole bene e non distogliendo neanche per un attimo lo sguardo dall'altro.

Jungkook sospirò forte.
«E va bene» parlò, cedendo finalmente e accogliendo la richiesta del castano «Non ho più motivo di tenerti nascosto tutto. Però, andiamo via di qui»

«Vuoi che andiamo a casa mia?» chiese il castano, facendo un passo verso l'altro, che si era infilato le mani in tasca e lo guardava.

«No, sarebbe troppo pericoloso» subito rifiutó il moro e Taehyung corrugò le sopracciglia «Piuttosto, andiamo a casa mia»

———

Per tutto il tragitto, i due ragazzi non si scambiarono parola. Jungkook camminava più avanti, seguito da Taehyung che gli fissava la spalla. Ogni tanto, il moro si girava e con la coda dell'occhio controllava se il castano fosse lì, ancora tutto intero e che lo stesse seguendo.

Non ci volle molto per arrivare a destinazione. Casa di Jungkook era ad Apgujeong, una delle zone più benestanti di Gangnam. Taehyung guardò il palazzo dai numerosi piani davanti al quale si fermò il moro, schiudendo leggermente la bocca per l'immenso lusso. Poi mandò un'occhiata veloce al ragazzo accanto a lui. "è davvero un enigma" pensò.

Jungkook si avvicinò al portone di vetro, il quale fu spalancato da un uomo abbastanza anziano, con i baffi bianchi e un viso alquanto rugoso, vestito con giacca e cravatta, tutto a tiro.

S T I G M A ; taekookحيث تعيش القصص. اكتشف الآن