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Quella fresca e soleggiata mattinata domenicale fece svegliare di buon umore Taehyung, i cattivi pensieri quasi del tutto svaniti dopo una bella dormita.

Il castano si vestì in pantaloni neri e una delle sue camicie a fantasia, non troppo elegante, messa da dentro, ed uscì di casa.

Era diretto al suo posto di lavoro. Stigma. A pensare a ciò, un tocco di adrenalina scosse il corpo del ragazzo perché, beh, il suo posto di lavoro era nella mafia.

Quando entrò nell'edificio, salutò qui e là, augurando il buongiorno a delle facce che ormai erano diventate familiari, poi salì per andare a chiedere a Yoongi dove fosse Seokjin, dato che quel giorno il biondo avrebbe dovuto fargli una formazione completa su come maneggiare armi e sull'autodifesa.

In realtà, Taehyung non era molto entusiasta a riguardo. Le pistole lo spaventavano e sapeva che, forse, non sarebbe mai riuscito a sparare. Forse, nella lotta corpo a corpo avrebbe potuto fare qualcosa, reagire di più.

Non arrivò alla stanza del boss che vide una chioma bionda camminare verso di lui.

Taehyung sorrise non appena Seokjin gli fu di fronte.

«Buongiorno, Seokjin hyung» salutò il castano.

«A te, Taehyung» rispose l'altro «Ti aspettavo. Andiamo» disse, e il castano lo seguì.

I due presero l'ascensore, arrivando ad un piano differente, in cui c'era solo una porta nel corridoio e, non appena la spalancarono, Taehyung fu in grado di vedere cosa ci fosse all'interno.

Era una sala enorme, una specie di palestra dai muri e il pavimento bianco. C'era un divano e un mobiletto basso ad un lato di essa, mentre dal lato opposto c'erano dei bersagli con la sagoma a forma d'uomo.

Seokjin entrò, facendo entrare anche Taehyung e chiudendo la porta alle loro spalle.

«Bene, Taehyung. Ora ti spiegherò le cose basilari» sentenziò il biondo, aprendo il tiretto del mobile all'interno della stanza e estraendo un paio di occhiali protettivi e dei paraorecchie, porgendoli al ragazzo per farglieli indossare e indossandoli lui stesso. Poi, estrasse una pistola.

«Questa» disse, alzando l'arma «È una pistola semi-automatica, quella che probabilmente userai più spesso. E ora guarda bene» e con ciò, Seokjin la caricò, la posizionò davanti a sè e sparò un colpo, colpendo la sagoma del bersaglio dritta al cuore.

Un grande tonfo si sentì nella stanza, facendo sobbalzare leggermente Taehyung, nonostante i paraorecchie.

Seokjin ritrasse la pistola, soffiando sulla canna, quasi fosse all'interno di un film western, poi la passò a Taehyung.

«Coraggio, ora tocca a te. Tieni» disse, ma poi notò l'esitazione nel volto di Taehyung e aggiunse «Tranquillo, non è carica»

Taehyung prese la pistola in mano con attenzione, osservando il pezzo di metallo luccicare tra le sue dita.

«Impugnala con la tua mano dominante» spiegò il biondo e Taehyung la prese con la sua mano destra «Metti l'indice nella posizione di sparo e prendi l'impugnatura con le altre dita, ben salda. Con l'altra mano, sorreggi la mano dominante sotto l'impugnatura. Solo quando sarai più esperto, riuscirai a farlo con una mano sola» continuò il maggiore «Tieni la schiena dritta e divarica leggermente le gambe, una più avanti e l'altra più indietro. Ora, punta la pistola davanti a te e mira»

Taehyung obbedì, chiudendo un occhio e puntando davanti a sè.

«Adesso carica la pistola» ordinò Seokjin e Taehyung fece «E spara!»

S T I G M A ; taekookМесто, где живут истории. Откройте их для себя